Vostro Onore: recensione finale della fiction di Rai Uno con Stefano Accorsi
Vostro Onore chiude con un finale inaspettato che lascia trapelare spiragli di una seconda stagione per una delle fiction più avvincenti e fuori dal coro della produzione seriale di Rai Uno.
Vostro Onore ha riportato con successo su Rai Uno il legal drama, per quanto questa etichetta per la produzione messa su da Rai Fiction e Indiana Production per la regia di Alessandro Casale resta tuttavia solo un’impronta identificativa per una serie che in quattro puntate ha saputo equilibratamente mescolare dramma familiare, crime, thriller in una cornice legal.
Affidare la figura del giudice Pagani a Stefano Accorsi è stata una mossa vincente anche per dare al prodotto un caratura differente, scegliendo un attore che da un po’ di tempo naviga quasi solo per i mari del cinema. Pur se gli ascolti non hanno raggiunto i livelli di prodotti come Doc – e i motivi potrebbero essere anche individuabili -, Vostro Onore si conferma uno dei migliori prodotti di casa Rai che abbiamo visto negli ultimi tempi e lo spiraglio di una seconda stagione – il finale sembra drammaturgicamente pretenderlo – sarebbe l’occasione per dare a questa serie un’altra possibilità di portare sulla rete ammiraglia un prodotto fuori dal coro. La serie è attualmente disponibile sulla piattaforma RaiPlay.
Vostro Onore: la trama dell’ultima puntata del legal drama con Stefano Accorsi
Il giudice Vittorio Pagani (Stefano Accorsi) è ormai messo alle strette dagli eventi che ha cercato di manovrare e gestire a suo favore. Il peso di un segreto troppo grande tra lui e suo figlio genera crolli sia nell’uno che nell’altro: Vittorio confessa a Ludovica (Camilla Semino Favro) di essere coinvolto indirettamente nell’arresto e nell’omicidio di Nino Grava, ma sopratutto le spiega di aver agito solo per difendere suo figlio Matteo, trascinando dietro a sé una spirale di azioni e conseguenze che lo stanno consumando.
Matteo (Matteo Oscar Giuggioli) a sua volta cerca di tenere duro, ma quando si ritrova in ospedale per l’aborto della sua ex ragazza e si trova nei pressi della stanza di rianimazione di Diego Silva la curiosità e la colpa sono tanto forti da spingerlo ad andarlo a trovare. Qui si scontra con il fratello del ragazzo che, una volta scoperto della sua visita, lo insegue per l’ospedale: le telecamere della struttura in poco tempo incastrano il volto di Matteo. La polizia intanto va avanti nelle indagini e si avvicina sempre di più ai Pagani, per cui forse, soprattutto dopo la morte di Salvatore, il momento di pagare e di veder crollare il loro castello di carta si avvicina.
Vostro Onore: la serie di Rai Uno che non ti aspetti, dal finale aperto
Vostro Onore avrà certamente lasciato in uno stato interrogativo il pubblico medio di Rai Uno, abituato ad avere finali nella maggior parte dei casi abbastanza chiari, auto conclusivi o comunque con pochi punti interrogativi, quelli che bastano per poi ragionare in termini di seconda stagione. La sensazione che si ha invece è quella di un vero e proprio spaesamento dove tutto si ribalta: siamo su Rai Uno, che di passi ne ha fatti ma non ancora così forti e sconvolgenti, quindi volendo per un attimo fare un paragone non ci saremmo potuti aspettare il finale straziante della versione americana di Kvodo, lo Your Onor interpretato da Bryan Cranston.
Spesso però non è il cosa ma il come a poter fare la differenza, sopratutto se sai di dover rispettare delle “regole”: il finale di Vostro Onore infatti non è inaspettato in termini di cosa succede, perché il fatto che il figlio si prendesse le colpe poteva essere piuttosto prevedibile, ma è nel come avviene, soprattutto con una confessione finale – non vi sveliamo quale -, che la sceneggiatura è riuscita a tenere nascosta, senza suscitare alcun tipo di sospetto o di suggerimento per tutte e quattro le puntate. E con una trama così complessa non è cosa assolutamente scontata!
Nella nostra versione italiana di Kvodo si prova in qualche modo a smantellare la verità de Le colpe dei padri ricadono sui figli, a metterla in discussione, invitando a riflettere su quanto la realtà sia sempre più complessa, a porsi domande su come non si possa tingere tutto secondo le linee del bianco o del nero e su quanto le dicotomie siano semplificazioni comode ma rischiose che ci diamo, nell’illusione di trovare una strada pratica per affrontare la realtà. Forse è proprio per queste incrinature che mettono costantemente in discussione verità che riterremmo assolute che Vostro Onore è una serie che non è riuscita a fare breccia in tutto il pubblico medio di Rai Uno in termini di ascolti: pubblico a cui per seguire tutte le vicende è stata comunque richiesta una soglia di attenzione maggiore rispetto a trame che generalmente si comprendono anche perdendo qualche pezzo per strada.
Se proprio dovessimo trovare qualche nota stonata in Vostro Onore potremmo rintracciarla nel delineare la figura del giudice, ritratto benissimo nel suo ruolo di padre ma meno in quello di giudice. I casi in cui lo vediamo sbrigativamente all’opera sono poco incisivi, sia in termini di dialoghi che di credibilità: una miglior scrittura in questo senso avrebbe contribuito ad arricchire ancora di più la figura del protagonista anche nel suo rapporto con la professione e con la legge.