BoJack Horseman: 10 curiosità sulla serie TV Netflix
È uscita su Netflix tra il 2015 e il 2020.
BoJack Horseman ha segnato, pur nella sua brevità, un momento importante nella storia della televisione mainstream. Ha saputo affrontare argomenti difficili – come il peso della fama, la depressione, l’abuso di droghe e alcol, le disparità tra uomini e donne – attraverso un mezzo inconsueto, cioè l’animazione. E ha fatto centro: BoJack Horseman è uno dei prodotti più riusciti della serialità televisiva degli ultimi anni. Per ricordare questa serie e celebrarla a dovere, scopriamo 10 curiosità che sicuramente non conoscete.
1. BoJack Horseman, una cosa semplice
Lo ha affermato lo stesso creatore e showrunner della serie Raphael Bob-Waksberg: creare il personaggio di BoJack è stata una cosa semplicissima. Perfino il look. Lisa Hanawalt, produttrice e production designer della serie, ha affermato di aver disegnato BoJack man mano che Bob-Waksberg lo descriveva.
2. Influenze importanti
In un’intervista a Rolling Stone, il creatore della serie Bob-Waksberg ha rivelato quali serie televisive hanno maggiormente sviluppato il processo creativo di BoJack Horseman. La principale, ha affermato, è stata The Simpsons: “È un gigante. È talmente influente e in così tanti modi. Uno dei più bei complimenti che ho ricevuto per BoJack è stato: ‘L’intera stagione sembrava un lungo e triste episodio dei Simpsons’“.
3. BoJack Horseman e il curioso cameo vocale
Ci credereste se vi dicessimo che in uno degli episodi della celebre serie Netflix si nasconde anche Sir Paul McCartney? Ebbene sì, è vero: Paul McCartney ha avuto un piccolo cameo vocale al termine di uno degli episodi della seconda stagione. L’ex Beatles non era molto convinto della parte all’inizio, ma dopo insistenze lunghe e reiterate della direttrice del cast ha finalmente accettato.
4. Aaron Paul tra Todd Chavez e Jesse Pinkman
È stato lo stesso Aaron Paul a notare diverse somiglianze tra i due celebri personaggi che ha interpretato, Jesse Pinkman in Breaking Bad e Todd Chavez in BoJack Horseman: si tratta in entrambi i casi di fannulloni, che indossano felpe e che fanno da spalla ai protagonisti. Curiosamente, un personaggio chiamato Todd compare anche in Breaking Bad, ed è la nemesi di Pinkman.
5. Todd Chavez, uno dei primi personaggi apertamente asessuali
Non è capitato molte volte prima di BoJack Horseman, e questo è un altro merito che va riconosciuto alla serie. Todd Chavez è uno dei primi personaggi nella storia della serialità televisiva a dirsi apertamente asessuale. Ve ne vengono in mente altri?
6. Personaggi presi dalla strada
Lo ha rivelato il creatore Bob-Waksberg: alcuni dei personaggi di BoJack Horseman sono stati modellati su dei vecchi compagni di classe. Uno di questi è Sextina Aquafina, la delfina popstar che lo showrunner ha costruito su una vecchia compagna della classe di inglese.
7. Troppo politicamente corretto?
Una delle questioni più spesso discussa in ambito cinematografico e televisivo riguarda il politicamente corretto: esiste, non esiste, ce n’è troppo, non ce n’è affatto? Secondo Bob-Waksberg, il politicamente corretto è più che benvenuto. Lo ha spiegato durante un’intervista a Vice: “Credo che molte persone che discutono su ciò che puoi definire politicamente corretto, non stiano in realtà discutendo di censura. Discutono di autocontrollo. Discutono di come i potenti debbano essere coscienti del potere che hanno in mano, giusto? Io credo di avere parecchio potere, dal momento che sono uno che fa una forma di intrattenimento popolare. E quindi credo davvero che dobbiamo essere attenti a ciò che realizziamo“.
8. Avete mai visto una coda?
No, seriamente: avete mai visto uno dei personaggi animali di BoJack Horseman con una coda? No, vero? Perché in effetti nessun animale ha la coda. Non c’è nessuna motivazione precisa. La production designer Lisa Hanawalt – colei che ha preso la decisione – ha semplicemente ritenuto che fosse meglio così.
9. BoJack Horseman, un riflesso della realtà
Spesso nel corso degli episodi della serie abbiamo notato dei riferimenti alla realtà statunitense e, in particolare, hollywoodiana. Nel corso della quarta e della quinta stagione, ad esempio, l’enorme uragano legato al movimento del #MeToo che distrugge alcune roccaforti del cinema di Hollywood sfiora e si riflette anche in BoJack Horseman.
10. Ma, alla fine, perché i protagonisti sono degli animali?
La domanda delle domande, a cui risponde lo showrunner in persona: “Credo che aver reso BoJack un cavallo permetta al pubblico di proiettarsi in lui come forse non saresti in grado di fare se guardassi una foto di Will Arnett [l’attore che doppia BoJack]. Esiste una sorta di strana università in questi animali. Renderli estranei a noi li ha resi più riconoscibili“.