Wonder Woman 3, Patty Jenkins rompe il silenzio sulla cancellazione: la risposta di James Gunn non si fa attendere!
"Non mi sono mai allontanata dal progetto", la regista di Wonder Woman chiarisce le voci intorno alla cancellazione del film.
Warner Bros. Discovery è ancora una volta al centro del mirino a causa dei suoi rapporti con i DC Studios. La scorsa settimana è stato rivelato che Wonder Woman 3 non avrebbe mai visto la luce e che la regista Patty Jenkins è uscita dal progetto dopo che gli era stato detto che non si adattava ai piani di James Gunn e Peter Safran, i neo CEO dei DC Studios. È stato anche riportato che Jenkins si è rifiutata di riscrivere il terzo film sull’amazzone di Gal Gadot e che ha abbandonato la nave affermando che i CEO della Warner Bros. Pictures Michael DeLuca e Pamela Abdy “non capivano” il personaggio. Ora la regista ha affidato a Twitter la sua lunga risposta a questi report.
La lunga risposta di Patty Jenkins ai report sulla cancellazione di Wonder Woman 3
“Quando sono iniziate a circolare le false notizie sulla cancellazione di Wonder Woman 3, è iniziata a circolare anche la notizia clickbait che fossi stata io a uccidere il film e ad abbandonarlo. Questo non è vero. Non me ne sono mai andata. Ero disposta a considerare qualsiasi cosa mi fosse stata richiesta, ma ho capito che non c’era niente che potessi fare per portare avanti qualcosa in questo momento. La DC è ovviamente sepolta dai cambiamenti che devono compiere, quindi capisco che queste decisioni sono difficili da prendere in questo momento. Non voglio che quello che è stato un bellissimo viaggio con WW finisca con una nota negativa. Ho adorato tutto e sono così onorata di essere stata la persona che ha avuto modo di realizzare questi ultimi due film di Wonder Woman. È un personaggio incredibile. Vivere intorno ai suoi valori mi rende una persona migliore ogni giorno. Auguro a lei e alla sua eredità un futuro straordinario, con o senza di me”.
La diplomatica risposta di James Gunn, il neo CEO dei DC Studios
James Gunn ha subito risposto alla regista, condividendo la lettera di Jenkins e dicendo che conferma tutto quanto detto, affermando che le loro interazioni e conversazioni sono state sempre molto professionali e che, quindi, non c’è alcun rancore tra le due parti coinvolte.