Caravaggio – l’Anima e il Sangue: 10 cose da sapere prima di vedere il film
Il 19 febbraio è una data importantissima per gli amanti di Caravaggio. Esce infatti al cinema il film targato Sky, Magnitudo Film e Nexo Digital, Caravaggio - l'Anima e il Sangue, e ci sono 10 cose che dovete assolutamente sapere prima di vederlo!
Tra i numerosi pittori che affollano i libri di storia dell’arte, Caravaggio è quello che, grazie al suo fascino magnetico, è riuscito a cristallizzarsi nella mente della maggior parte delle persone. Artista che non si può non conoscere e, soprattutto, di cui diventa obbligo sociale e morale vedere almeno una mostra nella vita (il solo nome di Caravaggio è capace di attirare migliaia di visitatori in qualsiasi polo museale!). Così è successo, per esempio, a Milano, la cui mostra a Palazzo Reale ha registrato il tutto esaurito nelle prenotazioni online e file interminabili di minimo un paio d’ore ancora prima dell’apertura delle porte.
Per tutti coloro che quindi non siano riusciti a visitarla (o che non osano affrontare l’impresa nonostante la mostra sia stata prorogata fino al 4 febbraio) o per quelli che non sono ancora sazi delle opere del Merisi, Sky, Magnitudo Film e Nexo Digitael vengono in loro soccorso. Infatti, solo il 19, 20 e 21 febbraio sarà possibile vedere al cinema un nuovo, sorprendente film d’arte che ci propone un viaggio attraverso la vita, le opere e i tormenti di Michelangelo Merisi da Caravaggio: Caravaggio – l’Anima e il Sangue, per la regia di Jesus Garcès Lambert (già autore di Viaggio nel cinema in 3D). Il film è inoltre sostenuto da un autorevole team di storici dell’arte come Claudio Strinati, Mina Gregori e Rossella Vodret, curatrice della mostra Dentro Caravaggio a Milano. Se già il solo nome di Caravaggio non vi ha fatto precipitare a controllare l’agenda sperando di avere del tempo libero per correre al cinema, continuate a leggere per scoprire dieci cose da sapere prima di stressare i vostri amici finché non vi diranno che sì, vi possono accompagnare.
Vediamo dunque insieme tutto ciò che dovete assolutamente sapere prima di vedere Caravaggio – l’Anima e il Sangue
Caravaggio – l’Anima e il Sangue: la quantità delle opere mostrate nel film
Sono ben quaranta i dipinti di Caravaggio che si possono ammirare nel film. Se infatti il racconto della vita del pittore è ampiamente preso in considerazione per creare una narrazione avvincente e coinvolgere ancora di più lo spettatore, sono i suoi quadri ad essere i veri protagonisti di Caravaggio – l’Anima e il Sangue. Tra questi potrete vedere capolavori come Ragazzo morso da un ramarro, Bacchino Malato, Bacco, Vocazione di San Matteo, Giuditta e Oloferne, Scudo con la Testa di Medusa, Deposizione di Cristo, Davide con la testa di Golia e molti altri anche meno noti. Tra tutti, è d’obbligo menzionare un’operazione senza precedenti messa in atto nel film, ovvero il riposizionamento dell’opera Madonna dei Palafrenieri nella sede cui era destinata, l’Altare di San Michele Arcangelo nella Basilica di San Pietro, di fianco al baldacchino del Bernini. L’opera era stata sì esposta nella cornice maestosa a lei dedicata ma poi prontamente rimossa perché giudicata troppo licenziosa e irrispettosa. Oggi è possibile ammirare la Madonna nella sua collocazione alla Galleria Borghese a Roma.
Caravaggio – l’Anima e il Sangue: le sofisticate tecniche di ripresa
Oltre al grande numero di opere mostrate, una delle particolarità del film è l’utilizzo di una delle tecniche più evolute in campo di risoluzione dell’immagine. Infatti Caravaggio – l’Anima e il Sangue è una delle prime produzioni in Italia a essere state girate in 8K (vale a dire, 7680X4320 pixel), una tecnica che permette di mostrare quei dettagli impossibili da notare a occhio nudo e che, allo stesso tempo, regala allo spettatore la possibilità di percepire le singole pennellate che compongono un dipinto, in modo da restituire la consistenza materica dell’opera di Caravaggio. Inoltre, il formato Cinemascope 2:40 permette a sua volta una visione in un certo senso più allungata e orizzontale della singola immagine, così da enfatizzare ulteriormente l’esperienza non solo visiva ma anche quella emotiva. A queste tecniche sofisticate si deve aggiungere il fine lavoro di post-produzione che ha giocato sapientemente con la luce che, come ben sappiamo, ha un ruolo fondamentale all’interno della produzione pittorica del Merisi.
