David di Donatello 2022: dove vederli e cosa sapere sui candidati
la 67° edizione dei David di Donatello è prevista per il 3 maggio alle 21:25.
I David di Donatello giungono alla loro 67° edizione. L’appuntamento è per stasera, martedì 3 maggio, alle 21:25. A condurre l’evento – dalla sua storica location, gli studi di Cinecittà – Carlo Conti e Drusilla Foer, reduce dallo straordinario successo di Sanremo 2022.
David di Donatello 2022: dove seguirli in diretta e in streaming e cosa sapere su ospiti e presentatori
Come ogni anno, la cerimonia dei David di Donatello sarà trasmessa in diretta su RAI 1. Da qualche anno, però, i David si sono spostati anche in streaming. Dal portale Raiplay o dall’applicazione è infatti possibile seguire la cerimonia, selezionando lo streaming per il canale RAI 1. La novità dell’edizione 67 è inoltre la possibilità di seguire l’evento anche dall’estero. Con RAI Italia i David di Donatello saranno trasmessi in streaming anche per Canada, New York, Los Angeles, Argentina, Brasile, Sudafrica e Cina. Una cerimonia ancorata alla tradizione ma che guarda al futuro e all’inclusività. E chi meglio di Drusilla Foer poteva quindi affiancare lo storico presentatore Carlo Conti? Conti ha infatti condotto già sette edizioni dell’evento ed è pronto a creare uno spettacolo necessario ed indimenticabile. Drusilla Foer, invece, approda ai David in punta di piedi, con l’eleganza e la sobrietà che da sempre contraddistinguono il personaggio. Al secolo Gianlcuca Gori, Foer è diventata immediatamente famosa anche per il pubblico “televisivo” dopo la sua apparizione al Festival di Sanremo 2022.
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Ospiti della serata – oltre a (quasi tutti) gli attori, i registi e i rappresentanti delle maestranze candidate – i vincitori dei David già assegnati. Sabrina Ferilli ha infatti già ricevuto il David Speciale insieme al regista Antonio Capuano – candidato al Leone d’oro alla 58° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia per la regia di Luna rossa nel 2001. Il David alla carriera è stato invece riconosciuto a Giovanna Ralli, attrice simbolo del cinema italiano, diretta da maestri come Monicelli, Scola, Rossellini e De Sica e che ha recitato al fianco di Vittorio Gassman, Aldo Fabrizi, Totò, Nino Manfredi, Ugo Tognazzi, Alberto Sordi e Marcello Mastroianni. Accanto a questi mostri sacri salirà poi sul palco il piccolo Jude Hill, protagonista della pellicola già votata come Miglior Film Internazionale, Belfast. Probabile poi la presenza anche degli altri vincitori: Nico Bonomolo – miglior cortometraggio per Maestrale – e I Me contro Te (gli youtuber Sofia Scalia e Luigi Calagna) vincitori del David dello Spettatore per Me Contro Te Il Film – Il mistero della scuola incantata, che ha raggiunto ben 805.559 spettatori nel periodo dal 1° marzo 2021 al 31 marzo 2022.
David di Donatello 2022: tutti gli attori candidati
Mai come quest’anno le cinquine dei migliori attori protagonisti e non appaiono variegate ed inclusive. Accanto ad alcuni fra gli attori più famosi ed apprezzati del panorama italiano spiccano infatti nomi emergenti, pronti ad imporsi presto. Il veterano Toni Servillo – candidato ad 11 David e vincitore di 4 – guida le nomination, essendo presente in entrambe le cinquine – come miglior attore protagonista per Qui rido io e attore non protagonista per È stata la mano di Dio. Accanto a lui, altri “beniamini” della giuria dei David: Elio Germano per America Latina – 4 David di Donatello, l’ultimo proprio lo scorso anno per Volevo nascondermi -, Silvio Orlando per Ariaferma – 11 candidature e 2 vittorie -, Valerio Mastandrea per Diabolik – 11 candidature attoriali e 4 vittorie. Candidati anche altri volti noti del cinema italiano: Fabrizio Ferracane (Ariaferma), Luisa Ranieri – alla sua prima nomination per È stata la mano di Dio, il giovane Pietro Castellitto (Freaks Out) – già vincitore come miglior regista esordiente per I predatori – e Miriam Leone – nominata per l’affascinante Eva Kant di Diabolik ma che avrebbe forse meritato di più per la goffa Clara di Marilyn ha gli occhi neri.
