Adolescence è una storia vera? A cosa si ispira la serie TV Netflix
La serie è stata girata principalmente a Pontefract, nella città di Wakefield, nel West Yorkshire. Scopriamo a cosa si ispira Adolescence, disponibile su Netflix.
Netflix porta sullo schermo un crime drama avvincente con Adolescence, una miniserie in quattro episodi che esplora la tragedia familiare e le pressioni sociali che gravano sui giovani di oggi. Con la regia di Philip Barantini e la partecipazione dell’acclamato attore Stephen Graham, la serie vede nel cast anche Owen Cooper, Erin Doherty nel ruolo della psicologa Briony Ariston, Faye Marsay nei panni del sergente detective Frank e Mark Stanley in quello di Paul Barlow.
Ogni episodio della serie è girato in un’unica ripresa continua, offrendo un’esperienza immersiva e senza filtri.
Di cosa parla Adolescence? La trama della miniserie Netflix

La storia di Adolescence ruota attorno alla famiglia Miller, la cui vita viene stravolta quando il tredicenne Jamie (interpretato da Owen Cooper) viene arrestato con l’accusa di aver ucciso una compagna di scuola. Il padre Eddie (Stephen Graham) e la madre Manda (Christine Tremarco) si trovano a dover affrontare un incubo che nessun genitore vorrebbe vivere. Nel corso della serie, vediamo i genitori lottare per comprendere la verità e per proteggere il proprio figlio, mentre la polizia, guidata dall’ispettore detective Luke Bascombe (Ashley Walters), cerca di fare luce sul caso.
Attraverso gli occhi dei protagonisti, Adolescence affronta questioni cruciali come la violenza giovanile, la pressione dei social media e le difficoltà che i ragazzi devono affrontare in una società sempre più esigente e alienante.
Quanto c’è di vero in Adolescence?
Sebbene la storia di Jamie Miller sia totalmente inventata, gli autori si sono ispirati a eventi realmente accaduti. Il co-creatore della serie, Stephen Graham, ha dichiarato di essersi basato su vari casi di cronaca legati alla violenza giovanile, in particolare a episodi di accoltellamenti tra adolescenti.
“C’è stato un caso in cui un ragazzo ha accoltellato una sua coetanea e mi ha profondamente colpito”, ha spiegato Graham. “Mi sono chiesto cosa stia succedendo alla nostra società, quali siano le cause che portano un adolescente a compiere un gesto così estremo.” Anche il co-sceneggiatore Jack Thorne ha aggiunto che la serie esplora il tema della rabbia maschile e delle pressioni psicologiche che i giovani devono affrontare, spingendo gli spettatori a interrogarsi sulla realtà che li circonda.
La tecnica del piano sequenza e le location giuste per rispecchiare la realtà

Uno degli elementi interessanti di Adolescence è il suo stile: ogni episodio è stato girato in un’unica ripresa continua, senza tagli apparenti. Questo approccio, già sperimentato dal regista Philip Barantini nel film Boiling Point, richiede una preparazione meticolosa e un coordinamento perfetto tra attori e troupe.
“Premiamo il tasto ‘rec’ all’inizio dell’episodio e non ci fermiamo fino alla fine”, ha spiegato Barantini. “Questo richiede settimane di prove, ma il risultato è una narrazione incredibilmente realistica e intensa, che permette agli spettatori di vivere la storia come se fossero presenti nella scena.” Un esempio è la sequenza finale dell’episodio 2, in cui la telecamera passa da una ripresa a mano a un drone per seguire un inseguimento.
La serie è stata girata principalmente a Pontefract, nella città di Wakefield, nel West Yorkshire. Gli sceneggiatori hanno voluto ambientare la storia in una zona che rispecchiasse la realtà di molte famiglie britanniche, senza cadere nei cliché dei classici crime drama urbani. Il regista e i produttori hanno inoltre deciso di costruire la stazione di polizia e la sala degli interrogatori in uno studio locale, permettendo così una maggiore fluidità nelle riprese in piano sequenza.
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