Caravaggio – l’Anima e il Sangue: l’uso della CGI (Computer-generated Image)
Fondamentale per un film d’arte è la presentazione dei dipinti, presentazione che deve necessariamente essere grandiosa, considerando le tecniche sempre più avanzate di cui disponiamo. Nel caso di Caravaggio – l’Anima e il Sangue l’esperto team grafico di Sky ha impiegato la lavorazione in CGI per restituire al meglio quella che era l’enfasi dell’illuminazione dipinta, soprattutto nei minimi dettagli di abiti e figure. Grazie all’avvicinamento dell’obiettivo alla tela, insieme alle diverse aperture focali e ai movimenti della telecamera, si è riusciti a creare un punto di vista impossibile da ottenere anche per un occhio assai esperto. Le inquadrature sono state infatti studiate per lasciare in vista la trama della pittura e della tela stessa, rispettando e valorizzando l’utilizzo della luce fatto da Caravaggio. Inoltre, l’utilizzo della CGI ha permesso di costruire delle vere e proprie mappe di profondità e occlusione capaci di regalare una percezione del quadro tridimensionale, quasi tattile!
Caravaggio – l’Anima e il Sangue: i luoghi fisici
Oltre a mostrarci moltissime tra le opere del Merisi, Caravaggio – l’Anima e il Sangue ci guida attraverso i luoghi del pittore, quegli stessi luoghi dove l’artista ha vissuto o che custodiscono alcuni tra i suoi dipinti. Si passa quindi dall’infanzia a Milano, di cui vengono mostrate sia l’Archivio Storico Diocesano, dove si trova il certificato di battesimo di Caravaggio – importante documento che ricolloca i natali del maestro a Milano anziché a Caravaggio, come si è a lungo creduto – sia la Pinacoteca di Brera, dove è possibile ammirare la seconda versione della Cena in Emmaus, per arrivare a Roma, città in cui Caravaggio ha vissuto momenti tumultuosi e che conserva il nucleo più ricco delle sue opere. Della capitale vengono selezionati e mostrati molti luoghi, tra cui quelli che custodiscono le opere del pittore, come la Chiesa di San Luigi dei Francesi, la Basilica di Santa Maria del Popolo, i Musei Vaticani, le Gallerie Nazionali d’Arte Antica a Palazzo Barberini nonché la Basilica di San Pietro dove, come abbiamo detto, è stata finalmente ricollocata anche se solo virtualmente la Madonna dei Palafrenieri. A questi, si devono aggiungere scorci di Napoli e Malta, luoghi toccati talvolta fugacemente da Caravaggio durante le sue lunghe fughe dalla capitale.
Caravaggio – l’Anima e il Sangue: i luoghi dell’anima
La vita intensa e a tratti sregolata condotta da Caravaggio è sicuramente uno degli aspetti che hanno incuriosito la maggior parte delle persone e le hanno spinte a guardare più da vicino la sua produzione pittorica. Quella del Merisi, inoltre, è una vita che chiama la messa in scena e, infatti, si ricordano ben due mini serie andate in onda (una nel 1967 con Gian Maria Volontè e l’altra nel 2008 con Alessio Boni nel ruolo principale). Per questo motivo, anche Caravaggio – l’Anima e il Sangue non può di certo prescindere dal dare spazio a quello che era l’animo di Caravaggio, l’uomo oltre al maestro. È così che grazie a un contesto contemporaneo ed essenziale, quello di uno spazio ex industriale dove si muovono gli attori, il film cerca di tradurre il moto continuo degli stati d’animo dell’artista nel tentativo di riprodurre le sfumature del suo carattere anche a costo di tradurne le emozioni più violente. Quello che ne risulta è un affresco vivido e travolgente dell’artista e dell’uomo, un affresco che è in grado di far entrare lo spettatore in contatto con il suo animo e la sua mente scena dopo scena.
Caravaggio – l’Anima e il Sangue: la voce di Manuel Agnelli
Per rendere ancora più potente il coinvolgimento dello spettatore si è deciso di dare una voce a questo io narrante di Caravaggio, una voce che fosse in grado anch’essa di tradurre i moti del suo animo e di rendere l’artista ancora più vivo e reale. A tale scopo è stata scelta la voce dal timbro profondo, struggente, malinconico e tagliente che caratterizza Manuel Agnelli, cantante del gruppo Afterhours e noto giudice di X-Factor. Agnelli, come Caravaggio, è un artista talentuoso e originale, ma anche impulsivo e profondo, nonché molto amato dal pubblico. È proprio per questo che si è deciso di utilizzare la sua voce per ricreare quella perduta del Merisi.
