Disney+: 8 serie TV Disney Original da non perdere
Il 24 Marzo arriva finalmente anche in Italia la nuova piattaforma creata dal colosso Disney che, tra nuove serie dedicate ai personaggi Marvel e Star Wars, sit-com e documentari, offrirà un variegato intrattenimento per tutta la famiglia. Scopriamo insieme le 8 serie tv Disney Original che vale la pena recuperare immediatamente sulla piattaforma.
Disney+ si prepara a estendere il suo servizio a tutto il mondo. La piattaforma di Topolino conta 47 prodotti originali in catalogo divisi tra spin-off dedicati ai supereroi più amati, teen comedies, docu-serie, reality, film originali, live-action e perfino documentari per un pacchetto ricco come non mai. Oltre a questo, saranno presenti tutte le produzioni del passato realizzate da Disney, Pixar, Marvel Studios, Lucasfilm e National Geographic con 500 film e più di 350 serie, inclusi alcuni prodotti Fox, come Avatar, I Simpson, L’era glaciale e Mamma ho perso l’aereo.
Insomma un servizio sconfinato che in America, a soli 2 giorni dal lancio, ha raggiunto ben 10 milioni di utenti. In questo pacchetto variegato e molto esteso di prodotti, andiamo quindi a scoprire 8 delle serie TV Disney Original da non perdere disponibili al lancio sul catalogo.
The Mandalorian
Tra tutte le serie tv originali Disney+, The Mandalorian è sicuramente quella che più di tutte merita di essere vista, grazie alla sua capacità di ridare nuova vita a una saga che dura da più di quarant’anni. Considerati gli effetti speciali di alto livello e una sceneggiatura avvincente, la serie dedicata al mandaloriano interpretato da Pedro Pascal rappresenta un kolossal televisivo dalle incredibili potenzialità future che, dopo una fine deludente della terza trilogia, farà scattare o riporterà l’amore per Star Wars nei cuori di gran parte degli spettatori.
Prima serie live action della saga cinematografica di Guerre stellari, la storia è ambientata cinque anni dopo le vicende de Il ritorno dello Jedi e 25 anni prima de Il risveglio della Forza e racconta le avventure di un cacciatore di taglie oltre i confini della Nuova Repubblica. Per vedere e apprezzare la prima stagione, non è strettamente necessario conoscere dettagliatamente i capitoli precedenti o successivi della saga cinematografica, in quanto i riferimenti sono piuttosto evidenti, anche se non sappiamo come si evolveranno le vicende e se ci sarà un diretto collegamento con la saga cinematografica.
Lo showrunner e il capo sceneggiatore della serie è Jon Favreau che, dopo i suoi successi con i live-action Disney e i primi due Iron Man, cambia totalmente registro e decide di rinnovare la saga di Star Wars con il suo solito stile meticoloso misto a ironia sferzante, rivelandosi ancora una volta la scelta migliore per i prodotti di intrattenimento che ambiscono a una qualità visiva senza precedenti.
La prima stagione è composta da 8 episodi ed è già stata rinnovata per una seconda stagione che debutterà presumibilmente ad ottobre 2020. Nonostante una progressione discontinua tra un episodio e l’altro, The Mandalorian è una serie altamente godibile per i fan di Star Wars e non, che vi farà intenerire più e più volte nel corso di ogni singola puntata grazie al rapporto tra il protagonista e “Il Bambino”, diventato in poco tempo un idolo del web dopo il suo esordio negli Stati Uniti.
High School Musical: The Musical: La serie
Dopo più di dieci anni dalla fine della trilogia, High School Musical rappresenta ancora un classico indimenticabile tra gli adolescenti che, tra televisione e cinema, hanno sognato con le note cantate dai giovanissimi Zac Efron e Vanessa Hudgens nei corridoi della East High School.
Sin dal 2009 si era parlato di un remake ma per anni il progetto era stato rimandato e accantonato, sia per evitare confronti impietosi, sia perché il ricordo era ancora troppo fresco. Con il lancio della piattaforma, la Disney ha deciso che fosse arrivato il momento di mettere in cantiere una serie che richiamasse la storia originale senza generare un vero e proprio remake, giocando sulla nostalgia che ormai stava iniziando a farsi sentire tra i fan dei film. Nella serie, gli eventi si spostano da Albuquerque a Salt Lake City, dove un gruppo di ragazzi viene scelto per allestire uno spettacolo di High School Musical con la prima produzione teatrale invernale dedicata a celebrare l’affiliazione della scuola con il film originale.
