Boris 4 – la spiegazione del finale della serie TV e le ipotesi sulla stagione 5
Cosa accade nel finale di Boris 4? Ci sono i presupposti per altri episodi in futuro? Scopriamolo, ma attenti agli SPOILER!
Boris è una serie che ha fatto la storia della televisione italiana andando contro tutto e tutti: l’opera, composta inizialmente da tre stagioni che sono andate in onda su Fox dal 2007 al 2010 ed ispirata ad un soggetto di Luca Manzi su sceneggiatura di Mattia Torre, Luca Vendruscolo e Giacomo Ciarrapico, è un vero e proprio titolo outsider. Un prodotto che, usando come pretesto il dietro le quinte di una fiction fittizia, Gli occhi del cuore, per colpire duro, con una sferzante critica, l’industria audiovisiva di inizio anni 2000.
Sono passati ben 12 anni, ma a quanto pare Boris non è passata inosservata: ecco perché, dopo continue richieste da parte del pubblico, è stato finalmente deciso di lanciare una quarta stagione revival, composta da 8 episodi, arrivata oggi, 26 ottobre 2022 direttamente su Disney+. Stavolta, all’interno della serie, centrale è l’esperienza dello streaming che viene decostruita con la solita intelligente comicità. Durante la conferenza stampa di presentazione dello show, durante la Festa del Cinema di Roma 2022, si è parlato di una possibile quinta stagione. Per questo ci è sembrato doveroso parlare del finale e teorizzare quali sono gli agganci per delle possibili nuove puntate. Occhio agli SPOILER però!
Leggi anche Roma FF17 – Boris 4: recensione della serie tv di Disney+
Boris 4 come finisce? La spiegazione del finale di stagione della serie TV Disney
Nell’episodio conclusivo di Boris 4, Gli Occhi del Cuore Sacro di Gesù, il set è in fermento per la scena finale da girare, l’Ultima Cena, anticipata dall’arresto di Gesù suggellato dal bacio di Giuda. In realtà il regista, René Ferretti (Francesco Pannofino) è sempre meno coinvolto dal progetto e sta lavorando ad un film in parallelo dedicato proprio a Giuda (Edoardo Pesce) rubando qualche scena qua e là, così da salvare il materiale migliore. Il tutto si complica quando Stanis (Pietro Sermonti), in quanto produttore e attore, decide di licenziare Ferretti e dirigere da solo l’ultima sequenza che è proprio il momento del Cenacolo. Con un’escamotage, per fortuna, René riesce a finire il girato che gli serviva e fugge da sua figlia in una casa abbandonata, per evitare che la criminalità organizzata lo rintracci per tale furto, in quanto parte del loro denaro è stato usato per finanziare Vita di Gesù.
In modo del tutto inaspettato, il cineasta viene scoperto da Allison Daltman (Emma Lo Bianco), ex boss della Piattaforma e ora incaricata di vigilare le violazioni di copyright. Condotto, a New York, nella sede legale dell’azienda, Ferretti è chiamato a spiegare, in presenza di un suo avvocato, le sue ragioni, con la possibilità di finire in carcere a causa della dura battaglia giudiziaria che la Piattaforma ha indirizzato nei suoi confronti. La soluzione al problema, come spesso accade in Boris, è surreale, ironica, ma anche citazionista. Su consiglio di uno dei defunti sceneggiatori della serie (Valerio Aprea), di seguire la musica in pieno stile lynchiano, il protagonista mette un vinile su un giradischi e improvvisa un ridicolo ballo sulle note di Flashdance… What a Feeling, celebre canzone culto del film Flashdance (1983). La Piattaforma sembra apprezzare molto la performance e giunge ad un accordo.
Passa del tempo e tutto il cast de La Vita di Gesù si è riunito in un cinema per la presentazione della pellicola di René Ferretti, Io Giuda. Sono presenti, tra gli altri, Glauco (Giorgio Tirabassi) che ha dato al suo amico la dritta, Stanis e Corinna (Carolina Crescentini), i due sceneggiatori (Andrea Sartoretti e Massimo De Lorenzo) che lasciano lo spazio al loro amico defunto, Martellone (Massimiliano Bruno) che ha modo di incontrare finalmente il suo idolo e modello Fabrizio Gifuni. C’è anche Mariano (Corrado Guzzanti) che in un’intervista parla di una serie su Charles Manson che lo vedrà protagonista. Tutti sono seduti, viene proiettata la prima scena con una voce fuoricampo che dice: “Quando ero piccolo volevo cambiare il mondo e purtroppo l’ho cambiato.” A seguire appare su schermo una scritta tributo a Mattia Torre (“A noi, il mondo, l’hai cambiato. Manchi collega, sempre di più”), sceneggiatore di Boris scomparso nel 2019, seguito da una sua foto.
Boris 5 ci sarà? Le ipotesi sul possibile futuro della serie
Ripartiamo da quanto detto nella conferenza stampa di Boris 4 dagli sceneggiatori Luca Vendruscolo e Giacomo Ciarrapico che, alla domanda di una possibile quinta stagione sono rimasti generici, spiegando che, di fronte ad un’accoglienza calorosa da parte del pubblico ci sarebbero tutti i presupposti per andare avanti con altre puntate. Se invece dobbiamo legarci strettamente a quanto abbiamo visto all’interno di questi 8 episodi, non ci sono effettivamente elementi che confermano a livello narrativo un seguito di quanto accaduto.
Certo, è vero che Mariano fa riferimento ad una serie su Manson che potrebbe essere una divertente storyline secondaria, così come il personaggio di Sergio (Alberto Di Stasio) ha avuto così poco spazio che ci potrebbe essere un futuro promettente nei suoi confronti, ma per il resto abbiamo veramente poco tra le mani. Per come è stata concepita l’ultima scena, però, nonostante non siamo di fronte ad una conclusione aperta, il tutto può essere messo in discussione con un nuovo progetto della troupe, magari proprio in virtù dell’opera finita di Ferretti. Adesso tocca solo attendere il responso della produzione e di Disney+, ma ci sono tutti i presupposti per vedere continuare questo gioiello della serialità italiana.