Caravaggio – l’Anima e il Sangue: l’impiego di attori non professionisti
I quadri di Caravaggio sono spesso ammirati per le emozioni e i turbamenti potenti che sono in grado di suscitare nell’animo di chi li osserva. Uno dei tanti modi grazie ai quali il pittore riusciva in tale risultato era quello di utilizzare come soggetti persone incontrare nel suo quotidiano, quindi gente vera, magari con storie difficili alle spalle, la cui vitalità e sofferenza cruda riuscivano a trasudare dalla tela stessa. Per ricreare le stesse emozioni e per renderle credibili il più possibile, si è deciso di portare sullo schermo non degli attori professionisti, bensì persone comuni. Così come i soggetti dei dipinti di Caravaggio hanno conosciuto in prima persona la durezza dell’esistenza, le persone chiamate a rappresentare quegli stessi soggetti non possono fare altro che attingere dal bagaglio delle loro esperienze di vita per regalare credibilità all’opera.
Caravaggio – l’Anima e il Sangue: i giochi visivi
Per veicolare certe emozioni viscerali ci si è resi conto che non si può prescindere dalle suggestioni visive che un film deve comunque saper regalare. È per questo che compito delle macro estremizzate non è solo quello di mostrare allo spettatore la maestria delle pennellate e la perizia del tratto, ma è anche quello di creare giochi di prospettive e immagini oniriche filtrate dall’acqua o dal vetro. A queste si aggiungono videoproiezioni e giochi di specchi che permettono ai personaggi di interagire con uno spazio in cui i confini tra reale e virtuale sono stati annullati, di modo che le proiezioni digitali delle opere e le immagini girate dialoghino tra loro in completa armonia per valorizzare l’effetto narrativo e drammatico di Caravaggio – l’Anima e il Sangue.
Caravaggio – l’Anima e il Sangue: i documenti di una vita tumultuosa
Come già accennato, Caravaggio – l’Anima e il Sangue contiene documenti importantissimi sulla vita del Merisi, come per esempio il suo certificato di battesimo datato 29 settembre 1571. Oltre a questo, altri documenti di notevole interesse storico sono quelli conservati all’Archivio di Stato di Roma, come querele e verbali di processi a carico di Caravaggio che ci restituiscono il ritratto di un personaggio sanguigno, spavaldo e incline alle baruffe. Nella vita del maestro, chiaramente, non mancano numerosissime commesse, delle quali possiamo vederne i contratti o i libri contabili di Pio Monte della Misericordia di Napoli. Tra i vari verbali raccolti non mancano quelli che raccontano di alleanze e invidie tra gli artisti del tempo, oppure quelle che ci permettono di sapere che il Merisi era l’unico autorizzato a girare armato di spadone in quanto servitore del cardinal del Monte o che, probabilmente non contento del servizio, si era preso la briga di tirare addosso al garzone di un’osteria un piatto di carciofi.
Caravaggio – l’Anima e il Sangue: il giallo e il suo simbolismo
Se pensavate che l’unico significato del colore giallo fosse quello della gelosia, specie quando viene associato al linguaggio dei fiori, sappiate allora che non è così. O almeno, non lo è sempre stato. Diretto antagonista dell’oro, di cui si propone come sostituto piuttosto spento, spesso associato all’autunno e alle malattie, nel Medioevo e poi nel Rinascimento questo colore ha delle connotazioni decisamente negative. Infatti, il giallo era il colore del tradimento – famoso è il mantello di Giuda Iscariota nell’affresco della Cappella degli Scrovegni a Padova – ma anche quello dei truffatori e dei bugiardi. Oltre a questo, soprattutto nel Rinascimento, il giallo diventa anche il colore che il Papato impone alle prostitute per riconoscerle a colpo d’occhio.
Un occhio attento avrà quindi notato che certi dettagli delle vesti di alcune delle donne dipinte da Caravaggio sono proprio gialli, come per esempio la veste di Giuditta oppure una piccola stola indossata da Marta e Maria Maddalena nel quadro omonimo. Il colore giallo quindi non andrà a indicare lo status dei personaggi rappresentati nei quadri, bensì quello delle donne che hanno prestato loro il volto e il corpo. Anche in Caravaggio – l’Anima e il Sangue il giallo ha la sua importanza. Infatti, in una delle clip sui moti d’animo del pittore, quella sulla passione per essere precisi, possiamo vedere che le attrici non professioniste indossano degli indumenti gialli o sono truccate con questo colore.