EXCL La Casa di Carta 3 – Itziar Ituno (Lisbona): ecco perché sto dalla parte della banda
Ecco perché Itziar Ituno si configura più in Lisbona piuttosto che in Raquel!
Più Raquel o più Lisbona? La star de La Casa di Carta Itziar Ituno non ha dubbi: sta dalla parte della banda!
La nostra inviata Letizia Rogolino ha intervistato l’ex ispettore de La Casa di Carta, l’attrice Itziar Ituno, che in La Casa di Carta 3 passa dalla parte della banda cambiando la sua identità in Lisbona. Mentre qui potete trovare l’intervista completa, in cui la Ituno ha svelato anche qualche dettaglio sulla quarta stagione della serie Netflix, ci piace soffermarci su un pensiero espresso dall’attrice circa la sua vicinanza col personaggio di Lisbona e sul significato di Bella Ciao, “un inno mondiale partigiano antifascista che difende l’essere umano e lo considera oltre gli interessi economici”.
Alla domanda se avesse più cose in comune con Raquel piuttosto che con Lisbona, Itziar Ituno ha risposto senza esitare: “Io ho più cose in comune con Lisbona. Raquel all’inizio è un ispettore della polizia e la polizia difende l’ordine delle cose, la legge e l’ordine, ma in questo momento io credo che nel mondo la legge sia molto ingiusta quindi mi identifico con lei nel momento in cui comincia la sua trasformazione in Lisbona. A partire da lì ha dei punti in comune con me, con Itziar”.
Continuando a parlare del senso di giustizia e dell’eroismo dei personaggi della serie ha dichiarato: “Penso che prima di tutto La Casa di Carta è intrattenimento, ma propone anche molta critica sociale e politica. Nella terza stagione si sottolinea il fatto che in un paese democratico esiste la tortura, la corruzione dello Stato, e credo che alla gente sia arrivato molto questo messaggio di resistenza perché è vero che sono dei ladri, ma sono ladri che sono entrati nella Zecca di Stato o nella Banca di Spagna per farsi i loro soldi. Se la banca fa lo stesso non è considerata una ladra. Infatti non è una casualità che si utilizzi il brano Bella Ciao, un inno mondiale partigiano antifascista che difende l’essere umano e lo considera oltre gli interessi economici. Io credo che ne La Casa di Carta Il Professore e la sua banda cercano di porre le persone al centro come motore del mondo invece del denaro. Certo rubano soldi ma poi li lanciano anche in aria”.