Confusi, vero? In altre parole, la serie mette le mani avanti assegnando a ciascuno personaggio il ruolo di uno dei protagonisti dei film precedenti, anche se in verità delle influenze di Troy, Gabriella, Sharpay, Ryan e company non vedremo nemmeno l’ombra. Tra similitudini inesistenti fin troppo forzate, la serie cerca di includere temi come il divorzio e i genitori single, oltre che rappresentare la comunità LGBT con i due personaggi gay Carlos e Seb. High School Musical: The Musical: La serie ci riporterà solo con il nome, forse eccessivamente lungo e roboante, tra i banchi di scuola a suon di musica e finirà per assomigliare più a Glee che al suo predecessore.
La seconda stagione, che non richiamerà in alcun modo il secondo film ma sarà dedicato a una produzione di La bella e la bestia per il musical primaverile, è già in fase di riprese e dovrebbe arrivare verso la fine dell’anno.
Dietro le quinte dei parchi Disney: The Imagineering Story
The Imagineering Story: la recensione sulla nascita dei parchi a tema Disney
Dietro le quinte dei Parchi Disney: The Imagineering Story è una miniserie a carattere documentaristico composta da sei episodi della durata di un’ora, presentata il 12 Novembre al lancio americano di Disney+. Annunciato inizialmente come un classico documentario nel 2013, la serie è stata poi ripensata sotto forma di episodi come prodotto originale per la piattaforma streaming.
Le varie puntate sono rivolte a mostrate i vari settori del Walt Disney Imagineering, il dipartimento che si dedica alla progettazione, costruzione e creazione dei parchi a tema e delle attrazioni Disney sparse per tutto il mondo. La serie ci mostra il complesso e particolare lavoro che si trova nel dietro le quinte e pone la luce sugli illustratori, gli architetti, gli ingegneri, i graphic designer e tutte quelle figure che molto spesso vengono dimenticate ma che contribuiscono in maniera pregnante alla buona riuscita di un parco a tema che tutti noi amiamo visitare.
Con la voce narrante di Angela Bassett, esploriamo un mondo nuovo fatto di sacrifici, scadenze improrogabili e una pressione alzata da standard qualitativi elevati da rispettare per mantenere i visitatori soddisfatti con le scenografie maestose e mozzafiato che solo un parco Disney ci può regalare.
Un giorno in Disney
Se Dietro le quinte dei Parchi Disney: The Imagineering Story ci porta a scoprire il mondo degli addetti ai lavori che contribuiscono a portare la magia nei parchi a tema Disney di tutto il mondo, Un giorno in Disney si focalizza invece su tutte le persone che realizzano le storie che abbiamo amato nel corso degli anni.
La docu-serie è composta da 52 cortometraggi che si estendono dai 4 ai 7 minuti, presentati settimanalmente e dedicati di volta in volta a una singola figura e al lavoro che svolge all’interno dell’impero di Topolino. Un giorno in Disney offre uno sguardo ravvicinato all’occupazione di persone comuni che lavorano in uno dei posti più magici di sempre all’interno dei reparti più disparati, dall’animazione digitale ai set dei live-action, rivelandoci il lavoro che compiono animatori, scenografi, sceneggiatori, comparse e chiunque compare nei titoli di coda dei film su cui raramente ci soffermiamo.
La docu-serie permette così di posizionare i riflettori sui collaboratori e concedergli alcuni minuti sul palcoscenico per incontrare gli spettatori e raccontarsi a cuore aperto cosa significa lavorare per la Disney.
Elena, diventerò presidente
Con Elena, diventerò presidente, la Disney cerca di resuscitare lo stile delle serie tv adolescenziali di successo tra gli anni ’90 e i 2000, attraverso una teen comedy pura e semplice che si pone l’importante obiettivo di rappresentare la comunità latina americana che, molto spesso, trova poco spazio all’interno della maggior parte delle produzioni internazionali. La serie è incentrata su Elena, una ragazza dodicenne cubana-statunitense che frequenta la scuola media e viene raccontata attraverso una raccolta di voci fuori campo mentre la protagonista legge dal suo diario.
