Giffoni 2016 – Claudio Santamaria presenta ‘Brutti e cattivi’
Claudio Santamaria, ospite di Giffoni 2016, presenta – è proprio il caso di dirlo – tutte le sue destinazioni che lo vedranno essere ancora protagonista del cinema italiano. Brutti e cattivi è il suo prossimo film in uscita nell’autunno del 2016, opera prima di Cosimo Gomez, che lo vedrà recitare accanto a Marco D’Amore. “Il titolo è un omaggio al film di Scola. Anche questo parla di emarginati. E’ la rivincita dei reietti e degli emarginati. Non ha le gambe, è sposato con una ballerina senza braccia e se ne fregano. Era già cult sulla carta. Sarà un altro piccolo grande film di culto”.
Claudio Santamaria anticipa tutti i suoi futuri impegni a Giffoni 2016 e dice: “Il cinema è un’arma potente, porta lo spettatore a identificarsi con la storia e a vivere una catarsi”
L’attore ha anche parlato del film Lo chiamavano Jeeg Robot, fenomeno cinematografico dell’anno:“Appena ho letto la sceneggiatura, avrei iniziato il film il giorno dopo. Conosco Gabriele Mainetti da venti anni. Lui voleva fare l’attore per imparare a dirigere gli attori. Ha studiato regia in America. Sa di cosa parla. Ha frenato il mio entusiasmo e ha detto: ti devo fare prima il provino. Sapevo che avrebbe avuto successo, che i ragazzi l’avrebbero visto e rivisto più volte perché tocca una parte infantile ma non mi aspettavo questa trasversalità di pubblico sia per età che per fasce intellettuali”.
“‘Jeeg Robot’ – continua Santamaria – segna uno spartiacque nel cinema italiano. Non ci credo ancora di aver fatto un film così. ‘Jeeg Robot’ ha dato una grande sveglia a tutti. Ha fatto alzare la testa a molti registi che avevano progetti nel cassetto. Ma anche a molti produttori. Si diceva che in Italia i film di genere non interessavano. Mainetti ha aspettato cinque anni per vederselo produrre. Poi Rai Cinema ha creduto in qualche modo in questo film. Ma Gabriele ha creato la sua casa di produzione e se l’è prodotto da solo. Ha dato una sveglia anche agli spettatori. E’ un film molto importante anche per questo”.
Sull’importanza e il prestigio del suo mestiere di attore dice: “Un film importante a livello personale è stato Diaz. E’ stato un lavoro potente perché ha toccato qualcosa dentro di noi. Eravamo tutti scossi nell’interpretare qualcosa di così recente, una pagina buia accaduta nel nostro Paese. Il film ha avuto un produttore molto coraggioso. E’ stata una grande tappa per me. Facendo film del genere senti che il tuo lavoro non ha solo funzione di intrattenimento, ma anche funzione sociale”.
In attesa di rivederlo sul grande schermo, Santamaria presto sarà di nuovo sul set di È arrivata la felicità, fiction di successo targata Publispei di Verdiana Bizio:“Mi è piaciuta per scrittura acuta, pungente, anche cinica. La melensità dietro l’angolo era sempre stemperata da una forte dose di ironia. E’ una serie scritta bene, in maniera intelligente. Avevo bisogno di leggerezza. In Italia ci sono commedie intelligenti, ma poche. In tv da un bel po’ di tempo hanno iniziato a produrre cose di qualità”.
Infine, un ricordo delle sue passioni cinematografiche adolescenziali: “Da piccolo guardavo l’Esorcista e Profondo rosso. Ero appassionato di fantascienza, di cose molto forti. Le commediole le guardavo con una punta di imbarazzo. Mi piaceva ‘Soul man’. Evidentemente ero pesante già da allora”, ha detto ironizzando.