Buffy – L’ammazzavampiri: perché è una serie TV cult ancora oggi
Buffy - L'ammazzavampiri è una serie creata da Joss Whedon nel 1997 e diventata un cult: ecco perché ancora oggi vale la pena guardarla.
“Per ogni generazione c’è una prescelta che si erge contro i vampiri, i demoni, e le forze del male. Lei è la cacciatrice”. Chiunque conosce l’incipit di Buffy – L’ammazzavampiri, la serie cult creata da Joss Whedon nel 1997 che ha rivoluzionato la televisione. La genesi dello show risale però a qualche anno prima del suo debutto. Dopo il flop dell’omonimo film del ’92, il regista di The Avengers decise di trasportare il soggetto sul piccolo schermo e stavolta i risultati furono ottimi: ancora oggi, dopo 22 anni, Buffy – L’ammazzavampiri è una serie intramontabile, nonché un classico che merita di essere visto e rivisto.
Buffy – L’ammazzavampiri: non chiamatela solo eroina
Per sette stagioni, Sarah Michelle Gellar ha incarnato una giovane protagonista alle prese con una grande missione: salvare il mondo. Invece di mettere in scena solo un’adolescente complessata, Joss Whedon sceglie di mostrare sia la sua forza che la sua debolezza. Buffy è un’eroina riluttante, all’inizio accetta a fatica il suo ruolo di Cacciatrice, e come darle torto: ha solo 16 anni, vorrebbe uscire con i ragazzi, stare con gli amici e andare al ballo della scuola. Finché arriva a un punto della sua vita in cui deve prendere una decisione, perché essere eroi comporta anche sacrifici – e Buffy lo sa benissimo poiché ha perso molto nella sua vita.
Buffy Summers è diventata, nel corso delle stagioni, simbolo di femminismo e indipendenza. Oltre alle sue doti innate (dal combattimento corpo a corpo all’uso delle armi), il personaggio interpretato dalla Gellar si è contraddistinto perché ha mostrato di non avere necessariamente bisogno di un uomo al suo fianco per stare bene. Non a caso, Whedon più volte ha dichiarato che una Buffy single era molto più interessante di un’eroina innamorata. La protagonista ama se stessa, lotta per i suoi amici e la sua famiglia. Quindi chi ha bisogno del principe azzurro?
Buffy l’ammazzavampiri: le donne e gli stereotipi
Le donne di Buffy – L’ammazzavampiri non hanno bisogno di presentazioni. La protagonista è circondata da una giovane strega di nome Willow, che nel corso dello show prende coscienza di sé e della sua identità sessuale; Anya è un ex demone della vendetta che rivela molte sorprese; Dawn, la sorella di Buffy, non ha capacità sovrumane ma è intelligente e una componente importante della gang; e poi ci sono le potenziali Cacciatrici che affollano casa Summers nell’ultima stagione.
Buffy – L’ammazzavampiri ha ribaltato ogni stereotipo. Finora le ragazze bionde e minute, apparentemente frivole, nel cinema horror facevano una brutta fine. Whedon stravolge ogni cosa con un interessante prologo. Nel pilot, una ragazza si intrattiene con un suo coetaneo a scuola, prima di rivelare di essere una vampira. Da questa sequenza il pubblico di allora capiva di trovarsi di fronte a qualcosa di diverso. Una novità assoluta che avrebbe influenzato le opere televisive preferite. Per ribadire il suo concetto, spesso Whedon introduce battute o frasi ad effetto. Come quella nel finale della quinta stagione. Buffy polverizza un vampiro sotto gli occhi di un giovane, che chiede sconvolto come riesca a farlo, “Sei solo una ragazza”, al che lei risponde “È ciò che dicono tutti”.
Buffy – L’ammazzavampiri: una serie ‘antologica’
La caratteristica principale della serie di Joss Whedon è quella di rendere ogni stagione quasi antologica. Ogni anno vi è una storia e un villain diverso. Dal Maestro al Sindaco passando per antagonisti celebri come Glory e il Primo. In questo modo, Buffy diventa una serie in grado di coprire un universo molto ampio.
Le prime tre stagioni sono quelle dedicate al liceo. Buffy e i suoi amici si dividono tra l’adolescenza e le creature del Male; quarta e quinta stagione sono dedicate agli anni del college e della crescita personale. Ogni personaggio inizia a trovare la sua strada e capire il suo posto nel mondo. Le ultime due stagioni assumono toni dark; le tematiche principali sono la vita, la morte e il loro senso; Buffy infine capisce qual è il suo ruolo e affronta il Primo Male, eterna presenza maligna di Sunnydale.
L’amore secondo Joss Whedon
Buffy non ha un uomo fisso nella sua vita, ma si innamora: prima di Angel, poi di Spike. Due vampiri agli antipodi che influenzano uno la sua giovinezza, l’altro la sua età adulta. Ma l’amore nel mondo di Buffy – L’Ammazzavampiri non è mai facile; nasce, cresce e muore. A volte c’è il lieto fine, altre volte non sopravvive.
A Buffy si deve la rappresentazione della famiglia, che non deve essere necessariamente fondata sui legami di sangue. L’amore è inoltre inteso come forza più potente dell’universo dalla quale ci si rialza e si trova il coraggio di andare avanti.
Per tutti questi motivi, la serie di Joss Whedon merita di essere guardata. Buffy – L’Ammazzavampiri è in onda su Spike TV.