Buffy – L’ammazzavampiri: una serie sul girl power
Buffy - L'ammazzavampiri dalla sua prima comparsa sugli schermi ha affermato con forza il suo messaggio di potenza femminile.
Tra i mille e uno motivi per adorare Buffy – L’ammazzavampiri, la serie che a cavallo del nuovo millennio ha fatto impazzire più di una generazione, non è possibile ignorare la forza che il personaggio di Sarah Michelle Gellar ha saputo dare al genere femminile. Il messaggio che Joss Whedon e i suoi collaboratori hanno voluto imprimere alla serie è netto e improntato a dare un nuovo esempio per le future generazioni.
Già a partire dalla protagonista, Buffy Summers è l’unica vera eroina, l’unica in grado per davvero di risolvere i problemi e scardinare le minacce che arrivano da questo e dagli altri mondi. Intorno a lei ruotano tante figure maschili, che le gravitano intorno per passione amorosa e accademica, che non mettono mai in crisi comunque il ruolo che la ragazza ricopre nel salvare la popolazione intera.
Buffy ci ha fatto sognare anche in campo amoroso, appunto, facendoci soffrire insieme alla protagonista per quella scelta sofferta tra Angel e Spike, tra il bene che promuove una buona persona e il male che nasconde un cuore gentile (scelta che ha dato vita a non poche fanzine e fan fiction). Il finale della storia ci ricorda che a prescindere dalla scelta, Buffy è pronta a prendere le redini della sua vita in autonomia e a scegliere da sola quale sia il suo destino: la morte di Spike e la sua contestuale scelta d’amore non la pongono in nessun modo di fronte a dubbi su se stessa, anche se, è evidente, dovrà affrontare un periodo non felice.
Altri personaggi chiave nell’ottica della salvezza dell’umanità sono Dawn e Faith: la prima è la sorella di Buffy comparsa dal niente all’inizio della quinta stagione, la seconda è un’altra ammazzavampiri che fa il suo ingresso nella terza stagione. Dawn è la chiave, nel vero senso della parola, per scardinare i piani delle forze del male, mentre Faith è un’apprendista Cacciatrice che sotto l’egida di Buffy sa crescere e diventare un’adulta. In ogni caso, entrambe sono donne, forti, indipendenti e pronte ad affrontare il mondo con le loro capacità.
Buffy – L’ammazzavampiri impone un forte messaggio d’indipendenza e potenza femminile
Discorso a parte andrebbe dedicato al personaggio di Willow, che pur privo di un vero peso decisivo ai fini delle sorti del mondo con i suoi poteri di strega sa dare contributi nella giusta direzione. Willow (Alyson Hannigan) si fa portavoce dell’indipendenza sentimentale delle donne, unico aspetto che invece tiene legata Buffy al genere maschile: la sua storia con la strega Tara (Amber Benson) è stata molto dibattuta all’epoca, con tanto di censura italiana che impose il taglio dei baci saffici dal montaggio degli episodi. Insieme a Buffy che si afferma con donna potente, consapevole di sé e indipendente da un punto di vista sociale e politico, Willow è il simbolo della libertà di scegliere di seguire i propri sentimenti, sottraendosi alle imposizioni sociali.
Buffy e Willow sono portavoce di messaggi diversi eppure necessari in ugual maniera.
I nuovi esempi proposti da Buffy – L’ammazzavampiri sono donne forti, che rubano la scena ai compagni uomini, i quali diventano spesso e volentieri più ostacoli che aiutanti, anche quando in buona fede (l’imbranato Xander è un fulgido esempio).
Senza dubbio, questa è stata una delle prime serie in cui il discorso della centralità femminile ha saputo mostrarsi elaborato ed efficace, soprattutto rispetto al panorama di teen drama spesso relegati anch’essi nei corridoi di un liceo, con le protagoniste che dovevano solo scegliere quale dei loro spasimanti fosse più adatto a lei.
Buffy – L’ammazzavampiri è un brillante e duraturo esempio di girl power nel panorama televisivo.