Servant – Stagione 2: il teaser e le foto della serie di M. Night Shyamalan
Ecco cosa vedremo, a grandi linee, nella seconda stagione di Servant.
Ecco a voi la preview della seconda stagione della serie horror Servant, distribuita online da Apple TV+
Dieci nuove puntate di Servant stanno per arrivare su Apple TV+ e oggi è disponibile un teaser trailer della seconda stagione, come anche diverse fotografie in alta definizione della nuova storia, in onda a partire dal 15 gennaio del 2021. Ecco dunque a voi la video preview:
Servant è una serie televisiva prodotta dal regista candidato all’Oscar M. Night Shyamalan e la seconda stagione sarà, come anticipato, composta da di dieci episodi. Le puntate usciranno a scadenza settimanale sullo streamer, precisamente ogni venerdì. Le tre nuove immagini della nuova stagione le trovate nella galleria, in calce alla notizia. Il teaser trailer invece, potete visionarlo più in alto.
Ecco la trama, seppur piuttosto breve, della seconda stagione della serie di M. Night Shyamalan:
Servant, nel corso della sua seconda stagione, prende una svolta soprannaturale. Tutti i protagonisti si troveranno ad affrontare un un futuro decisamente più oscuro. Nel frattempo Leanne torna alla brownstone e la sua vera natura viene rivelata.
Il cast comprende Lauren Ambrose, Toby Kebbell, Nell Tiger Free e Rupert Grint; tutti questi attori riprendono i ruoli precedentemente recitati. La serie è creata dal produttore esecutivo e scrittore nominato dalla British Academy of Film and Television Arts Tony Basgallop. Oltre a Shyamalan e Basgallop, Servant è prodotta da Ashwin Rajan, Jason Blumenthal, Todd Black e Steve Tisch. Taylor Latham e Patrick Markey sono i co-produttori esecutivi.
Per chi non ne fosse al corrente, tempo fa Francesca Gregorini ha accusato i produttori della serie di plagio dalla trama suo film del 2013 intitolato La verità su Emanuel, che parla di una madre in lutto che si lega a una bambola dopo la morte di suo figlio. Nella serie e nel film, una tata viene assunta per prendersi cura della bambola e la donna inizia a stringere un legame emotivo la stessa. Le parole dell’accusa:
L’ingiustizia di genere a Hollywood non è una parte formale della pretesa della signora Gregorini, che si regge da sola secondo i principi di base della legge sul copyright. Ma fa certamente parte del quadro più ampio dell’appropriazione indebita di Emanuel da parte degli imputati. Mentre il sistema patriarcale di Hollywood a volte si manifesta in modo esplicito e crudo, può anche operare in modo più sottile, come ha fatto qui. Ma il danno alle donne che meritano l’uguaglianza non è meno grave.