After Life – Stagione 2: spiegazione e significato della serie Netflix
Il finale di stagione di After Life 2 tra malinconia, gentilezza e una nuova perdita per Tony in una storia che somiglia sempre di più alla vita di tutti noi.
Ricky Gervais è tornato a farci sorridere e commuovere (tanto) con la seconda stagione della sua serie After Life, un gioiellino Netflix che ha raccolto consensi di pubblico e critica e sorpreso per la delicatezza con la quale il caustico comico inglese ha trattato il tema della perdita.
After Life 2 – Una nuova perdita per Tony
Nella nuova stagione ritroviamo Tony alle prese con il dolore: la morte della moglie Lisa continua a tormentarlo e nemmeno la frequentazione con Emma, l’amorevole infermiera del padre malato di Alzheimer, lo spinge a rifarsi una vita. La mancanza di Lisa lo atterra e frequentare un’altra donna per Tony equivale a tradire sua moglie. Pur tornando a compiangersi, contemplando ancora una volta l’idea del suicidio e bevendo vino anche la mattina presto, Tony riscopre e accoglie gli altri. Sempre a suo modo, con sarcasmo e la battuta pronta. Si preoccupa di aiutare Sandy, la giovane collega del Tambury Gazette disperata alla notizia che il giornale chiuda perché gli introiti non sono alti, combina un appuntamento romantico tra la sua nuova amica Daphne, “la professionista del sesso”, e lo strambo postino Pat e consola Kath, la responsabile marketing del giornale, che ha una cotta non ricambiata per Matt. Così si prodiga attivamente per opporsi alla chiusura del giornale riuscendo nel suo intento e seguendo la sua vera natura: quella buona e generosa come gli dice Lisa nel video di addio che Tony guarda ogni giorno o come gli ripete la dolce e saggia vedova Anne. “Sei un bravo ragazzo” è quello che la donna ribadisce commossa alla notizia che il padre di Tony è morto. Una nuova perdita che lo porta a fare ancora di più i conti con sé stesso.
Di Tony si scopre che è molto più simile al padre di quanto desse a vedere e che era il suo modello di vita e lo aveva compreso solo dopo l’incontro con Lisa: “Aveva la mamma. Era quello il suo segreto. Non lo capivo da piccolo. Non avevamo soldi, ma era sempre positivo. Non lo capivo prima di Lisa, ma è tutto. Avere qualcuno da amare. Non ti serve altro” confessa Tony al cognato Matt. La morte del padre, una morte che segue l’ordine naturale delle cose e per questo motivo più “sopportabile” rispetto a quella di Lisa, gli dà una nuova iniezione di consapevolezza e gentilezza verso gli altri senza rinunciare alla sua indole. In lui non c’è retorica, né ipocrisia, non nasconde le lacrime così come non nasconde il commento più tagliente.
After Life 2 – Nel nome del padre
La bellezza di questa serie si ritrova proprio in questo: nella realtà che viene raccontata senza filtri e senza buonismi gratuiti, così vicina a molti. Anche se il protagonista assoluto rimane Tony i personaggi che orbitano intorno a lui sono fondamentali non solo per risollevarlo, per quanto possibile, dal suo dolore, come fanno Daphne, Anne e Emma, ma anche perché raccontano un universo di persone reali – pur nelle loro stramberie – che come tutti noi hanno i loro dispiaceri, soffrono la solitudine, perdono i propri cari e hanno difficoltà a trovare l’amore e spesso sono esclusi, incompresi, maltrattati dalla società.
Così il postino Pat così weirdo acquisisce umanità nel momento in cui stranito per le scuse di Tony per essere stato spesso uno stronzo con lui gli risponde serio: “Almeno non mi ignoravi. In molti lo fanno”. Questa semplicità colpisce e disarma come la sincerità di Tony che non tradisce quello che sente e per l’ennesima volta propone ad Emma un rapporto senza promesse, che non può essere più di quello che è, un tenersi compagnia e stare bene insieme senza vincoli, un rapporto che forse un giorno cambierà, forse no. Nessuna dichiarazione, quindi, da commedia romantica sdolcinata ma la pura e semplice verità perché, purtroppo, la vita non può essere come in Love Actually o in Notting Hill e un nuovo amore non può sempre salvarti, o almeno ci può provare. Come fa Emma che inizialmente rifiuta l’onesta proposta ma poi sceglie di vivere questo strambo sentimento, giusto in tempo per salvare Tony dal tentare, stavolta davvero, il suicidio.
“In tre parole posso riassumere tutto quello che ho imparato sulla vita: si va avanti” dice il proprietario del Tambury Gazette ad Anne citando il poeta Robert Frost. E lo fanno tutti: Tony, Emma, Anne, Sandy, Lenny, Matt, tutti vanno avanti nonostante tutto, come facciamo noi. After Life siamo noi ed è tutta qui la sua autenticità e bellezza.