M3gan: recensione del film horror prodotto da Jason Blum e James Wan
M3gan, prodotto dalla Blumhouse e dalla Atomic Monster, è un horror inquietante ed esilarante su un brillante dispositivo intelligente.
Con protagoniste le giovanissime Amie Donald e Violet McGraw, affiancate da un cast che comprende anche Allison Williams e Ronny Chieng, insieme a Brian Jordan Alvarez, Jen Van Epps e molti altri, M3gan è diretto da Gerard Johnstone e prodotto in collaborazione con la storica Blumhouse Productions e con la Atomic Monster; il film uscirà nelle sale in Italia il 4 gennaio 2023.
M3gan vede l’inventrice Gemma, oltre che sommersa dal lavoro, improvvisamente unica persona a doversi prendere cura della piccola nipote Cady, rimasta orfana da poco e profondamente segnata dalla perdita dei propri genitori. Gemma decide così, sentendosi del tutto inadeguata come tutrice di Cady, di realizzare finalmente il progetto che potrebbe cambiarle la vita, dando una svolta alla sua posizione lavorativa e all’azienda stessa della quale è dipendente. Si tratta di M3gan, bambola androide dotata di intelligenza artificiale e realizzata a grandezza naturale. Capace di giocare con la bambina alla quale è associata, M3gan viene così abbinata a Cady, che si sente nel tempo, sempre più legata e affezionata alla sua nuova migliore amica M3gan. La bambola la sa ascoltare, impara da lei, giocano insieme e diventa sempre più protettiva nei suoi confronti. Almeno fin quando M3gan non inizia ad acquisire sempre più indipendenza, autonomia e aggressività.
M3gan è quel perfetto equilibrio ricercato per una nuova icona horror
M3gan, migliore amica dei bambini e perfetta alleata dei genitori, è la vera protagonista e novità, già popolare dalla diffusione del trailer, dell’atteso film che vede insieme i produttori Jason Blum e James Wan. Per quanto M3gan non abbia scene definibili particolarmente spaventose o splatter, l’inquietudine è data proprio dal personaggio della bambola androide, dagli occhi vitrei, con abiti anni ’50 e con movimenti robotici e meccanici. Dai capelli biondi e gli occhi chiari, vestita come l’alunna di una scuola d’altri tempi è impressionante come sia capace anche di trovare sempre le parole giuste. M3gan è l’ossessione per l’istinto di protezione, a volte feroce, che spesso si ha verso i bambini, e a quel giocattolo, quell’oggetto, quel qualcosa che realizza sogni, desideri ed è pronto ad ogni evenienza. M3gan è infatti visto come gioco risolutivo, un’amica, una compagna matura capace di consolare, passare il tempo e fare tutto ciò che la “sua” bambina voglia. Il film di Gerard Johnstone intrattiene, diverte e non manca di una buona dose di sequenze proprie del cinema horror che, tra sonoro e visivo, riescono a rendere questa nuova versione di antagonista un macabro emblema del giorno d’oggi. Tanto terrificante quanto esilarante, M3gan è un mix perfetto di horror e comicità, senza quei momenti di tranquillità e serenità che non allungano la trama, perché anche l’equilibrio presente in M3gan è solo la quiete prima della tempesta.
Anche i personaggi di contorno, che spesso occupano pochi minuti sullo schermo, e con poche battute, contribuiscono a rendere l’universo di M3gan completo in ogni forma. Black humor, inquietudine, tensione, veri e propri espedienti comici e momenti di dolcezza tra la bambola e la bambina conferiscono al film M3gan una propria personalità, collocandosi a un gradino diverso rispetto a quei prodotti che hanno per protagoniste bambole assassine. M3gan è una bambola androide, ma nel film non viene altro che scambiata, presentata e vista come qualcosa di più, un rischio che forse con i giocattoli dotati di intelligenza si potrebbe correre. La bambola è così anche il sottile simbolo di un’iperprotettività nociva e di un continuo controllo che conferirebbe pace e calma di fronte a quei pericoli che appaiono sempre dietro l’angolo. M3gan adora giocare, ballare, cantare, leggere, ma anche uccidere. Esplodendo di crudeltà, il film prepara così scena dopo scena, come se quello di M3gan fosse un processo di crescita, alla trasformazione della bambola in una vera e propria killer senza pietà, da gioco controllato a giocatore che controlla.
Metafore d’attualità e i dispositivi intelligenti che controllano la vita quotidiana
M3gan allude al valore e alla diffusione dei dispositivi intelligenti che sempre di più entrano a far parte delle vita delle persone. Utili nella vita quotidiana e specializzati in ambiti come sport, sicurezza e salute, coinvolgendo anche mezzi di trasporto o strumenti di svago per passare il tempo libero, gli smart device stanno facendo davvero la differenza. Nulla sembra suggerire che un giorno non si possa arrivare anche a dei giocattoli smart che in un certo senso semplificano la vita, con un androide come M3gan, tanto dei bambini quanto dei genitori. M3gan potrebbe essere la bambola perfetta per Cady e per qualsiasi altro bambino e una sicurezza per qualunque madre o padre consapevoli, che in qualche modo, il proprio figlio non sarà mai solo. M3gan intrattiene, diverte e, con delicatezza crea un microcosmo che lascia intravedere anche un’attualità aderente a tutto ciò che si conosce e che, negli anni, contribuirà a quella rivoluzione tecnologica che continua a sorprendere. Ma l’intento principale di M3gan è un altro, ecco che il film è un horror per tutti, che ogni tanto riesce anche a stupire, combinando con inquadrature e montaggi alternati ilarità e violenza.
Come la sola immagine di M3gan riesce ad essere sia ironica, che dolce e raccapricciante, così la fotografia non lascia spazio a fraintendimenti, con tinte cromatiche che si caricano di colori freddi quando M3gan inizia lentamente a rivelarsi: che sia giorno o notte l’oscurità s’impossessa tanto della bambola super smart quanto della scena dove da miglior amica diventa peggior nemica. Il film prodotto da Jason Blum e James Wan strizza l’occhio anche al mercato del settore tecnologico e digitale, che vive solo per cambiare in meglio la vita delle persone. Un tormento e una continua angoscia che arrivano poi all’epilogo sperato, al compimento di un articolo rivoluzionario, che tutti compreranno non appena ne avranno la possibilità. È così che tutto ciò che concerne M3gan non è così improbabile come può sembrare: la bambola androide supera i controlli di sicurezza, è l’amica perfetta, la sorella maggiore, l’assistente sociale e, a livello aziendale ed economico, il futuro prodotto più richiesto al mondo. M3gan si unisce così a quelle bambole assassine che hanno dato vita a sequel e successivamente a veri e propri franchise, considerato anche che tra i produttori figurano Jason Blum e James Wan. M3gan, definita come una nuova icona horror, potrebbe quindi tornare presto sugli schermi.