Fratelli Caputo: recensione finale della fiction con Cesare Bocci e Nino Frassica

Fratelli Caputo raccoglie comicità, buoni sentimenti e strappa qualche sorriso ma non riesce a trovare un proprio ritmo e un'identità precisa.

La storia dei due Fratelli Caputo interpretati da Cesare Bocci e Nino Frassica è un sali scendi tra tentativi di rincorrere i temi e il brio della commedia all’italiana ambientata ai nostri giorni e quello di volersi forzatamente iscrivere in una classica fiction generalista basata su tematiche buoniste e morali. Se rispetto all’incipit della prima puntata c’è una maggior azione dalla terza puntata, ci sono mancanza di ritmo e disequilibrio che non ci aspetteremmo da una fiction che vorrebbe presentarci con comicità una situazione stravagante.

La fiction diretta da Alessio Inturri e ideata da Valentina Capecci, scritta anche con Valter Lupo si rivela quindi un’occasione mancata per Mediaset di rinnovare con maggior successo anche il genere comico della fiction.

Fratelli Caputo: la trama della Fiction in onda su Canale 5

Nino (Nino Frassica) e Alberto (Cesare Bocci) sono fratelli ma non si conoscono. Almeno fino a quando Alberto, che vive a Milano, non decide di candidarsi come sindaco di Roccatella, città nativa del padre in Sicilia. Nino che si sente minacciato dalla possibilità di ritrovarsi il fratello come sindaco prova invano a candidarsi, ma quando Alberto vincerà le elezioni, gli toccherà dividere la casa famigliare insieme a lui.

Nino Frassica e Cesare Bocci - Cinematographe.it

Si accendono così i primi fuochi: quello di donna Agata (Aurora Quattrocchi), madre di Nino e lasciata dal padre per la madre di Alberto (Sara D’Amario). che si ritrova a dover accogliere il milanese e la sua famiglia, ma anche quello della famiglia di Alberto che fatica ad adattarsi ai ritmi lenti e all’assente movida della piccola provincia siciliana. Tuttavia questa stravagante convivenza porterà a seguiti inaspettati, anche nel rapporto tra i due fratelli.

Gli ascolti premiano i Fratelli Caputo, ma la fiction è un’occasione mancata

Ci sono diversi punti che faticano a far decollare Fratelli Caputo, e primo su tutti sono le forzature che non permettono alla storia di raggiungere una sua piena identità. Se all’inizio si temeva che si volesse basare la storia esclusivamente su le già ben note e viste differenze tra Nord e Sud – ed eliminare questa dinamica avrebbe giovato alla fiction dando maggior spazio alla scrittura dei personaggi e alla generazione di situazioni comiche – , gli ultimi episodi lanciano degli input che se fossero stati sviluppati sin dall’inizio avrebbero dato un ritmo brioso da commedia.

Fratelli Caputo

Accade invece che verso la seconda metà che rappresenta lo scioglimento dei nodi emotivi tra le due famiglie, ma anche all’interno delle due famiglie stesse, non si sappia più se si tratti di una fiction che punti su i buoni sentimenti – perdono, riconciliazioni – perdendo quella presunta guerra tra nord e sud ma focalizzandosi piuttosto su differenze generazionali, – e forse pur se non conclamato è un modo per sottolineare che la natura umana è un unicum e va oltre queste etichette -, o se si volesse realizzare una commedia,  come si era presentata all’inizio, su una guerra tra due fratelli diversi per ceto sociale, storia e collocazione geografica.

In fin dei conti è una scelta percorrere uno spunto piuttosto che un altro e in ambito creativo piaccia o no è legittimo farlo, ma fare una scelta chiara e non generare un calderone è un dovere, a meno che non si decida di produrre qualcosa di grottesco con un patto chiaro sin dall’inizio. Se si sceglie di mantenere una regia di impostazione classica, una fotografia satura e colorita senza troppo ricerche particolari, Fratelli Caputo avrebbe potuto puntare e coadiuvare meglio le idee e gli spunti emersi ma che si perdono senza dare una scia chiara alla narrazione. E il cast, che nonostante questa confusione riesce a reggere bene, lo avrebbe senz’altro permesso.

Gli ascolti dell’ultima puntata dei Fratelli Caputo hanno mostrato un gradimento del pubblico anche inaspettato rispetto ai risultati della prima puntata, ed è un segno che potrebbe aprire maggior possibilità alla produzione di una seconda stagione, che in realtà qualcosa nel finale lascia presagire. Sarebbe bello però si scommettesse e rischiasse di più con una ventata di freschezza quanto meno nella scrittura.

La fiction di quattro puntate è attualmente disponibile su Mediaset Play.

Regia - 2
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 2
Recitazione - 3
Sonoro - 2.5
Emozione - 2.5

2.3