Oscar 2024: i 10 cortometraggi portati al cinema da WeShort
La piattaforma dedicata al cinema breve, nata nel 2020 per iniziativa del giovane imprenditore Alessandro Loprieno, porta i cortometraggi degli Oscar al cinema il 6, 7 e 8 maggio
“Ho sempre pensato che il corto si può posizionare come formato alla pari di film e serie tv e questo mi piace chiamarlo grande cinema breve“. Si esprime così Alessandro Loprieno, fondatore e CEO di una tra le più importanti piattaforme per cinema breve al mondo. WeShort sorge verso la fine del 2020 con l’intento di avvicinare il grande pubblico al piccolo formato e col fine di dare nuova linfa e nuove opportunità al cortometraggio e a quelle produzioni rimaste ai margini per quasi tutta la storia del cinema.
Dopo il grande successo ottenuto lo scorso anno con la distribuzione dell’opera vincitrice del Premio Oscar per il Miglior Cortometraggio, An Irish Goodbye, la piattaforma che oggi vede l’arrivo di circa 500 pellicole nuove ogni settimana, ha riproposto l’iniziativa in maniera più strutturata, con il sostegno di Shorts tv, la collaborazione di Amaranta Frame e quella, rinnovata, di Circuito Anteo e Circuito Cinema. Il 6, 7 e 8 maggio, in diverse sale italiane verrà proposta una rassegna con i 10 corti candidati agli Oscar 2024 nella sezione Miglior Cortometraggio e nella sezione Miglior Cortometraggio d’Animazione, tra cui il chiacchieratissimo capolavoro firmato Wes Anderson, La meravigliosa storia di Henry Sugar, e l’animato vincitore, War Is Over! Inspired by the Music of John & Yoko.
1. La meravigliosa storia di Henry Sugar
Diretta da Wes Anderson, La meravigliosa storia di Henry Sugar è la pellicola aggiudicatasi il premio come Miglior Cortometraggio all’ultima edizione dei Premi Oscar. Presentato alla 80ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia e poi sbarcato su Netflix, con altri 3 cortometraggi diretti dal regista di Grand Budapest Hotel e Asteroid City, l’ambizioso progetto nasce dall’acquisizione, da parte della piattaforma, della Roald Dahl Story Company, e si rifà quindi ad alcuni dei racconti dell’autore britannico, ai quali Anderson ha voluto dare una forma, tracciata dal suo inconfondibile stile e dall’apporto di maestri della recitazione come Ben Kingsley e Benedict Cumberbatch.
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2. War Is Over! Inspired by the Music of John & Yoko
War Is Over è invece il corto della durata di 11 minuti, diretto da Dave Mullis, riuscito ad accaparrarsi la statuetta come Miglior Cortometraggio d’Animazione, ispirandosi all’inno pacifista di John Lennon e Yoko Ono, Happy Xmas (War Is Over). L’opera, prodotta dallo studio d’animazione ElectroLeague, in collaborazione con Lenono Music, Sean Ono Lennon e Yoko Ono, colpisce profondamente con la sola forza delle immagini e della musica, senza necessitare di alcun dialogo, e vede la guerra trasformarsi in un’incessante partita a scacchi tra due pari – rivali sconosciuti – corrisposti grazie all’unico essere in grado di varcare i confini.
3. The After
Disponibile in catalogo anche su Netflix, The After, del fotografo e regista di origini nigeriane, Misan Harriman, al suo debutto alla regia, è il corto che vede protagonista David Oyelowo e che, passando dal colpo di scena che anima il film di una tragicità palpabile, affronta il tema della morte, del suo superamento e del confronto con i propri fantasmi.
4. Invincible
Si ispira invece a fatti reali il cortometraggio in 30 minuti, diretto da Vincent René-Lortie e Samuel Caron, Invincible. L’opera vede il racconto delle ultime 48 ore di vita di Marc-Antoine Bernier, protagonista interpretato dal giovane Léokim Beaumier-Lépine, e della sua disperata ricerca di libertà, tanto asfissiante da portarlo a compiere un gesto alquanto estremo.
5. Knight of Fortune
Di morte si parla anche in Knight of Fortune, opera del danese Lasse Lyskjær Noer, che vede protagonisti Jens Jørn Spottag e Leif Andrée. Il corto, anche in questo caso, racconta il lutto principalmente nell’aspetto del suo superamento, dell’accettazione del dolore, dell’immobilità di quel corpo dalla colorazione alterata, tramite l’incontro di due personaggi legati unicamente dalla perdita.
6. Red, White and Blue
L’ultimo dei corti live action proposti è Red, White and Blue, altra pellicola del forte impatto emotivo, diretta da Nazrin Choudhury e Sara McFarlane. Il film vede una madre single, in evidente ristrettezze economiche, costretta a recarsi fuori dal paese per un aborto, ma la parte conclusiva del racconto nasconde un terribile segreto, in grado di stravolgere ogni tipo di premessa.
7. Letter to a Pig
In Letter to a Pig, di Tal Kantor, animatrice nata a Gerusalemme, bozze in bianco e nero assumono colore nella testa della giovane studentessa protagonista, che attraverso i traumatici ricordi di un sopravvissuto reduce dall’Olocausto, scava all’interno di sé alla ricerca di un senso, di una distinzione tra bene e male, metaforizzata nella violenza animale e nella contrasta raffigurazione del nemico e della sofferenza.
8. Ninety-Five Senses
Una vera e propria ode ai sensi dell’uomo, passati al setaccio da un condannato a morte ormai prossimo all’esecuzione; Ninety-Five Senses è il cortometraggio diretto a quattro mani dai coniugi Jared e Jerusha Hess, che ridefinisce i 5 sensi anche a seconda dell’ordine in cui essi si consumano e ne considera possibili altri 95.
9. Our Uniform
Animato in stop-motion, Our Uniform è il cortometraggio diretto e prodotto dall’iraniana Yegane Moghaddam, la quale parla apertamente della sua relazione con l’hijab e tutte le vesti indossate dalle donne appartenenti alla sua realtà, tessendo direttamente sui tessuti l’intero racconto e cercando di dimostrare la multiformità di una cultura in cui chiunque può far valere la propria unicità.
10. Pachyderme
Concludiamo con l’ultimo dei corti d’animazione, Pachyderme, opera francese diretta da Stéphanie Clément che, per mezzo di illustrazioni fiabesche, articolate su inquietanti atmosfere, da voce al dolore di una giovane donna che rielabora il trauma degli abusi infantili ricevuti. L’opera, prodotta da TZNPV Productions e Folimage, ha ricevuto molti riconoscimenti, tra cui quelli del Manchester Animation Festival e del Foyle Film Festival.
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