Buster Keaton: Fondazione Cineteca Italiana propone un’ampia retrospettiva
Presso Spazio Oberdan Milano e MIC – Museo Interattivo del Cinema, dal 9 al 31 gennaio 2016 Fondazione Cineteca Italiana propone, a cinquant’anni dalla scomparsa (1 febbraio 1966), un’ampia retrospettiva dedicata a Buster Keaton, uno dei maggiori artisti della storia del cinema e più in generale del ‘900.
Al MIC in programma tutti i mediometraggi muti, mentre a Spazio Oberdan la rassegna prevede nove lungometraggi muti (tutti accompagnati con musica dal vivo), tre film sonori in cui Keaton compare come attore, il celeberrimo corto Film, in cui Keaton incontra un altro genio del ‘900, Samuel Beckett, e un rarissimo documentario, Buster Keaton Rides Again, girato dal canadese John Spotton un anno prima della morte del grande artista.
Joseph Frank “Buster” Keaton (Piqua, 4 ottobre 1895 – Woodland Hills, 1º febbraio 1966) è stato un attore, regista e sceneggiatore statunitense, tra i maestri del periodo del cinema muto classico. Celebre per l’espressione stralunata e triste dei suoi personaggi e soprattutto per la mimica e il suo talento “acrobatico” nelle gag che portava sullo schermo. L’American Film Institute ha inserito Keaton al ventunesimo posto tra le più grandi star della storia del cinema.
Al Museo Interattivo del Cinema saranno proiettati tutti i mediometraggi muti di Buster Keaton
Buster Keaton è stato uno dei mostri sacri del cinema muto a Hollywood, quella straordinaria stagione cinema statunitense tra il 1915 e il 1928, come Charlie Chaplin o Erich von Stroheim. Il suo cinema fu un meccanismo con continui rovesciamenti di senso, all’insegna di un esercizio continuo della logica: gli oggetti cambiano di senso, le azioni semplici diventano complesse e quelle impossibili diventano facilissime, ciò che sembra innocuo diventa un pericolo e le avversità si rivelano aiuti impensati.
Nei suoi film il mondo reale diventa astratto, surreale, tutto ciò che è sbagliato è anche giusto e viceversa. Per esempio ne Il maniscalco (1922) un’inquadratura da lontano sembra mostrarlo intento a lavorare al fuoco, mentre invece si sta cuocendo due uova al tegamino; in Una settimana una casa prefabbricata montata male diventa una giostra che ruota su se stessa, ma alla fine gli abitanti scendono ringraziando per il giro. Il suo cinema, essendo basato sui giochi visivi, non resse la novità del sonoro.