Nero a metà 2, la conferenza stampa: “Tante sorprese nella nuova trama e molti riferimenti all’attualità”
Claudio Amendola, Miguel Gobbo Diaz e il regista Marco Pontecorvo hanno presentato in conferenza stampa la seconda stagione della fiction italiana Nero a metà
Dopo il successo della prima stagione, Claudio Amendola torna a vestire i panni dell’ispettore Carlo Guerrieri nei nuovi episodi di Nero a metà. Caratterizzato da una spiccata umanità e da una grande simpatia, ma sempre determinato e concreto, mantiene la sua carica di umanità e simpatia. Al suo fianco ritroviamo Malik Soprani, l’ambizioso poliziotto nero fresco di promozione, interpretato da Miguel Gobbo Diaz. Una coppia affiatata ma in perenne attrito, che ben si inserisce nella Roma contemporanea, mettendo in luce ambienti multietnici, punti di vista contrapposti e tensioni identitarie, dove le diversità, assieme alla solitudine e alle difficoltà sociali, diventano la base dei delitti che avvengono nei quartieri altolocati della città. Anche questa seconda stagione punta a unire il poliziesco con l’insegnamento di alcune lezioni di vita inserite in una visione del futuro.
I personaggi e il cast della seconda stagione di Nero a metà
Nella nuova stagione ritroviamo l’ispettore di Polizia Carlo Guerrieri (Claudio Amendola), ora sorprendentemente a capo dell’Investigativa: il suo vice Malik Soprani (Miguel Gobbo Diaz), ansioso di autonomia e infatti appena promosso; l’inflessibile dirigente Micaela Carta (Antonia Liskova); il fidato Mario Muzo (Fortunato Cerlino), geloso dell’amicizia che lega Malik a sua moglie, la collega della Polizia postale Olga Sarteani (Caterina Shula); i giovani agenti Marco Cantabella (Alessandro Sperduti) e Cinzia Repola (Margherita Vicario), neo genitori della piccola Emma. Inoltre saranno presenti la geniale e istrionica professoressa Di Castro (Angela Finocchiaro) e la sua pupilla Alba Guerrieri (Rosa Diletta Rossi), figlia di Carlo tornata a Roma dopo essere stata all’estero per un master e per lasciarsi alle spalle la travagliata storia d’amore con Malik. Tre i nuovi ingressi di questa stagione: Enea Chiesa (Eugenio Franceschini), giovane specializzando di Medicina legale che tenta di riaprire il cuore di Alba, e Monica Porta (Claudia Vismara), la psicologa che prova a fare lo stesso con Malik. A stravolgere Carlo e la sua relazione con Cristina, appena sposata, è l’altra new entry, Marta Moselli (Nicole Grimaudo), una collega incontrata in circostanze drammatiche e subito entrata nei suoi pensieri.
La serie è una coproduzione Rai Fiction e Cattleya, in collaborazione con Netflix e gli episodi andranno in onda a cadenza settimanale, con due episodi a serata per sei serate, a partire da giovedì 10 settembre su Rai Uno. Ne hanno parlato durante la conferenza stampa di presentazione il regista Marco Pontecorvo e gli attori protagonisti Claudio Amendola e Miguel Gobbo Diaz.
La conferenza stampa di presentazione della seconda stagione di Nero a metà: “I personaggi si sono evoluti e sul set c’è stato un bellissimo clima di affiatamento e amicizia”
Claudio Amendola ha commentato così l’evoluzione del suo personaggio e l’avvio della nuova stagione “Carlo Guerrieri è maturato, cresciuto, crede di essere più libero dalle sue sovrastrutture, dalle sue gelosie e dal suo modo di essere. Viene travolto da una situazione molto difficile da affrontare, di grande tensione, dando il via a una serie che a mio modo di vedere è molto migliorata rispetto alla prima stagione. Si aggiunge a questo una storia sentimentale che coinvolgerà più personaggi, un aspetto sentimentale su cui abbiamo spinto senza cadere mai nel melò, mantenendo sempre il carattere poliziesco”.
È stato poi Miguel Gobbo Diaz a focalizzarsi sul rapporto col suo personaggio: “È stato divertente lavorare sul personaggio di Malik, mi ha dato degli spunti anche per migliorare me stesso, è bello quando hai un personaggio che veste in questo modo, diverso dal mio, così ho imparato ad apprezzare cose diverse da quelle che normalmente mi riguardano. È bello migliorarsi e imparare dal proprio personaggio. Siamo cresciuti entrambi”. In questo è stato sostenuto dal regista Marco Pontecorvo, il quale ha sottolineato come “Miguel sia cresciuto realmente insieme al suo personaggio”.
