I guerrieri del futuro: recensione del film Netflix

Nel 2025, ad Hong Kong alcuni soldati devono compiere una missione suicida per salvare il mondo...

I guerrieri del futuro è un film uscito nei cinema asiatici ad agosto 2022, e distribuito su Netflix dall’8 dicembre 2022: prodotto da One Cool Pictures e diretto da Ng Yuen-Fai, ha tra gli interpreti Louis Koo, Sean Lau, Nick Cheung, Carina Lau.

I guerrieri del futuro : in un futuro non troppo lontano…

Nel 2025 un meteorite si schianta sulla Terra, esattamente sulla città di Hong Kong: il pianeta è intanto devastato dall’inquinamento e dal riscaldamento globale.

Ma proprio il meteorite porta un vegetale organico che ha dentro sé le caratteristiche biologiche per purificare l’atmosfera: il problema è che a contatto con l’acqua, la sostanza cresce rapidamente distruggendo selvaggiamente ogni cosa sul suo cammino.

Sarà un ristretto gruppo di eroici soldati a dover risolvere la situazione, studiando la mappa genetica della pianta e avventurandosi nell’epicentro dell’organismo: la loro missione è quella d colpire il pistillo della pianta aliena in maniera da controllarla ed evitare la catastrofe definitiva con l’arrivo della prossima pioggia, che con l’acqua porterebbe ad una crescita incontenibile in tutto il mondo.

Se I Guerrieri Del Futuro è la sua prima opera di lungometraggio, Yuen-Fai ha una solida carriera alle spalle nel campo degli effetti speciali: è per questo che il film distribuito su Netflix può contare prima di tutto su un apparato visuale e grafico di tutto rispetto.

I guerrieri del futuro, recensione, Cinematographe.it

E non dal punto di vista tecnico (la qualità è rabberciata, a tratti) ma proprio sotto il profilo dell’efficacia: perché la sinossi de I Guerrieri non brilla certo per originalità, è invece il suo stile compatto e coerente a convincere. D’altronde, il film (oltre ad essere tra i più costosi mai realizzati ad Hong Kong, con i suoi 56 milioni di dollari di costo), è un vero e proprio tripudio nostalgico verso una sci-fi robotica vintage, tanto per capire quella contaminata tra l’action statunitense e i manga giapponesi.

Avatar e i suoi seguiti: le parole di Cameron

Il primo riferimento che salta agli occhi è sicuramente Akira, pietra angolare, capolavoro di Katsuiro Otomo che ha influenzato tutta la fantascienza apocalittica che è venuta dopo – e che insieme ha raccolto tutti i semi piantati in quella che è venuta prima.

È proprio il suo essere totalmente derivativo il più grande difetto e il miglior pregio: perché se da una parte non c’è nulla che sia davvero originale, con una storia e un impianto scenografico che strizza l’occhio a Neil Blomkamp e al suo District 9, dall’altra ogni riferimento ha una sua compostezza e un suo motivo, tutto inserito perfettamente in un insieme coeso e compatto.

A che punto è il seguito di District 9?

C’è James Cameron e Avatar, c’è Hayao Miyazaki con Nausicaa e lo scontro perenne tra la natura e il progresso dell’uomo; e ancora Alien e gli xenomorfi, i Kaiju e tanto altro di già visto.

Però resta qualcosa nella scioltezza con cui tutto viene spudoratamente utilizzato (quando non apertamente citato: vedi Skynet) che non si può fare a meno di guardare con benevolenza ad un film obiettivamente modesto, vestito di buone intenzioni e profondamente intriso di filosofia etica nipponica, a partire dal concetto di yichi, traducibile più o meno come fratellanza, tipico e fin troppo diffuso in certa narrativa.

I guerrieri del futuro, recensione, Cinematographe.it

Peccato che al di là dell’aspetto meta, I Guerrieri Del Futuro restituisce alla fine un cinema che è troppo indeciso o troppo sfacciato nel suo mescolare Oriente e Occidente in maniera indiscriminata e senza nessun tipo di logica, non abbastanza raffinato da essere citazionista ma neanche abbastanza nerboruto da trarre qualcosa di nuovo da tanto già visto.

Regia - 2
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 3
Recitazione - 2
Sonoro - 2
Emozione - 1

2

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