Fuga per la vittoria: 8 curiosità sul film con Pelé e Sylvester Stallone
Per omaggiare uno dei più grandi calciatori della storia, scopriamo alcune curiosità riguardo al film che lo ha visto protagonista al fianco di Sylvester Stallone. Ecco le cose che (forse) non sapete su Fuga per la vittoria.
La scomparsa di Pelé segna una delle pagine più drammatiche della storia del calcio e sconvolgendo coinvolge tutti, dall’universo sportivo a mondi infinitamente distanti che, al contempo, risultano vicini nel ricordo di una vera e propria leggenda. Il film del 1981, Fuga per la vittoria, firmato John Huston, vede attori cimentatisi col gioco del pallone incontrare calciatori alle prese con l’inesplorata arte mimetica del cinema e, oltre ad essere ricordato per la singolare mescolanza tra queste due realtà e per la partecipazione del fenomeno brasiliano, nasconde alcune sconosciute curiosità, che avvalorano ancor di più il successo di una pellicola che ha saputo rendere omaggio allo sport più praticato al mondo.
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1. Fuga per la vittoria: non solo Pelé
Nel cult diretto da John Huston attori del calibro di Sylvester Stallone, Michael Caine e Max von Sydow vengono affiancati da diversi volti dello sport. Pelé non è infatti l’unico calciatore di fama ad aver partecipato al film; tra i vari Osvaldo Ardiles e Paul Van Himst, spicca il nome di Bobby Moore, capitano dell’Inghilterra campione del mondo nel 1966.
2. Pelé coreografo
Se da una parte i calciatori, poco avvezzi a recitare dietro una macchina da presa, hanno fatto tesoro degli utili consigli attoriali dati dai loro colleghi interpreti, dall’altra gli stessi atleti hanno mostrato come destreggiarsi all’interno di un campo di calcio; in particolare, lo stesso Pelé, è risultato fondamentale nella spiegazione dei movimenti tecnico-tattici da attuare sul prato da gioco.
3. La professionalità di Stallone
Sylvester Stallone ha dato prova di tutta la sua dedizione nel vestire i panni di Robert Hatch. Rifiutando categoricamente l’utilizzo di controfigure, il protagonista di Rocky perse ben 20 kg ed inoltre, convinto che quello del portiere fosse un ruolo molto semplice da interpretare, decise di allontanare Gordon Banks, leggendario estremo difensore inglese, che gli era stato affiancato per impartirgli alcune nozioni; ne risultarono diversi infortuni per l’attore che, tra i vari, si ruppe un dito nel tentativo di parare un tiro a Pelé.
4. Stallone l’egocentrico
Consapevole della propria abnegazione, l’attore classe 1946, pretendeva di avere un suo personale momento di gloria nell’atto conclusivo della partita tra nazisti e alleati. Dopo aver insistito a lungo per un improbabile gol vittoria, si accordò con Huston per la parata che dà il via all’indimenticabile finale.
5. Il titolo originale di Fuga per la vittoria
Il film prodotto dalla Paramount Pictures, dopo essere stato presentato al Festival cinematografico internazionale di Mosca, venne distribuito con due titoli differenti nei diversi paese. L’opera a noi nota come Fuga per la vittoria, è conosciuta sia come Victory che come Escape to Victory.
6. La partita della morte
La cosiddetta “partita della morte“, giocata il 9 agosto del 1942 tra ufficiali tedeschi e alcuni giocatori ucraini, è il fatto di cronaca che ha ispirato la pellicola. Le notizie riguardo all’evento sono incerte e le versioni alquanto disparate; quel che è praticamente certo è che il match fu perso dai nazisti e che le conseguenze per i prigionieri ucraini furono drammatiche.
7. Lo stadio
Lo stadio all’interno del quale viene disputata la partita, contrariamente a quanto indica l’insegna targata Parigi, si trova in Ungheria ed è la casa della seconda squadra più titolata del paese, l’MTK Budapest. Il nome dell’impianto è Nándor Hidegkuti Stadion.
8. Fuga per la vittoria e i problemi di censura
Fuga per la vittoria, uscito nel 1981, ebbe alcuni problemi di censura, tanto che in Svezia ne venne vietata la visione ai minori di 15 anni.