Riunione di famiglia – Non sposate le mie figlie! 3 – recensione del film di Philippe de Chauveron

Riunione di famiglia - Non sposate le mie figlie! 3 ricalca l'atmosfera dei film precendenti senza tuttavia aggiungere nulla di nuovo,

Riunione di famiglia è il terzo capitolo della saga Non sposate le mie figlie! firmato dal regista Philippe de Chauveron. Il film si focalizza nuovamente sul malcelato razzismo che permea nella società francese, la stessa tematica affrontata nelle precedenti pellicole. Il 40° anniversario di matrimonio della coppia Claude e Marie Verneuil è alle porte: le loro quattro figlie decidono allora di organizzare una festa a sorpresa invitando i genitori dei loro mariti e riunire così tutta la famiglia.

Il terzo capitolo della saga

La famiglia Verneuil non si può certo definire tradizionale. Le figlie del protagonista hanno sposato uomini che non rispecchiano propriamente i canoni classici di loro padre. Il signor Verneuil si ritrova in questo modo quattro generi di diversa religione ed etnia: un cinese, un arabo, un ebreo e un africano. Il tono del film è scorrevole e di facile digeribilità seguendo l’ormai classica ricetta che ha reso famosa la trilogia. Particolare enfasi viene data alle dinamiche familiari e alla riflessione sullo scorrere del tempo che viene interconnessa a sipari di commedia che non sempre riescono a strappare una risata.

Il terzo capitolo risulta il più delle volte ridondante con tempi comici e controllati, probabilmente vittime del politically correct, che non vanno a segno. L’arrivo dei generi rappresenta per la coppia Verneuil un piccolo trauma in cui il conservatorismo, i pregiudizi e il sarcasmo sfociano in un fiume che tenta di essere dirompente ma che a malapena riesce a riempire alcuni dialoghi approssimativi della pellicola. La regia è semplice e, il più delle volte, invisibile, favorendo i primi piani degli attori nei lunghi e tortuosi dialoghi interrotti a volte da gag spesso ben riuscite e che non scadono nei limiti del paradossale come nei film appartenenti ai filoni delle commedie familiari americane.

Riunione di famiglia – Non sposate le mie figlie! 3: un ritorno che non convince a pieno

La colonna sonora fa un ottimo lavoro nel rimarcare il tema della diversità del film con melodie internazionali che ben trasmettono l’atmosfera spensierata e, a tratti, riflessiva del film. Nonostante il terzo capitolo non riesca a brillare di luce propria a causa della sceneggiatura e del soggetto di base, la caratterizzazione dei personaggi appare ben costruita con alcune new entry, come, ad esempio, il ricco collezionista d’arte Helmut, apparentemente innamorato della figlia Ségolène, che rappresenta il concetto di normalità tanto caro al signor Verneuil: bianco, cattolico e di successo che tuttavia nasconde un segreto che potrebbe portare scompiglio all’interno della famiglia allargata.

Il terzo capitolo non si ferma solo sul tema diversità. Un altro importante argomento di discussione è l’età. I coniugi Verneuil non sono più giovani e, anche grazie all’aiuto dei generi, ritroveranno una nuova linfa vitale a cui attingere le forze grazie al loro carisma e alla loro diversità. Riunione di famiglia – Non sposate le mie figlie! si rivela un film senza troppe pretese che cerca di cavalcare nuovamente l’onda dei precedenti capitoli ma che riesce solo ad imitarne, a grandi linee, lo spirito senza introdurre nuovi elementi. Un film che potrà forse accontentare i fan di vecchia data ma che difficilmente riuscirà a conquistare nuovi spettatori. Una pellicola spensierata che ben si sposa al periodo natalizio ma che offre troppa poca sostanza.

L’ultima fatica del regista francese Philippe de Chauveron sarà disponibile nelle sale italiane dal primo dicembre.

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Regia - 2.5
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 3
Recitazione - 3
Sonoro - 3.5
Emozione - 2

2.7