Elite – stagione 6: recensione della serie TV Netflix
Isadora deve fare i conti con il suo trauma, mentre Ari, Mencia e Patrick affrontano la nuova arrivata, un'influencer che rivaleggia con loro in popolarità...
Elite è una serie creata da Dario Madrona e Carlos Montero, nata nel 2018: la sesta stagione, con otto episodi nuovi, è disponibile su Netflix dal 18 novembre 2022.
Nel liceo di Las Encinas nessuno è a sicuro: ecco che infatti i primissimi fotogrammi del primo episodio della sesta stagione di Elite si apre, come ormai è tradizione per la serie di Madrona e Montero, con l’omicidio di un ragazzo che, come scopriamo quando la storia si riavvolge a qualche tempo prima, era un nuovo studente.
Elite 6 – soap opera e thriller in un teen drama che potrebbe continuare all’infinito
Elite è una serie con la classica struttura soap operistica, condita da elementi thriller, che potrebbe continuare all’infinito: triangoli, quadrilateri, pentagoni e magari esagoni sessuali, intrighi, complotti, morte e tradimenti, insomma le solite cose che fanno i ragazzi di oggi (…), sono all’ordine del giorno e portano avanti una trama che delle pedine sulla scacchiera cambia solo il nome ma non la posizione o la traiettoria.
Preso per buono per questo, e accettato il postulato dietro lo show, questa sesta stagione non dà minimamente segni di stanchezza: perché il ritmo è frenetico, e forse solo in questo ricalca una realtà che si vorrebbe diversa ma non lo è – e i giovani protagonisti portano avanti la loro voluttuosa promiscuità senza soluzione di continuità, disegnando problemi e problematiche apparentemente moderne e urgenti ma ovviamente risolti con la facilità di una svolta di trama.
Tematiche attuali in Elite – stagione 6, la serie TV Netflix
Per questo, il cast è stato quasi interamente rinnovato -a parte i tre fratelli protagonisti Ari, Mencia e Patrick, figli del preside Benjamin che vediamo in prigione solo all’inizio-, ma il vero punto focale della storia rimane Isadora, che ha fatto irruzione come un ciclone nella stagione precedente e rimane a portare scompiglio prima di intraprendere un percorso importante.
Vittima di uno stupro di gruppo che la porterà a combattere per avere giustizia, mentre continua affannosamente a cercare l’affetto dei genitori districandosi ancora tra psicofarmaci, droghe e antidepressivi.
Probabilmente per la delicatezza e devastante attualità dell’argomento, la violenza sulle donne è al centro dei tumultuosi avvenimenti di questa sesta Elite, che parte in un liceo solo in superfice calmo (almeno, così sembra dopo la caotica quinta) e giustamente dimentica lo status di privilegiati dei liceali: non più o forse non solo o magari non tanto ricchi e viziati, ma giovani persone più attente e presenti a loro stesse, in una virata narrativa che, come si diceva sopra, dimostra l’estrema lucidità della sceneggiatura per lasciare intatta la freschezza narrativa della serie.
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Certo è che dopo quarantotto episodi – senza contare quelli speciali, ben ventuno, denominati Storie Brevi e racchiusi in raccolte tra la terza e la quarta annata – inizia però a mostrare un po’ la corda, per lo meno per quanto riguarda il gioco della scrittura che è ormai scoperto, indipendentemente da quanto gli sceneggiatori vogliano sia un rimpiattino con lo spettatore o meno.
Se all’inizio Elite era il classico guilty pleasure, che avvinghiava chi guardava le storie nei suoi gorghi e lo portava giù, fino ad un binge watching forsennato, ora diventa una sorta di stanza nella quale lo spettatore sa benissimo che chi entra come personaggio nuovo ne uscirà da vittima o da colpevole, in ogni caso schiacciato e masticato da un ingranaggio macchinoso e routinario.