Clarissa Burt racconta della sua infanzia difficile con un padre violento e dell’amore con Massimo Troisi
"Ho visto scene di violenza verso tutti, in casa", ha raccontato l'attrice ed ex modella statunitense.
Dietro vite e storie di grande successo, ci sono a volte grandi dolori. È il caso di Clarissa Burt, attrice statunitense che ha lavorato a lungo in Italia, soprattutto nel corso degli anni novanta. Allontanatasi dalla recitazione e dal mondo del cinema da tanti anni ormai, la Burt si occupa oggi di volontariato a favore di donne abusate. Una decisione che ha radici profonde: l’ex modella, infatti, è stata vittima di violenza a causa di suo padre.
Clarissa Burt, l’infanzia difficile e l’amore con Massimo Troisi
Nel corso della sua recente ospitata a Verissimo, Clarissa Burt ha parlato della sua infanzia difficile, a causa di un padre violento e alcolizzato. “Mamma aveva passato 12 anni dalle suore, papà 12 anni dai preti. Stare a casa era dura, papà beveva molto ed era molto violento, e questo ha fatto sì che fin da giovane imparassi a capire come comportarmi, rispetto all’atteggiamento di mio padre. Anche mia madre era severa, ma ha cercato di fare del suo meglio“, ha iniziato a raccontare l’attrice, per poi aggiungere altri dettagli. “Ho visto scene di violenza verso tutti, in casa. Violenza fisica significava anche urlare, strepitare, usare dispregiativi, soprattutto contro di me“. Un incubo finito il 13 agosto del 1977, sera in cui lei e la madre decisero di scappare da quell’uomo violento, portandosi via anche la sorella minore di soli 13 anni.
L’attrice è inoltre una delle voci delle voci di Il mio amico Massimo, documentario dedicato a Massimo Troisi, nelle sale dal 15 al 21 dicembre. Per chi non lo sapesse, Clarissa Burt e l’attore napoletano sono stati innamorati per circa tre anni. “Ci conoscemmo nel 1988, a cena da amici. Era inverno. Io mi lamentavo per il riscaldamento ma avevo in casa un camino. Massimo il giorno dopo mi mandò un furgoncino pieno di legna con un bigliettino con su scritto “Per tenerti al caldo”. Era dolce, carino, affettuoso. Mi colpivano la sua gentilezza e la sua calma“, ha ricordato.
Poi qualche aneddoto di vita della loro vita da coppia: “Io preparavo le torte, poi era il periodo che facevo tv nel programma di Raffaella Carrà. Ma uscivamo anche. Ricordo quando vinse lo scudetto il Napoli: andammo a festeggiare in barca con tutta la squadra, Maradona conosceva i film di Massimo“. Infine, alla domanda “Del problema al cuore le parlava?“, Clarissa Burt ha confessato: “Sapevo che c’era quel problema, prendeva medicinali in maniera disciplinata, poi giocava a calcio, era una cosa che sembrava si potesse gestire, nessuno pensava che se ne sarebbe andato così presto, nemmeno lui. Quando morì ero appena tornata in America. Ripresi l’aereo e andai al funerale. Ci ho messo dieci anni per vedere il suo ultimo film, Il postino“.