Sandra Hüller: 6 curiosità sull’attrice candidata all’Oscar
L'attrice, oggi al cinema con La zona d'interesse, ha ottenuto la sua prima nomination agli Oscar con Anatomia di una caduta
Quando il cinema è rivelatorio restituisce il senso della propria vitalità e il 2023 ha saputo fotografare con precisione il fermento che ha animato l’industria proprio nel momento in cui sembrava stare sprofondando inesorabilmente; Sandra Hüller, lontana dalle corrotte dinamiche dello Star System hollywoodiano e dagli scioperi che hanno rallentato centinaia di produzioni, si è posta ad emblema di un cinema altro, quello da festival, spesso mantenutosi ai margini ed etichettato come inavvicinabile ai più , ed è stata accolta dal grande pubblico come la più sorprendete rivelazione dell’anno. L’attrice tedesca, presentatasi all’ultimo Festival di Cannes come protagonista sia di Anatomia di una caduta, di Justin Triet, che de La zona d’interesse, di Jonathan Glazer, ha scioccato l’intera Croisette con interpretazioni magistrali, capaci di contribuire enormemente allo straordinario successo delle due pellicole che continuano, tutt’oggi, a raccogliere premi e riconoscimenti.
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1. Biografia e vita privata di Sandra Hüller
Figlia di una coppia di insegnati, Sandra Hüller nasce il 30 aprile 1978 ad Oberhof, in Germania, ma si traferisce presto a Friedrichroda, paesino della Turingia, a quel tempo facente parte della Reppublica Democratica Tedesca. Fin dalla tenera età, sviluppa un grande interesse per la recitazione e, durante gli anni del liceo, sostenuta soprattutto dalla propositiva spinta del suo professore di lettere, che per primo scorge in lei il talento, affianca agli studi scolastici la frequentazione di diversi laboratori teatrali che, tra il 1996 e il 2000, la portano a Berlino, dove si diploma presso l’Accademia d’arte drammatica, Ernst Busch.
2. Il teatro prima del cinema
Una volta diplomatasi, l’attrice dà il là alla propria carriera entrando a far parte di diverse compagnie teatrali regionali: prima il Theaterhaus Jena, tra il 1999 e il 2001, grazie al quale esordisce nei panni di Giulietta, e poi, per circa un anno, lo Schauspiel Leipzig. Proprio a Lipsia viene notata ed entra in contatto con il drammaturgo Oliver Held, il quale la porta in Svizzera e la inserisce all’interno della compagnia del Theater Basel, con la quale ella collabora sino al 2006, anno che segna il suo esordio sul grande schermo. La passione per il palcoscenico però non si attenua e la vede lavorare con moltissime altre realtà tedesche, come il Münchner Kammerspiele, la Volksbühne Berlin e il Theater Freiburg, per le quali interpreta ruoli diametralmente opposti tra loro, che ne attestano la versatilità.
Nel 2013 viene premiata dalla rivista Theater Heute come attrice dell’anno, mentre il 2016 è l’anno in cui diviene membro del collettivo teatrale indipendente, FARN Kollektiv.
3. L’esordio e l’incontro con Justin Triet
Come anticipato è il 2006 l’anno che vede Sandra Hüller approdare in pellicola, nel film diretto da Hans-Christian Schmid, Requiem. Il debutto dimostra subito il suo valore, dato che per il ruolo di Michaela Klingler, protagonista affetta da epilessia e vittima di un complicato rapporto genitoriale, la giovane attrice riesce ad ottenere l’Orso d’Argento al Festival di Berlino.
Apertasi alla cinepresa, l’interprete inizia a prenderci gusto: nel 2008 è Steffi nell’adattamento cinematografico Anonyma – Eine Frau in Berlin, di Max Färberböck, nel 2014 viene diretta da Jessica Hausner in Amour fou, in cui interpreta Marie von Kleist, e nel 2016 recita al fianco di Peter Simonischek in Vi presento Toni Erdmann, per il quale viene premiata all’European Film Award.
Fondamentale per la carriera di Hüller è poi il 2019, anno che segna il rivoluzionario incontro con Justin Triet, grazie al ruolo da lei propostole in Sibyl – Labirinti di donna, e che segna l’inizio di un rapporto di lavoro straordinario, culminato nel 2023 con Anatomia di una caduta.
4. L’anno della consacrazione
Se fino a poco più di un anno fa era pressoché sconosciuta ai più, oggi Sandra Hüller viene appellata come una delle più grandi rivelazioni del cinema contemporaneo e il 2023 è l’anno che ne ha visto consacrare il talento grazie ad Anatomia di una caduta e La zona d’interesse, le due pellicole che hanno conquistato i maggiori consensi al Festival di Cannes, spartendosi i due premi più ambiti: Palma d’oro al primo e Grand Prix Speciale della Giuria al secondo.
Nell’opera diretta da Justin Triet, l’interprete veste i panni di Sandra, nota scrittrice sospettata dell’omicidio del marito e ruolo valsole la prima nomination agli Oscar, mentre ne La zona d’interesse, film sull’olocausto scritto e diretto da Jonathan Glazer, la vediamo alle prese con la controversa interpretazione di Hedwig Höss, moglie del comandante del campo di concentramento di Auschwitz, Rudolf Höß.
5. Non solo recitazione per Sandra Hüller
Con l’avanzare della propria carriera l’artista scopre altre passioni, tra cui emerge, nel 2020, quella per la musica. L’anno del Covid vede infatti la registrazione dell’album Be Your Own Prince, in coppia con il musicista Daniel Freitag.
6. Tra poliglottismo e sport
L’attrice, inoltre, non ha mai nascosto la propria passione per lo sport, in particolare per l’equitazione, e per le lingue; oltre all’inglese, al francese e al tedesco, che conosce perfettamente, Sandra Hüller ha studiato a scuola il russo e l’italiano, che occasionalmente rinfresca, perché spesso di casa in Umbria per le vacanze.
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