La bella addormentata nel bosco: 10 curiosità sull’indimenticabile classico Disney
Usciva in Italia il 1° dicembre del 1959 il capolavoro della Disney La bella addormentata nel bosco. Tra orchesse, dive di Hollywood e altre bizzarre curiosità, ecco 10 fatti interessanti sul 16esimo classico Disney.
Usciva in Italia il 1 dicembre del 1959 – dopo ben 10 anni di lavorazione – La bella addormentata nel bosco, film di animazione diretto da Clyde Geronimi, Eric Larson, Wolfgang Reitherman e Les Clark, e prodotto da Walt Disney. Il film è ispirato alla celebre fiaba La bella addormentata di Charles Perrault ed ha come protagonista la giovane principessa Aurora, costretta a vivere in una isolata casa del bosco insieme alle sue tre fate madrine – Flora, Fauna e Serenella – per evitare che si compia il perfido sortilegio lanciatole a pochi mesi dalla sua nascita dalla strega Malefica: “prima che il sole tramonti sul suo 16esimo compleanno, ella si pungerà il dito con il fuso di un arcolaio e morrà!”.
Scopriamo insieme 10 curiosità sul 16esimo classico Disney.
1. La bella addormentata nel bosco: un flop sofisticato
Sulla scia di Biancaneve e i sette nani e Cenerentola, la Disney scelse di incentrare un nuovo film che avesse come protagonista una splendida principessa, sperando di ottenere nuovamente un grande successo. Tuttavia, malgrado l’ambiziosa qualità tecnica della pellicola, il film – all’epoca della sua uscita nelle sale – fu accolto tiepidamente dal pubblico e dalla critica. La delusione per lo Studio fu tale che La bella addormentata nel bosco fu l’ultimo film di animazione prodotto dalla Disney con protagonista una principessa per i successivi trent’anni, fino all’uscita al cinema de La sirenetta, nel 1989. Il lungometraggio fu col tempo rivalutato ed oggi è considerato uno dei più grandi e sofisticati capolavori della Disney.
2. Un film da 6 milioni di dollari
La bella addormentata nel bosco ha avuto un lunghissimo periodo di preparazione prima di vedere la luce: ben 10 anni di lavoro. L’utilizzo del Technirama e della stereofonia, utilizzati per la prima volta in un lungometraggio di animazione, fecero lievitare i costi di produzione, per un totale di 6 milioni di dollari. Nelle parole di Walt Disney: “sono rimasto intrappolato. Oltrepassato un certo punto, era troppo tardi per tornare indietro”.
3. Rosaspina: il soprannome ideato dai fratelli Grimm
Mentre Charles Perrault nella sua fiaba si riferisce alla protagonista semplicemente come la princesse – e chiama invece sua figlia Aurore -, i fratelli Grimm le attribuirono il soprannome di Rosaspina, per via dei rovi che circondavano il castello durante il suo lungo sonno. Questo soprannome venne utilizzato dalla Disney nella parte del film in cui Aurora vive nascosta nella casa nel bosco insieme alle fate madrine.
4. La bella addormentata nel bosco: troppi pochi conflitti, urge Malefica!
Nella storia originale non ci sono molti elementi di conflitto. Infatti, la principessa dorme per 100 lunghi anni prima di essere svegliata dal principe. Per questo motivo la Disney scelse di creare l’iconico personaggio di Malefica: era necessario dare al principe Filippo qualcosa – o in questo caso, qualcuno – contro cui combattere.
5. La bella addormentata nel bosco: Eyvind Earle è il vero genio del film
Come abbiamo detto in precedenza, sulla scia del successo commerciale di Cenerentola, la Disney volle rimanere sul tema delle fiabe, cambiando tuttavia lo stile grafico del lungometraggio del 1959, rendendolo più spigoloso.
Lo stile così particolare e ricercato de La bella addormentata nel bosco è frutto del lavoro di Eyvind Earle, all’epoca famoso per le sue cartoline natalizie ispirate all’arte persiana o ad artisti tra cui Botticelli.
6. Malefica è ispirata ad un dipinto religioso
L’illustratore Marc Davis si è ispirato ad un dipinto religioso dall’arte medievale per il character design di Malefica. Tuttavia, se nell’illustrazione originale i colori primari erano il rosso e il nero, per la villain è stato ritenuto più adatto un look con protagonisti il viola e il nero (come per gran parte delle cattive Disney).
7. La bella addormentata nel bosco e il tetro finale di Perrault
Nella versione di Perrault il principe – che non si chiama Filippo – non ha bisogno di lottare contro la foresta. La missione è molto più semplice: al suo passaggio gli sterpi si scansano per lasciargli la via libera. Non appena raggiunge la principessa, il giovane se ne innamora a prima vista e, proprio in quel momento, la maledizione si scioglie e la coppia è libera di amarsi e sposarsi. Che bel finale! Peccato che ci sia un secondo tempo decisamente più tetro. Si scopre che la madre del principe è un’orchessa divoratrice di bambini, che – data la sua natura – vorrebbe cucinare e gustare i due figli della giovane coppia: Aurora e Giorno. Fortunatamente, dopo varie peripezie, il lieto fine è, anche in questo caso, assicurato.
8. Da dove viene l’ispirazione per i personaggi di Flora, Fauna e Serenella?
L’illustratore Frank Thomas, per rendere le tre buffe fate madrine Flora, Fauna e Serenella, dei personaggi credibili – non solo nell’aspetto ma anche nel carattere – ha passato diverso tempo al supermercato ad osservare e studiare le anziane signore, intente a fare la spesa.
9. Dietro l’aspetto di Aurora c’è una diva di Hollywood
La parte cantata di Aurora venne affidata a Mary Costa, cantante di opera lirica, mentre l’attrice Helene Stanley fece da modella per i movimenti della protagonista. Sono ispirati ai gesti della Stanley anche i personaggi di Cenerentola ed Anita de La carica dei cento e uno. Tuttavia, non tutti sanno che c’è stata anche un’altra musa ispiratrice per i movimenti del corpo – e in generale per la body shape – della principessa: Audrey Hepburn.
10.La verità sul libro di fiabe che apre il film
L’antico libro di fiabe che apre – e chiude – il film, non solo è reale ma è stato anche interamente dipinto a mano dall’illustratore Eyvind Earle. Il volume è stato restaurato nel 2008 ed è ora conservato negli Archivi Disney.