Evan Peters è considerato uno degli “attori più talentuosi della nostra generazione”
L'interpretazione di Dahmer è stata per molti la consacrazione di Evan Peters.
Piaccia o non piaccia, è innegabile che Dahmer – Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer abbia sbancato su Netflix. Cruento, allarmante e purtroppo praticamente tutto vero, racconta le disturbanti vicende del serial killer, interpretato da Evan Peters in maniera eccellente.
Già molto apprezzato, il celebre attore ha dimostrato ancora una volta la perfetta padronanza del set. La sua accurata interpretazione del cannibale di Milwaukee ha spinto numerosi fan a tributargli elogi.
Evan Peters: una pioggia di consensi
Un utente dei social descrive Evan Peters come uno degli attori di maggiore talento dell’attuale generazione. Talmente è stata credibile la rappresentazione da averlo spinto a fermare di continuo la visione della serie. Un altro fan di Evan Peters considera troppo bravo. Ritrarre uno dei peggiori criminali d’America deve averlo messo a dura prova, ma ha saputo raggiungere l’obiettivo. E pure lui concorda: è uno degli interpreti migliori della generazione odierna.
Del medesimo avviso un terzo spettatore. Che ha, a sua volta, ammesso di essersi dovuto concedere delle pause tra un episodio e l’altro. La radicata omofobia e razzismo ha permesso che il vero Dahmer l’abbia fatta franca a lungo ed è devastante da guardare, ha concluso.
Il curriculum di Evan Peters è già ricco di prove convincenti, tra cui spicca la collaborazione con Ryan Murphy per il suo franchise American Horror Story, apparso in Murder House, Asylum, Coven, Freak Show, Hotel, Roanoke, Cult, Apocalypse e Double Feature. Ogni volta ha prestato il volto a un personaggio particolare o depravato che certamente ha richiesto tanto studio per scavare in profondità e svilupparne le sfumature caratteriali.
In un’intervista a Netflix, Evan Peters ha definito quella di Jeffrey Dahmer una delle missioni più ostiche da portare a termine. Assumerne le sembianze ne ha testato i limiti e la squadra di lavoro è stata determinante per evitare di farsi risucchiare dall’oscurità.