Shakespeare in Love: recensione del film di John Madden
Shakespeare in Love è un film meravigliosamente da record. Esce nelle sale nel 1998, incassa solo negli USA 100 milioni di dollari, preannunciando un successo planetario. Nella stagione successiva sono tantissimi i premi di cui viene insignito: tra cui 3 BAFTA, 3 Golden Globe e 7 Oscar su 13 nomination.
Un capolavoro dalla struttura solida, un dramma shakespeariano in cui è protagonista lo stesso drammaturgo inglese. Un film di rara grazia visiva
Il film racconta un amore nell’amore, su piani di interpretazione diversi che finiscono per congiungersi con grande sapienza in una sceneggiatura dall’impianto tipicamente teatrale, prendendo a modello proprio l’opera di Shakespeare che tutto sommato può ritenersi la grande protagonista del film: Romeo e Giulietta.
Will (Joseph Fiennes) in un periodo di crisi, non riesce a trovare la giusta ispirazione per una piéce teatrale convincente. Viola (Gwyneth Paltrow) è una lady romantica, bionda e algida, che sogna di poter diventare attrice in un’epoca in cui nei teatri anche i ruoli da donna venivano recitati da uomini.
Shakespeare in love è un dialogo tra Shakespeare e Shakespeare, in un continuo parallelismo tra vita reale e teatro, in cui il confine si perde nel vortice di baci fugaci e frasi pensate, declamate e sospirate.
Con grande maestria la sceneggiatura ad opera di Marc Norman e Tom Stoppard tratteggia nitidamente un narrazione che viene resa fluida dal montaggio, tanto da indurre lo spettatore – anche il più fervido appassionato di tragedie shakespeariane – a non capire più quando a parlare siano Will e Viola e quando Romeo e Giulietta.
Shakespeare in Love è un film in costume, anzi in magnifici costumi, che riesce ad essere romantico senza essere stucchevole, in un gioco interpretativo in cui sia la Paltrow che Joseph Fiennes riescono ad essere sufficientemente inseriti, dando con i loro volti di amanti desiderosi quel tocco di melò nostalgico che non stona con tutto il complesso dell’opera.
La storia ha una duplice diramazione la cui intersezione e sovrapposizione da un sapore vincente all’opera. Bisogna tener presente, però, che gli elementi biografici su William Shakespeare sono talmente pochi che parlare di verosimiglianza per quanto riguarda di sprazzi di vita “reale” dello scrittore è scontato. Se il film non sia veritiero circa la vera figura storica di William Shakespeare non ha importanza, poiché il mistero contribuisce a renderle il fascino immortale che solo personaggi di questo calibro possono assorbire ed emanare ininterrottamente, di generazione in generazione.
Con grande forza, complice un cast di grande livello – in cui spiccano Rupert Everett e una raffinata Judi Dench – Shakespeare in love si impone come colossal dell’età elisabettiana in cui ogni dettaglio è al posto giusto e ogni momento ricco di intensità, come nei veri drammi shakespeariani.