Amendola ha poi raccontato come sul set ci sia stato un grande clima di condivisione. “Nicole Grimaudo ha portato sul set una bellissima new entry, un personaggio di una potenza incredibile, che ci ha emozionati tantissimo. La vecchia squadra era molto più rodata quest’anno perché l’esperienza della prima stagione ci ha fatti conoscere bene e diventare amici, penso ad esempio che ormai Alessandro Sperduti e Miguel siano diventati migliori amici! Fortunato Cerlino poi è un compagno di lavoro splendido e ha saputo sdrammatizzare alla grande i momenti più tosti, poi mi sono affezionato a Rosa Diletta, che è cresciuta molto come attrice. Antonia Liskova anche è stata una professionista eccezionale. Margherita Vicario poi è una ragazza incredibile, oltreché una bravissima attrice ha questa vena da cantante ed è veramente la più artista di tutti noi, già avevamo fatto assieme la stagione finale dei Cesaroni e ho un rapporto particolare con lei, è fantastica. È tutto il gruppo comunque ad essere eccezionale”. Pontecorvo ha anche avuto parole di apprezzamento per Diaz, che “è cresciuto molto, e Claudio è d’accordo con me. Dopo il Centro Sperimentale è stato buttato nel mondo della fiction ed ha risposto molto bene”.
Diaz: “I temi odierni sono rappresentati nella serie, attraverso la fiction vorremmo raccontare un modello positivo”
La serie centra l’attenzione su razzismo ed emarginazione, tematiche estremamente attuali, su cui i protagonisti hanno voluto soffermarsi. Miguel Gobbo Diaz ha evidenziato come “le vicende dell’oggi ci insegnano che l’odio porta alla violenza, bisogna cercare di capire come migliorare situazioni così difficili e il passato ci ha insegnato che ci vogliono tempo e memoria per ottenere dei risultati. Dobbiamo imparare dagli errori per evitare situazioni di questo genere. Attraverso la fiction cerchiamo di essere d’esempio e dare un modello positivo”. Mentre Amendola ha proseguito ricordando che: “la fiction nella prima stagione affrontava questo tema di petto, in questa seconda stagione la tematica è sempre presente, però si allarga anche ad altre tematiche legate alla cronaca attuale, come il bullismo, la violenza in famiglia e il traffico di organi. Con questa fiction abbiamo la possibilità di affrontare questioni così importanti”.
Amendola poi ha parlato anche del rapporto con Roma dove hanno girato gli episodi di Nero a metà 2: “Roma è sempre più bella, in ogni angolo potresti girare, è una città abituata ai set ma nonostante ciò c’è una grande benevolenza da parte di tutti. È una citta meravigliosa che dovremo cercare di amare un pochino di più”. L’attore ha anche scherzato su chi vocifera di una sua candidatura a sindaco della città: “Io sindaco di Roma? Come sindaco non sarei proprio capace, credo che ognuno debba fare il proprio mestiere. L’attore al massimo può pensare di fare il regista. Poi ho solo la terza media, non volete mica un sindaco con la terza media. E poi finirei per fare a botte dopo un quarto d’ora in consiglio comunale, non fa per me!”.
Pontecorvo: “Ci saranno degli sconvolgimenti all’interno della storia e nella serie i momenti drammatici e d’attualità si mescolano a passaggi più leggeri”
Ci si è inoltre soffermati, senza spoiler, sulle sorprese della storia raccontata nella nuova stagione. “La trama orizzontale sconvolge tutta la squadra”, ha rivelato il regista Marco Pontecorvo. “Succede un fatto che porta ad un terremoto all’interno del team. Ognuno di loro prenderà delle posizioni differenti, restando a volte uniti ed a volte no. C’è anche una linea sentimentale che legherà Muzo, Carlo ed un nuovo personaggio”. Il regista ha parlato anche della parte drammatica della serie: “non abbiamo voluto calcare la mano, semplicemente abbiamo parlato di drammi reali, emoziona molto ma credo in un senso positivo perché parla delle cose della nostra vita. Abbiamo però cercato di accostare sempre registri diversi, con un bilanciamento generale di sentimento, dramma e azione”. In questo supportato da Amendola che ha commentato così: “il pubblico spesso non è più tanto abituato a questo tipo di tensione emotiva, trovando in tv solo sparatorie e capocciate, sono molto contento che ci sia questa drammaticità all’interno della serie, ma è vero come dice Marco che ci sono moltissimi momenti leggeri, anche addirittura comici, con un bel bilanciamento di sentimenti”.
Nero a metà: la serie con Claudio Amendola è stata rinnovata per una stagione 3
Amendola e Pontecorvo rivelano: “La terza stagione di Nero a metà è già in programma”
Il regista in conclusione di conferenza si è sbilanciato sulla realizzazione di una terza stagione: “È assolutamente pensabile una terza stagione, anzi nella conclusione della seconda c’è un lancio verso la terza, ci si tuffa praticamente dentro. Ci si sta già pensando alla terza, si sta già pensando ai prossimi casi, c’è già una trama orizzontale molto interessante, si sta creando questa cosa e dovrebbe essere per il 2021”.
“Gli autori stanno scrivendo, ci arrivano notizie frammentarie, non sappiamo nulla di preciso. Se non che sapendo il lancio della fine della seconda sappiamo di cosa si tratta nella prossima, possiamo dire che il passato comunque non smette mai di tornare, questo ve lo anticipo, ma non dirò altro” ha precisato Amendola. “Sono strafelice che questa serie possa avere una lunga vita senza perdere di interesse e di verve, continuando a raccontare storie interessanti e di tensione. Il pericolo è quando ci si accorge che è finita, c’è un momento in cui bisogna capire se la serie può andare avanti o no, questa serie ancora promette tantissimo e ha ancora tantissima roba da dire. Poi decide sempre il pubblico, siamo appesi al telecomando delle famiglie italiane”.