Scrooge – Canto di Natale: recensione del film Netflix

In una nuova versione all’insegna della musica e della computer grafica, l’immortale fiaba natalizia di Charles Dickens rivive ancora una volta, con la regia di Stephen Donnelly e la produzione Netflix.

Se pensate che siano già state create così tante versioni cinematografiche della storia del vecchio avaro Ebenezer Scrooge e del suo riscatto morale alla vigilia di Natale, avete ragione, ma vi sbagliate se credete che non ve ne possa essere una del tutto nuova e ancora più entusiasmante, ovvera Scrooge – Canto di Natale, disponibile su Netflix!

Scrooge: Canto di Natale trailer data uscita Cinematographe.it

La trama è sempre la stessa, con qualche licenza: la storia del nuovo film natalizio targato Netflix (in streaming sulla piattaforma dallo scorso 2 dicembre) si ispira chiaramente alla penna di Dickens, ma approfondisce alcuni dettagli della vita personale del protagonista, Ebenezer Scrooge, cercando di dare più background utile a comprendere come il vecchio banchiere londinese possa essere diventato così cinico e avaro.

Tra i personaggi che non avevamo incontrato, infatti, c’è il nipote di Ebenezer (un giovane vivace, altruista e con una passione esagerata per il Natale), figlio dell’amata sorella del banchiere, scomparsa proprio dando alla luce il suo piccolo la notte di Natale. 

Scrooge - Canto di Natale, recensione, Cinematographe.it

E poi un tripudio di colori, luci caleidoscopiche e quasi psichedeliche fanno da accompagnamento all’incontro di Scrooge coi tre fantasmi che hanno il compito di aprire gli occhi al vecchio dal cuore di ghiaccio e di convertire il suo animo affinché possa godersi un futuro migliore e regalarne uno ancora migliore a chi è pronto a stargli accanto e a donargli il suo affetto.

Una versione in chiave pop, il film Netflix Scrooge – Canto di Natale ci fa emozionare, ma anche cantare

La regia di questo film d’animazione Netflix è appropriata, dinamica e coinvolgente: molto dell’appeal dei diversi personaggi è dato però non solo dal gradevole lavoro estetico e del comparto grafico, ma anche da un cast di doppiatori niente male

Photo Credit: Timeless Films

L’idea di rendere questo lungometraggio d’animazione un vero e proprio musical è stata brillante: le musiche di Jeremy Holland-Smith intrattengono piacevolmente, ci fanno a tratti ballare e a tratti sognare e commuovere (e ci fan venire voglia di imparare le canzoni una ad una a memoria).

Le voci di Luke Evans e Olivia Colman sono perfette e incantano nei rispettivi ruoli di Scrooge e del Fantasma del Natale Passato.

Insomma, la forma visiva di Scrooge: Canto di Natale ci convince e di certo è pronto a fare lo stesso con il pubblico.

Non solo forma, però, anche contenuto.

Un evergreen che invecchia benissimo: la morale natalizia di Dickens è sempre attuale e magica (e ha ancora tanto da insegnare)

Se la trama del film Scrooge – Canto di Natale è soprattutto merito del celeberrimo scrittore vittoriano, è anche vero che bisogna constatare come questa storia sia davvero meritevole di essere ritenuta un grande classico, capace di valicare i confini del tempo e di adattarsi a ogni contesto storico senza mai dimostrarsi inadeguato.

Scrooge, Cinematographe

La morale che vien fuori dal racconto A Christmas Carol è quanto mai semplice, tanto magica: si parla soprattutto di riscatto sociale, ma a più livelli.

Non vi è, infatti, una sola chiave di lettura: la storia del banchiere Ebenezer Scrooge ha ancora molto da insegnare oggi, anche ai più piccoli.

Dickens, in linea con la sua poetica letteraria, vuole dimostrare come anche una piccola azione individuale può essere d’aiuto all’estirpazione del male sociale. Ovvero: ci si chiede spesso se una propria azione caritatevole possa “risolvere la fame del mondo”. Forse no, ma sicuramente può regalare un sorriso e un futuro migliore a chi ne è destinatario. 

La spinta altruista e il sincero affetto che muovono Scrooge alla fine del racconto, dopo l’incontro coi tre fantasmi, fanno sì che il vecchio possa salvare il piccolo Tim – figlio del nuovo socio in affari – da un destino di cagionevole salute mal curata. 

Scrooge – Canto di Natale ci insegna, dunque, come la vera ricchezza sia quella interiore e quanto possa appagare l’animo il condividere le proprie fortune con chi ha più bisogno, seminando del bene, contribuendo a portare un po’ di luce nel mondo e nella vita del prossimo.

Sebbene non si tratti di una fiaba apertamente cristiana sul Natale, il personaggio di Scrooge sembra essere uscito dalla Bibbia e appare quasi come un moderno Paolo, in cerca della propria redenzione,

Non per ultimo, Scrooge – Canto di Natale ci insegna anche che perdonare è bello, ma lo è altrettanto lasciarsi perdonare. Sarà solo scegliendo di ricongiungersi con i suoi affetti, infatti, che Scrooge scoprirà la gioia del Natale e dello stare insieme.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 3.5
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3.5
Emozione - 4

3.6

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