Adrien Brody e il duro discorso agli Oscar 2025 per The Brutalist: “Non c’è spazio per l’odio”

Adrien Brody vince l'Oscar 2025 al miglior attore protagonista e a far parlare è il suo discorso contro l'odio e l'intolleranza.

Adrien Brody conquista il suo secondo Oscar nell’edizione 2025: a ventidue anni esatti da Il Pianista, trionfa con The Brutalist nella categoria di miglior attore protagonista. “Grazie Dio, grazio per questa vita. Voglio ringraziare l’incredibile onda di amore che ho sentito, sono davvero fortunato”, ha detto sul palco nel suo discorso di ringraziamento. “Fare l’attore è una professione non facile, delicata, clamorosa. A volte lo è, ma quando si viene qua… quello che rende questa serata speciale è avere consapevolezza. Vincere un premio come questo significa una destinazione. Questo ricorda che al di là del punto più alto della carriera c’è sempre l’opportunità di ricominciare da capo.”

Dopo Il Pianista, anche in The Brutalist l’attore interpreta un personaggio abbandonato e tormentato: “Sono qui ancora una volta per rappresentare i traumi persistenti e le ripercussioni della guerra e dell’oppressione sistematica, dell’antisemitismo, del razzismo e altro”, ha detto. “Prego per un mondo più sano, più felice e più inclusivo, e credo che se il passato può insegnarci qualcosa, è un promemoria per non lasciare che l’odio resti incontrollato”.

Adrien Brody, il ruolo in The Brutalist è qualcosa mai fatto prima

The Brutalist - cinematographe.it

“Sappiamo tutti che è un momento importante e non c’è spazio per l’intolleranza, come ho menzionato nel mio discorso”, ha sottolineato Adrien Brody quando ha incontrato la stampa nella conferenza a cui era presente anche Cinematographe. “Ricevo un riconoscimento per questo… noi siamo testimoni di ciò che sta succedendo. Non c’è spazio per l’odio in questo mondo.”

Il ruolo in The Brutalist? Un lavoro immenso, come ha specificato: “Ho lavorato duramente in questi anni, ma niente fino a questo livello. Sono grato di essere stato scelto per questo ruolo e questa storia così piena di significato. Si parla di ingiustizia, di considerare le persone che hanno sogni e speranze di essere liberi dalla pressione, dalle difficoltà per chi arriva dall’estero. Anche i miei genitori hanno lottato per fare fortuna. Mi ha reso consapevole del fatto che dobbiamo essere tutti empatici.”