Le fiction Rai alla conquista del pubblico internazionale
la Rai ha deciso di giocare un ruolo fondamentale nello sviluppo dell'industria audiovisiva italiana all'estero. Parola di Eleonora Andreatta di Rai Fiction.
La principale emittente televisiva italiana, la Rai, che investe quasi 200 milioni di euro in circa 400 ore di contenuti ogni anno, punta a diventare protagonista nella scena internazionale dei drammi TV. Frank Spotnitz e Nicholas Meyer hanno creato I Medici – Masters of Florence, la cui seconda stagione vede Daniel Sharman nei panni del giovane Lorenzo, conosciuto come il Magnifico, nella Firenze del XV secolo, sottolineando l’ambizione della Rai a spingere l’industria televisiva italiana oltre i confini locali.
“Come emittente pubblica riteniamo che essere un protagonista importante a livello nazionale non sia abbastanza, la Rai ha deciso di giocare un ruolo fondamentale nello sviluppo dell’industria audiovisiva italiana all’estero”, ha detto Eleonora Andreatta, a capo di Rai Fiction, durante la conferenza di Content London, di questa settimana.
Produrre I Medici: Masters of Florence, uno spettacolo sulla storia italiana, in inglese ha presentato un rischio perché avrebbe potuto alienare il pubblico locale; ma si è rivelato un grande successo per la Rai. La serie ha anche avuto successo in tutti i principali mercati. I Medici – Masters of Florence. The Magnificent è venduto da Beta Film di Jan Mojto.
“Le serie TV possono costruire l’identità immaginaria del nostro paese anche meglio dei film e portarla in una dimensione internazionale”, ha detto la dirigente, aggiungendo che la serie Medici da 24 milioni di euro è stata prodotta principalmente da Lux Vide e girata con una troupe italiana in 30 location in Italia tra Toscana, Lazio e Lombardia. Oltre a Medici, la Rai ha in serbo una serie di fiction drammatiche da distribuire a livello internazionale, in particolare L’amica geniale, una serie in lingua italiana commissionata da HBO e Rai diretta da Saverio Costanzo, le cui riprese sono iniziate a ottobre.
Eleonora Andreatta parla dei progetti internazionali di Rai Fiction
Basato sul primo dei quattro best seller di Elena Ferrante, L’amica geniale è diretto dall’italiano Saverio Costanzo. L’intero quartiere di Gianturco, dove è ambientato il romanzo della Ferrante, è stato meticolosamente ricostruito per la serie, che viene prodotta per HBO e Rai da Fremantle Italia. Andreatta ha definito l’opera di Ferrante “una delle storie più potenti e universali sull’amicizia femminile” e ha sottolineato che la Rai sente “molto fortemente” di “appartere al regno di ciò che la televisione di servizio pubblico europea dovrebbe fare”.
La Rai realizzerà anche Il nome della rosa di Giacomo Battiato con John Turturro e Rupert Everett, le cui riprese inizieranno a gennaio a Cinecittà, dove per la serie sono in costruzione una biblioteca e un’abbazia. L’ambiziosa miniserie Il nome della rosa segna il primo adattamento televisivo dell’innovativo romanzo di Umberto Eco che nel 1986 è stato trasformato in un film di Jean-Jacques Annaud dopo aver venduto milioni di copie. Questo spettacolo in otto episodi in lingua inglese con un budget di 23 milioni di euro (27 milioni di dollari) è stato venduto all’estero dal gruppo tedesco Tele München.
Oltre a Suburra, una serie originale di Netflix che la Rai ha coprodotto, l’emittente co-produce anche il romanzo fantasy di Davide Marengo Sirene e Il Cacciatore, una serie sulla criminalità organizzata ambientata in Sicilia negli anni ’90. Entrambe sono serie in lingua italiana ambientate in Italia che hanno il potenziale per attirare il pubblico più giovane e il mercato internazionale grazie al loro linguaggio visivo, alla scrittura e alla recitazione, ha affermato Andreatta.
Sirene è uno spettacolo contemporaneo in quanto si rivolge a genere, diversità e femminismo; mentre Il Cacciatore racconta una storia vera di un giovane e ambizioso pubblico ministero che ha fatto crollare oltre 300 mafiosi, secondo la Andreatta. L’ audace Sirene, in cui quattro sirene affiorano nel porto della Napoli contemporanea alla ricerca di una mitica creatura marina che è scomparsa, ha debuttato in ottobre sulla Rai, dove lo spettacolo ha ottenuto ottimi voti a doppia cifra in prima serata. Lo spettacolo, che è la prima opera televisiva fantasy italiana, è stato coprodotto dalla Rai con Cross Productions e il Beta Film tedesco, che vende a livello internazionale.
Il Cacciatore, che parla delle vere guerre mafiose italiane degli anni ’90 e della battaglia tra Cosa Nostra e lo stato italiano, ha debuttato su Rai 2 in ottobre. Questo innovativo spettacolo di massa, in cui vengono ricostruiti i crimini attraverso gli occhi di un procuratore di Palermo, che grazie a intuizioni geniali, raid spettacolari e arresti in prima pagina, riesce a mettere dietro le sbarre centinaia di mafiosi, ha lo stesso team alle spalle che co-produce Sirene e viene venduto anche a livello internazionale da Beta.
La dirigente ha sottolineato che l’arrivo di servizi di streaming che forniscono contenuti per un pubblico globale ha spinto “la Rai, come tutte le altre emittenti del servizio pubblico europeo, a ripensare il proprio ruolo e la propria identità – definita dalla creatività, dalla cultura, dalla storia e dalla tradizione italiana “. Medici, ad esempio, parla del Rinascimento, che Andreatta definisce il “DNA dell’occidente, il sociale e la rivoluzione culturale che appartiene a tutti noi, agli italiani e al resto del mondo occidentale”.