La protagonista vive con suo fratello maggiore Bobby e sua madre Gabi ed è fortemente intenzionata a presidente degli Stati Uniti, come si vedrà poi attraverso i flashforwards di lei in versione adulta, mentre sta intraprendendo la campagna presidenziale. Gina Rodriguez, conosciuta soprattutto per il suo ruolo in Jane The Virgin, è la produttrice esecutiva e interpreta la versione adulta di Elena.
La serie si rivolge a un target adolescenziale, sia per il suo registro stilistico, sia per i temi trattati in maniera molto elementare così da essere facilmente comprensibili per i più piccoli.
Short Circuit
Short Circuit è una serie di cortometraggi animati indipendenti composta da 14 episodi che variano dai 5 ai 7 minuti. In maniera similare a quanto avvenuto per il programma SparkShorts della Pixar, anche in questo caso un qualsiasi collaboratore poteva sottoporre la sua idea per un corto che, se selezionato, doveva essere realizzato in veste sperimentale, dimostrando la capacità della Disney a correre dei rischi per quanto riguarda lo stile narrativo o visivo.
Short Circuit è una serie all’insegna dell’innovazione, in controcorrente con i film d’animazione che siamo abituati a vedere al cinema, facendo emergere nuove possibilità nel campo del disegno animato, tradizionale o digitale, e sperimentando anche innovazioni tecnologiche attraverso la realtà aumentata. Quattordici storie completamente differenti le une dalle altre e con altrettante cifre stilistiche che si completano a vicenda nella loro diversità.
Tra queste troviamo Cycles, incentrata sulla creazione di una casa, Downtown, sulla riscoperta del mondo da parte di un pendolare, Drop, con protagonista una piccola gocciolina d’acqua, The Elephant in the Room, in cui vedremo una grande storia di amicizia tra un ragazzo e un elefante, e Hair-Jitsu, su una bambina esperta di arti marziali che farà di tutto per non farsi tagliare i capelli. Tra storie melodrammatiche e alcune più leggere in una classica combinazione Disney, Short Circuit si presenta come una serie perfetta per un pubblico di tutte le età, interessato a osservare come anche le storie narrate in una manciata di minuti possano farci riflettere.
I Perché di Forky
Spin-off di Toy Story 4 dedicato al personaggio Forky, introdotto con l’ultimo capitolo premio Oscar della saga, la serie I Perché di Forky si presenta al momento con 10 cortometraggi della durata di 3-4 minuti ciascuno con lo scopo di rispondere a 10 domande senza tempo, alcune delle più comuni poste dai bambini, come per esempio che cos’è il denaro o l’amore o il tempo.
Con la voce italiana di Luca Laurenti, Forky risponderà a domande semplici in maniera divertente e fanciullesca, considerato che la serie è ambientata subito dopo la fine di Toy Story 4 e, perciò, lui è ancora tutto nuovo. Dati questi presupposti e la breve durata, questi cortometraggi sono indirizzati al pubblico dei più piccoli per intrattenerli e farli riflettere tramite una veste spiritosa ma può essere consigliato anche a tutti coloro che hanno apprezzato il personaggio durante la visione al cinema.
Il mondo secondo Jeff Goldblum
Grazie a Il mondo secondo Jeff Goldblum avrete la possibilità di esplorare ciò che vi circonda attraverso il particolare punto di vista di uno degli attori più anticonvenzionali del panorama hollywoodiano.
Dopo aver preso parte all’Universo Cinematografico Marvel con Thor: Ragnarok, Goldblum torna a lavorare insieme alla Disney attraverso questo nuovo progetto originale Disney+ in cui l’attore si racconta e condivide le sue esperienze per parlare di svariati temi di discussione, come i videogiochi, i tatuaggi e perfino i gelati e le sneakers, grazie a una chiacchierata tra lui e gli esperti dell’argomento che possono offrirci un’angolazione diversa sugli oggetti che conosciamo e che, la maggior parte delle volte, usiamo quotidianamente.
La docu-serie è presentata dal National Geographic e per il momento è composta da 12 episodi di circa mezz’ora ciascuno, anche se è già stata rinnovata per una seconda stagione. Considerata la particolarità della serie, quest’ultima è indirizzata principalmente a chi ama la comicità di Goldblum e vuole trascorrere trenta minuti in leggerezza alla scoperta di oggetti comuni su cui non pensavate di poter conoscere qualcosa in più.