Todd Haynes: a Milano l’omaggio al regista indie americano
Presso Spazio Oberdan Milano dall’11 al 18 aprile 2016 la Fondazione Cineteca Italiana presenta un omaggio a Todd Haynes, modernissimo regista e sceneggiatore indie americano.
Todd Haynes si è caratterizzato come regista imprevedibile con uno stile personalissimo e profondamente evocativo, sovvertito da elementi narrativi e visivi provocanti, trasgressivi e che vogliono portare alla luce tutta la complessità dell’erotismo.
Pulito, formale, è un cineasta che reinventa generi vari (documentari, melodramma, art cinema, biopic), perché la sua idea di cinema è sempre stata quella della sfida. Canalizzatore di ansie ed eccitazioni, potente, intellettuale, manipolatore di immagini, si è imposto come uno dei più moderni, freschi e viscerali autori dei nostri tempi.
Dotato di una scrittura complessa e immaginifica, in tutta la sua opera Haynes ha scelto di affrontare temi spesso scomodi o scandalosi, mettendo in scena personaggi segnati dall’inquietudine, animati da pulsioni profonde o da autentiche ossessioni, disposti in nome di esse a sfidare regole e convenzioni. Uomini e donne affetti dalla malattia del dubbio, sempre alla ricerca di qualcosa, mai sopiti, disposti a mettere di continuo in discussione se stessi e gli altri, a scardinare le apparenze per fare emergere realtà più autentiche e profonde. Con il rischio di perdersi, come i veri artisti.
Sei i film in programma:
- l’ultimo, il bellissimo Carol: la storia di una donna elegante, sofisticata e benestante ambientata a New York negli anni Cinquanta. Carol (interpretata da Cate Blanchett) è in trattativa con il marito per il divorzio e l’affidamento della figlia. Therese Belivet (Rooney Mara), invece, si sta affacciando nell’età adulta, indecisa sul percorso da intraprendere nella vita. Le due donne si incontrano per caso in un grande magazzino di Manhattan e da quel momento nasce un’amicizia molto speciale. Mentre le pratiche per il divorzio di Carol vanno avanti, lei e Therese partono per una viaggio nel cuore degli Stati Uniti. La magica atmosfera della vacanza farà nascere tra le due una intensa storia d’amore che porterà Carol a rischiare tutto quello che ha di più caro per combattere contro le convenzioni sociali che condannano il loro amore proibito.
- l’opera di esordio di Haynes, il visionario Poison (mai distribuito in Italia): ispirata dai racconti di Jean Genet è un film composto da tre episodi interconnessi: Hero, Horror e Homo. Nel primo, Richie, sette anni, uccide il padre e scappa. Horror è la storia di uno scienziato che riesce a isolare l’elisir della sessualità umana, lo beve, e diventa un feroce assassino. In Homo un detenuto racconta di un giovane conosciuto tanti anni prima.
- il pluricandidato agli Oscar Lontano dal Paradiso: la storia dei Whitaker, la tipica famiglia borghese americana: casalinga lei, Cathy (Julianne Moore), onesto e rispettato lavoratore lui, Frank (Dennis Quaid), due figli, una bella casa con giardino. La loro unica preoccupazione è quella di non sfigurare di fronte al resto della comunità. Ma poi ecco lo scandalo: Frank scopre la propria incontrollabile omosessualità e la confessa alla moglie. I due tentano, invano, di tenere nascosto e di risolvere il “problema”, finché Cathy non conosce un giovane giardiniere di colore.
- il dramma psicotico Safe: ancora una volta la protagonista è Julianne Moore che interpreta una giovane donna con problemi di salute a causa dell’inquinamento che vive in un quartiere di Los Angeles, tetro simbolo dell’alienazione da incubo della civiltà industriale. I suoi disturbi fisici si trasformano progressivamente in malattia mentale, al punto da spingerla a una sorta di autosegregazione.
- il controverso e intricato Velvet Goldmine: film con Ewan McGregor che narra la vicenda di Brian Slade, star del “glam rock” scomparso misteriosamente dalle scene all’apice del successo, è al centro dell’indagine svolta da un giornalista. Quest’opera viene ricordata soprattutto perché è ispirato alla vera storia di David Bowie, che negò l’autorizzazione a includere le sue canzoni in una colonna sonora di grande impatto, che comprende brani di Iggy Pop, Brian Eno, Lou Reed, Roxy Music.
- l’anticonvenzionale Io non sono qui: premio speciale della giuria (ex-aequo con Le Grain et le mulet di Abdellatif Kechiche) e coppa Volpi per la miglior interprete femminile a Cate Blanchett alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 2007 è uno straordinario biopic sulla vita, gli amori, la musica, le canzoni e gli anni della maturità artistica e personale di Bob Dylan visti attraverso gli occhi di sette personaggi, ognuno dei quali interpreta il cantante in un particolare momento della sua vita. Dall’infanzia agli esordi come cantante folk, dal successo raggiunto nei primi anni ’60 come artista politicamente impegnato, al controverso passaggio alla musica rock. Poi, l’incidente motociclistico e il conseguente ritiro dalle scene, fino al ritorno alle apparizioni in pubblico con una serie di concerti noti come il “Never Ending Tour”, iniziato nel 1988 e che lo ha portato ad esibirsi in oltre 2000 concerti.