Parasite: 5 curiosità che forse non sai sul film di Bong Joon-ho
Alcune curiosità su uno dei film coreani più famosi dell'ultimo lustro, nuovamente in sala in versione bianco e nero il 24, 25 e 26 febbraio, distribuito da Academy Two.
Totale trionfatore alla 92^ edizione dei premi Oscar del 2020 e Palma d’oro al Festival di Cannes, Parasite di Bong Joon-ho vede nuova luce in sala nella versione in black and white. Vero e proprio fenomeno popolare, dovuto alla consacrazione dei premi (curiosamente sia come Miglior Film che come Film straniero agli Oscar) che ha aperto gli occhi sul cinema coreano e sul regista, il film di Bong ha alcune curiosità e retroscena che, forse, non sapevate. Scopriamo quali sono.
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1. Parasite in Black and White
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L’idea di rielaborare le immagini, attraverso un lavoro certosino di color correction, in una versione in bianco e nero di Parasite nasce dal regista stesso, il quale ha voluto ricalcare la profondità di luce e ombre per intensificare il contrasto tra i temi presenti nel film. Una scelta estetica, per molti apparentemente futile, ma che non mancherà di ridonare una luce (e un tono) nuovi ad un film che si ripropone in sala per far parlare nuovamente di sé.
2. La storia alla base di Parasite
Alla base del soggetto, quindi della storia, di Parasite ci sarebbe un episodio di vita accaduto al regista, stando a quanto egli stesso ha rivelato in passato. Un po’ di anni prima, la fidanzata del regista stava insegnando l’inglese a un bambino di una famiglia ricca, che aveva bisogno anche di ripetizioni di matematica. La ragazza presentò così Bong Joon-ho alla famiglia. Quella ragazza, oggi è sua moglie. Curiosamente lo stesso Bong è stato assunto come tutore, ottenendo perfino una sauna personale nella casa della ricca famiglia. Questa esperienza è l’incipit che ha portato il regista a riflettere sul classismo e sul divario tra due differenti nuclei famigliari. Il resto è puro frutto della fantasia e dell’arte creativa dell’autore.
3. Gianni Morandi in Parasite
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Il padre di Bong Joon-ho, come rivelato dal regista di Parasite, era un grande appassionato di musica italiana e possedeva una collezione di dischi in merito. La scelta del brano In ginocchio da te (di cui lo stesso Gianni Morandi pare aver scoperto con piacevole sorpresa la presenza della sua canzone nel film, a cose già fatte) è stata fatta in seguito al contrasto melodico e rilassante, amoroso e romantico, del brano rispetto alla tensione della scena. Curiosamente, solo dopo il regista – almeno, a detta sua – ha scoperto che il testo del brano si sposava con lo stare in ginocchio da parte dei personaggi nella scena incriminata.
4. La cultura dei Suseok
I suseok sono dei tipici sassi della cultura giapponese e coreana, dalla forma caratteristica e sono comunemente chiamati “i sassi degli studiosi”, poiché costituiscono un abbellimento soprattutto sulle scrivanie. In Parasite un sasso del genere è quello che Min-hyuk regala a Ki-woo e che assume una certa funzione all’interno del film
5. Il set di Parasite
Una delle curiosità più singolari legate al film che ha trionfato tra critica e botteghini nella stagione 2019/2020 è quella legata al set in cui è girato. Una buona parte del set del film, infatti, è stato costruito in un deposito d’acqua e molti oggetti di scena sono stati presi da case abbandonate destinate alla successiva demolizione.
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