6 curiosità che non sai su Gravity

Alcune singolari curiosità sul film Gravity

Proposto per un nuovo passaggio nelle sale, a giugno 2024, in una versione 3D anche in lingua originale, Gravity di Alfonso Cuaròn è stato un vero e proprio successo di pubblico e anche di critica (ottenendo ben 7 statuette agli Oscar 2014). Scopriamo alcune curiosità sul film Gravity che forse molti di voi non sapevano.

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1. Scarlett Johansson e il provino per Gravity

L’attrice Scarlett Johansson ha recentemente raccontato in un’intervista a Variety di aver sostenuto un provino in tuta spaziale per il film di Alfonso Cuaròn e di essere, dunque, stata scartata. Tale rifiuto costò all’attrice una sorta di crisi personale che la portò a dubitare sulla sua strada da attrice. Strada che non si può certo dire smarrita, dato il successo che Scarlett Johansson ha continuato a conseguire negli anni successivi.

2. La prima scelta per il protagonista maschile di Gravity

Prima di scegliere George Clooney come protagonista della pellicola, fu proposto il ruolo a Robert Downey Jr. che però dovette rifiutare poiché impegnato nelle riprese di Iron Man 3 e il primo The Avengers, sotto contratto per il Marvel Cinematic Universe.

3. La preparazione di Sandra Bullock

Per performare al meglio nel proprio ruolo in Gravity, l’attrice protagonista, Sandra Bullock ha dichiarato di essersi allenata per ben 6 mesi, con grande costanza per essere pronta ad ogni atletismo fisico, inoltre ha nutrito la sua preparazione studiando molto sulla vita nello spazio, grazie all’ausilio dell’astronauta Catherine Coleman.

4. Le stelle in Gravity

Le stelle che sono visibili in Gravity sono 120.000, cioè un numero pari a quelle che in genere sono visibili dalla Terra. Ad ogni modo, il numero di stelle non era sufficiente a riempire alcune inquadrature e i creatori hanno così deciso di incrementare il numero di stelle da utilizzare, realizzando quasi 3 milioni di stelle in CGI.

5. La luce nello spazio

Per simulare l’autenticità ed il riflesso della luce non filtrata nello spazio, in Gravity è stato costruito un sistema di illuminazione a controllo manuale composto da 1,8 milioni di luci a LED controllate individualmente. Una delle curiosità tecniche di maggior spicco quindi legate alla costruzione ambientale di un film che in grossa parte è realizzato grazie all’ausilio del Green Screen.

6. Il film rischiò di essere cancellato

Curiosità non da poco legata al destino di Gravity che rischiò seriamente di essere cancellato e quindi non realizzato. Il regista ha, infatti, dichiarato di aver scritto la sceneggiatura, insieme al figlio Jonás, per la Universal Pictures, molti anni prima, ma il progetto fu poi cancellato per l’elevato costo e il rischio commerciale. In salvezza del progetto arrivò poi la Warner Bros che permise la realizzazione del film acquistandone la sceneggiatura ed i diritti di distribuzione.

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