7 donne dei film di James Cameron che solo chi odia il patriarcato sposerebbe
James Cameron, per gli amici “Jimbo”, è ormai più che noto per i suoi film ad alto budget, colmi di azione e capaci ogni volta di superare i record di incassi. Ma la sua filmografia è degna di nota anche perché il il regista canadese è capace di portare sul grande schermo dei personaggi femminili forti, emancipati e che sanno cavarsela da soli.
In una lontana intervista lo stesso Cameron si meravigliò di come i ruoli di donne forti fossero assenti: “Non credevo nemmeno che fosse così degno di nota quando lo feci con Terminator“, e aggiunse “Credo che i film di Hollywood sbaglino a raffigurare le donne nei ruoli di azione, vengono praticamente raffigurate come uomini o vengono ritratte come supereroine in tute attillate e scintillanti, e nessuna delle due cose è interessante.“
Entriamo allora nella filmografia di James Cameron e vediamo quali sono i personaggi femminili più forti che il regista abbia mai creato.
1. Rose DeWitt Bukater – Titanic (1997) tra le donne dei film di James Cameron
Vista di sfuggita, Rose può sembrare una semplice ragazza in difficoltà salvata dal bello di turno. Ma se poniamo attenzione a qualche dettaglio ci accorgiamo che non è tutto merito di Jack Dawson. In un momento di confronto con Jack, Rose pronuncia queste esatte parole: “Non spetta a te salvarmi, Jack“. Ed è vero. È sì Jack che la convince a non buttarsi (anche se, come dice lui stesso, no si sarebbe mai buttata!), ma Rose lo salva dalla prigionia nel più totale caos, andando contro a tutti i principi patriarcali della madre e del suo promesso sposo. E nel finale è proprio Rose che nel bel mezzo dell’oceano si salva da sola.
2. Sarah Connor – Terminator 2 – Il giorno del giudizio (1991) tra le donne dei film di James Cameron
Se si pensa alla figura di donna emancipata e antipatriarcale nella filmografia di Cameron, la prima a venire in mente è Sarah Connor, principalmente nel seguito di Terminator. Qui, benché Sarah (interpretata da Linda Hamilton) non sia la protagonista, ha comunque un ruolo centrale e non passa di certo in secondo piano. È stato scelto il sequel di Terminator perché qui Sarah sviluppa una serie di sfaccettature nettamente più interessanti del primo film che la vede come protagonista. In primissimo luogo, ne Il giorno del giudizio, Sarah è tenuta rinchiusa in un ospedale psichiatrico, considerata pazza per le sue dichiarazioni sui Terminator e sul giorno del giudizio. Se si pensa all’archetipo – totalmente patriarcale – della figura femminile creduta pazza o isterica e tenuta segregata perché non compresa, questo ne è l’esempio esatto. Sarah non presenta nessun tipo di caratterizzazione sessualizzante, viene sempre connotata per la sua forza, la sua capacità di combattere e di tener fronte a qualsiasi pericolo, senza lasciare da parte però l’aspetto della maternità. Il personaggio interpretato da Linda Hamilton definisce un nuovo tipo di donna/guerriera, ovvero una figura femminile inizialmente inoffensiva (come nel primo Terminator) che diventa forte ed emancipata di fronte al pericolo.
3. Ellen Ripley – Aliens – Scontro Finale (1986)
Altro personaggio iconico. Nel primo Alien, Ridley Scott aveva creato una delle prime female action hero. Qui James Cameron porta avanti l’eredità di Scott con un twist in più. In questo sequel, Ellen Ripley sa già cosa deve affrontare, e, oltre a difendere sé stessa dalla minacci aliena, si trova a proteggere una bambina, la piccola Newt, diventando così donna di azione ma anche madre, sconfiggendo a sua volta la gigantesca madre aliena. Non più una solitaria lotta per la sopravvivenza, ma una nuova connotazione che rende il personaggio di Ripley probabilmente ancor meno “maschilizzato” (inizialmente, nel primo Alien, il ruolo di Ripley era stato scritto per un uomo), ma connotato da un spetto materno, che però non è mai pietoso o succube, tanto che nel finale è Ripley a salvare Hicks, il capo dei marines.
4. Soldato J. Vasquez – Aliens – Scontro Finale (1986)
Nei film di Cameron le protagoniste sono emancipate tanto quanto i personaggi femminili secondari. Il soldato Vasquez – interpretato dall’attrice feticcio di Cameron Jenette Goldstein – è una donna che è in controtendenza rispetto ai canoni tipici femminili. È una marine, una frazione dell’esercito a maggioranza maschile (e maschilista), è capace di imbracciare un fucile grande quasi il doppio di lei ed è uno dei personaggi più distante dalla comune figura femminile.
5. Neytiri – Avatar (2009)
Avatar è uno dei film campioni di incassi di James Cameron, che l’anno scorso ha visto uscire in sala il suo sequel, Avatar – La via dell’acqua ( e vincitore agli Oscar per i Migliori effetti visivi). Qui, Neytiri (interpretata da Zoe Saldana), non è soltanto colei che insegna a Jake tutti gli usi e costumi degli Omaticaya, letteralmente trattandolo come un bambino, ma nel finale gli salva la vita, sconfiggendo l’antagonista colonialista Quaritch.
6. Dottoressa Grace Augustine – Avatar (2009) tra i personaggi femminili più forti dei film di James Cameron
Dopo Aliens, Sigourney Weaver torna ad interpretare nel film di Cameron un personaggio femminile forte ed emancipato. La dottoressa Augustine è a capo del gruppo di ricerca che si occupa di eseguire gli studi sui Na’vi. A differenza dei marines dell’RDA, il gruppo di ricerca guidato dalla dottoressa riesce a creare dei contatti con i Na’vi, creando empatia e andando totalmente contro gli ordini ricevuti. Senza la sua figura Jake non avrebbe mai potuto instaurare alcun tipo di rapporto con i Na’vi.
7. Margaret “Molly” Brown – Titanic (1997)
L'”inaffondabile Molly Brown”, è il personaggio interpretato da Kathy Bates. James Cameron per scrivere il suo personaggio si ispirò alla vera Molly Brown che fu una delle sopravvissute del Titanic. Insieme ad altre donne infatti, assunse il comando della sesta lancia di salvataggio. Decisamente un personaggio forte il suo. Se si nota infatti, nel film è l’unica donna a non essere accompagnata dal marito, ed è l’unica a mettere in discussione i diktat della società borghese, tanto da prendere in simpatia Jack e aiutarlo a partecipare alla cena in prima classe.