I film di Pier Paolo Pasolini di nuovo al cinema, quali vedere da Accattone a Salò
Per il centenario della nascita di Pasolini tornano i suoi film al cinema
L’occasione sono i 100 anni dalla nascita di Pasolini
Il 5 marzo 1922 nasceva a Bologna Pier Paolo Pasolini, uno degli intellettuali più vivi e vivaci del secondo Novecento italiano. Pasolini è stato tante cose: romanziere, saggista, drammaturgo, poeta, paroliere. Nel corso della sua vita si è dedicato anche al cinema come regista e sceneggiatore. In occasione del primo anniversario del centenario della sua nascita, insieme ad altre iniziative, 13 suoi film tornano al cinema, grazie alla Cineteca di Bologna e al suo progetto Il Cinema Ritrovato, in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia e con la Cineteca Nazionale. La rassegna comincerà il 1° marzo, in quasi tutte le sale italiane. I film proiettati saranno come detto 13, dal suo esordio del 1961 con Accattone fino al postumo Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975). Gli altri film in rassegna sono Mamma Roma (1962), La ricotta (1963, episodio dal film collettivo Ro.Go.Pa.G.), Il Vangelo secondo Matteo (1964), Comizi d’amore (1964), Uccellacci e uccellini (1967), Edipo Re (1967), Porcile (1969), Appunti per un’Orestiade africana (1970), Il Decameron (1971), I racconti di Canterbury (1972), Il fiore delle Mille e una notte (1974).
Gian Luca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna, ha così descritto il cinema di Pasolini: “La forza di trovare, fin dalla prima inquadratura della sua opera prima, una propria lingua cinematografica, la sperimentazione come metodo di lavoro continuo, la necessità di rimettersi costantemente in discussione. Accattone sembra distare quattro decenni da Salò; in mezzo ci sono le borgate romane, la riscrittura del documentario, il Vangelo, Uccellacci, i film sulla borghesia, la reinvenzione della classicità, la Trilogia della vita… la scoperta di Citti e di Davoli, e poi Totò, Magnani e Mangano, a cui offre ruoli unici e inediti, un nuovo modo di usare la musica, luoghi che il cinema non aveva mai saputo guardare, da Matera alla Cappadocia, da Sana’a ai resti della classicità, un cinema di poesia che è anche, sempre, un cinema politico, civile, che affronta i grandi nodi della modernità. Un cineasta condannato, insultato, imbrattato dal primo all’ultimo film, oggi unanimemente riconosciuto come l’artista che ha capito, con decenni d’anticipo, il genocidio culturale che si stava realizzando davanti al silenzio di tutti“.
Sottolineano la centralità di Pasolini nella cultura italiana e l’importanza dell’iniziativa cinematografica le parole di Marta Donzelli, presidente della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia: “Il centenario di una figura così centrale per la cultura italiana non poteva che meritare un impegno condiviso. Per questo sono davvero lieta della collaborazione tra CSC – Cineteca Nazionale e Cineteca di Bologna per riportare in sala, insieme, il cinema di Pier Paolo Pasolini. Un’iniziativa che parte dai restauri – ultimo, in ordine di tempo, quello di Mamma Roma realizzato dalla Cineteca Nazionale e presentato poche settimane fa al Festival di Berlino – compiuti in questi anni per sanare le ingiurie del tempo (e in molti casi della censura), riportando le opere allo splendore originale. Oggi quei film tornano sul grande schermo, pronti a essere visti, amati e discussi da una nuova generazione di spettatori“.