Mina Settembre: recensione finale della fiction Rai con Serena Rossi
Mina Settembre chiude felicemente la sua seconda stagione: grande successo di ascolti, un secondo capitolo convincente e qualche cenno ad una possibile terza stagione.
Mina Settembre conferma, dopo il promettente inizio, anche alla sua seconda stagione di essere una delle fiction Rai più riuscite e coinvolgenti degli ultimi anni del genere dramedy, confermando come particolarmente vincente il connubio composto dalla penna di Maurizio De Giovanni e la tv. Ad aggiungersi in questo caso è il sorriso e l’interpretazione sincera e genuina di Serena Rossi, che contribuisce definitivamente a rendere la sua assistente sociale napoletana dal cappottino rosso una delle donne icona che da qualche anno popola la ricca stagione della fiction di Rai Uno.
Al femminile anche la regia, quella di Tiziana Aristarco, a raccontarci con eleganza una Napoli quotidiana, nuova e mai toccata dalla serialità, che arricchisce e colora silenziosamente le avventure e vicissitudini di Mina. Co-prodotta da Rai Fiction – Italian International Film, prodotta da Fulvio e Paola Lucisano, scritta da Fabrizio Cestaro, Fabrizia Midulla, Silvia Napolitano e Costanza Durante, le due stagioni di Mina Settembre sono disponibili in streaming su Rai Play, ciascuna composta da 12 episodi.
Mina Settembre 2: la trama degli ultimi episodi della seconda stagione
Per Mina (Serena Rossi) si è profilato il caso delicato e difficile di Viola (Ludovica Nasti), ragazzina abbandonata alla nascita da sua madre, in un momento molto particolare della sua vita. Sentimentalmente provata per la fine del suo matrimonio e per aver perso anche Domenico, l’arrivo di questa ragazza e il desiderio di aiutarla a tutti i costi spinge Mina troppo oltre mettendo a rischio anche la sua professione. La sospensione momentanea mette in forte crisi la sua vita e la sua identità, ma le persone che hanno ricominciato a vivere dopo il suo aiuto saranno pronte a starle accanto.
C’è però un altro punto scoperto della sua vita a cui deve dedicare maggiore attenzione: si tratta di sua madre (Marina Confalone) che sembra non essere in crociera ma si trova misteriosamente a San Giovanni a Teduccio con il generale (Massimo Wertmüller) e zia Rosa (Marisa Laurito).
Amicizia, amore, altruismo: le 3 A vincenti di Mina Settembre
La seconda stagione di Mina Settembre si chiude con un finale che dalla prima alla seconda stagione porta a compimento una climax di emozioni che definisce una forte empatia tra il pubblico ed i personaggi. Per la sua generosità, dedizione ma anche debolezza, magnificamente incarnata da Serena Rossi che ha regalato una delle sue interpretazioni più belle, sincere e genuine, è impossibile non affezionarsi a Mina, soffrire e gioire con lei. Mina Settembre pur essendo fortemente in linea con la tipologia della fiction gradita a Rai Uno, quella dei buoni sentimenti, riesce ad essere pop ma senza mai aggiungere troppo. Anche nei momenti toccanti, la regia sfiora i personaggi, non indugia mai su di loro, riuscendo a liberare il genere dramedy dall’effetto melò patinato, sempre dietro l’angolo in questa tipologia di prodotti.
La puntata finale è senza dubbio un regalo per il pubblico ed uno degli episodi più emozionanti: è lo scioglimento di tutte le attese coltivate nel corso di questi dodici episodi confezionati con un ritmo ed un’evoluzione narrativa sempre appassionante. Il matrimonio di Titti, il re-inizio della storia tra Mina e Domenico, la riconoscenza di tutti coloro che sono passati lungo la strada di Mina e il dipinto di una Napoli che può e non deve raccontare solo il suo lato oscuro, ma anche quello più semplice. E alla fine a vincere in questa fiction è proprio la semplicità che emerge da complicazioni e intrecci narrati in una scrittura convincente, sempre asciutta ed equilibrata anche nei dialoghi.
Le “tracce” e “fondamenta” per una terza stagione
Il grande successo riscosso dalla seconda stagione non lascia dubbi che ci sarà probabilmente un terzo capitolo: nella stesura della seconda è chiaro che la scrittura lo avesse preventivato, ma ben si sa che spesso la decisione definitiva è a cura del pubblico, che in questo caso ha già manifestato il suo gradimento sin dalla prima serata. Gli elementi in effetti ci sono già e a renderlo evidente è l’introduzione graduale di personaggi che potranno essere chiave: Viola, interpretata dalla giovane e promettente Ludovica Nasti – in tanti ancora nitida nei panni della piccola Lipa de L’amica geniale – e Zia Rosa, che felicemente riportato i riflettori sulla meravigliosa Marisa Laurito. La loro tinta è stata efficacemente intensa da aver destato molta curiosità e a porre le basi per approfondire ed evolvere i loro personaggi.
Ci sono poi senza dubbio alcuni elementi rimasti in sospeso: la malattia di Olga e come Mina si porrà e affronterà la malattia della madre, decisa a vivere da sola l’agonia e poi c’è l’evoluzione del rapporto ritrovato tra Mina e Domenico. Ma ad emergere fortemente in Mina Settembre 2 e che sarà senz’altro un focus portante di una prossima è l’amicizia di tre amiche cresciute insieme, la loro capacità di sostenersi, perdonarsi ed esserci sempre l’una per l’altra. Un topos molto forte che riporta dalla fiction Rai del passato – Commesse, Le ragazze di Piazza di Spagna, per citarne alcune – una ventata di freschezza e novità. Perché c’è da parlare non solo d’amore, ma anche di amicizia.