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Spazio anche – come accennato – a nomi giovani ed emergenti, in grado di ritagliarsi una finestra in un’annata ricca e complessa: Filippo Scotti – protagonista di È stata la mano di Dio e già vincitore a Venezia come miglior attore emergente -, Franz Rogowski – villain perfido e tormentato di Freaks Out (La vita nascosta – Hidden Life, Undine – Un amore per sempre), Swami Rotolo – emergente assoluta in A Chiara di Jonas Carpignano – Aurora Giovinazzo – al suo primo ruolo da protagonista a soli vent’ anni, in grado di spiccare nel cast corale di Freaks Out – e l’outsider Rosa Palasciano per Giulia, piccolo film indipendente. Completano le cinquine Maria Nazionale – cantante napoletana, probabile vincitrice per il ruolo della moglie di Eduardo Scarpetta in Qui rido io -, Eduardo Scarpetta – interprete di Vincenzo Scarpetta, figlio del suo omonimo trisavolo -, Teresa Saponangelo – È stata la mano di Dio -, Susy del Giudice – I fratelli De Filippo – Vanessa Scalera – L’Arminuta – Cristiana Dell’Anna – Qui rido io. Fra outsider e giovani talenti la 67° edizione dei David di Donatello si configura quindi come una delle edizioni più sorprendenti, nella quale mancano alcuni nomi di spicco a favore delle nuove generazioni. Basti nominare, in tal senso, alcuni attori che avrebbe meritato un posto, come Riccardo Scamarcio – L’ombra del giorno -, Stefano Accorsi – Marilyn ha gli occhi neri -, Sergio Castellitto – Il cattivo poeta -, Alessandro Borghi – Mondocane.
Quale sarà il miglior film?
Passata in rassegna la complessa situazione delle categorie attoriali, rimane però nell’aria la grande domanda: quale sarà il miglior film italiano del 2022? Difficile prevederlo, in un‘annata spaccata a metà tra grandi nomi e produzioni ed attori emergenti e piccole realtà indipendenti. Escludendo Ennio – vincitore “annunciato” nella categoria documentario – gli altri quattro titoli restano tutti in gara. Probabilmente la giuria deciderà di premiare È stata la mano di Dio dopo la debacle degli Oscar. Del resto gli elementi ci sono tutti: grande cast, regista di spicco – Paolo Sorrentino – ed una storia calibrata in ogni emozione, che parte da una vicenda personale per parlare di temi universali – come del resto il film “straniero” premiato, Belfast. Con 16 candidature, molte delle quali già virtualmente assegnate ad altre pellicole, è il titolo italiano più visto del 2021 e rappresenta il compromesso perfetto fra la sala e la distribuzione in streaming, avvenuta quasi contemporaneamente su Netflix. Punto che però potrebbe andare a svantaggio della pellicola di Sorrentino. Dopo due anni di pandemia e visione “domestica” i David potrebbero infatti premiare un film nato e “cresciuto” per la sala cinematografica, ovvero Freaks Out. Blockbuster ibrido e di difficile definizione, l’opera di Mainetti potrebbe però dividere la giuria – ed aggiudicarsi quindi quasi tutti i premi tecnici.
La strada, perciò, potrebbe spianarsi davanti all’alternativa più autoriale della cinquina, Qui rido io di Mario Martone, omaggio al teatro e a un certo modo di fare – e concepire – il cinema. Poche speranze, invece, pare avere Ariaferma, pellicola che si regge moltissimo sulle interpretazioni attoriali. La sfida, però, rimane principalmente fra i due film più candidati, È stata la mano di Dio e Freaks Out – con 16 candidature. Sfida che, mai come in questo caso, contrappone anche due concezioni e due visioni del cinema e dell’apparato produttivo. La vittoria di Freaks Out, infatti, potrebbe significare la ripartenza del cinema italiano da basi nuove. Appuntamento dunque a stasera – 3 maggio – alle 21:25.