Editoriale | Doctor Who: con Jodie Whittaker comincia una nuova era per la serie TV
Con l'arrivo di Jodie Whittaker come primo Dottore donna, la longeva serie tv britannica, Doctor Who, si prepara ad entrare in una nuova era. Come si è arrivati a questa scelta e com'è sembrata la partenza dell'attrice di Broadchurch?
La prima incarnazione femminile del Signore del Tempo più famoso di Gallifrey, comunemente noto come il Dottore, ha finalmente fatto il suo debutto in patria, Gran Bretagna, domenica 7 ottobre. Il primo episodio dell’attesissima undicesima stagione di Doctor Who si è presto rivelato un successo raccogliendo rating del 40.1% e circa 8.2 milioni di spettatori. Solo David Tennant – interprete del Decimo Dottore – era riuscito a fare meglio al suo debutto raccogliendo, nel 2006, 8.4 milioni di spettatori. Gli ottimi ascolti alla premiere di una nuova stagione è la conseguenza non solo di una lunga attesa – la serie tv britannica mancava dagli schermi da più di un anno – ma, soprattutto, del debutto della prima incarnazione femminile del personaggio arrivato in tv oltre 50 anni fa, il 23 novembre 1963 per essere precisi.
Doctor Who: come si è arrivati ad un Dottore donna?
Prima dell’annuncio di Jodie Whittaker come nuovo Dottore, la serie tv ne ha percorsa di strada. L’idea di avere in Doctor Who una protagonista femminile non è, in realtà, così recente. Sin dagli anni ’80, infatti, vi era nell’aria l’intenzione o quantomeno un’acerba volontà di poter dare alla serie una scossa e guidarla verso un sentiero mai battuto. Tom Baker, incarnazione numero quattro del Signore del Tempo, propose una donna al timone della serie dopo di lui, ma la BBC, come sappiamo, scelse l’allora giovanissimo Peter Davison. Qualche anno dopo, quando Colin Baker, sesto Dottore, era in procinto di concludere il suo mandato da Signore del Tempo, vi fu l’ipotesi di avere il primo Dottore donna: anche quella volta il network si espresse in favore di Sylvester McCoy, ultima incarnazione televisiva della Serie Classica di Doctor Who – dopo di lui, infatti, troviamo Paul McGann come ottava incarnazione in un film di produzione anglo-americana di scarso successo; dopo nove anni dalla pellicola la serie tv è ripartita sotto la guida dello showrunner Russell T. Davies e con Christopher Eccleston ad interpretare il nono Dottore. La produzione di Davies prima e Steven Moffat poi hanno certamente costruito le basi per un’incarnazione femminile attraverso le storie raccontate in dieci seguitissime stagioni. In particolare, e più di recente, proprio Moffat ha posto le fondamenta per un Dottore donna. Primi sentori di questo drastico cambiamento sono apparsi con il cambio di sesso della nemesi del Dottore stesso: il Maestro. Precedentemente interpretato da John Simm – apparso in un lungo cameo a fine decima stagione – ha preso le sembianze di Michelle Gomez chiamata a vestire i panni della temibile Missy, versione femminile di The Master.
Sin dai suoi primi momenti con il Dottore, le dinamiche tra il Signore del Tempo e Missy mutano in un rapporto molto più profondo, diverso da quello di due fraterni (eterni) nemici. Con l’arrivo di Michelle Gomez, l’elemento femminile si è fatto sempre più preponderante andando ad allineare due piatti della bilancia che fino ad allora potevano passare inosservati. Sempre con Peter Capaldi ad interpretare il dodicesimo Dottore c’è stata un’altra goccia che ha riempito il vaso poi traboccato: nell’episodio conclusivo della nona stagione del New Who, intitolato Hell Bent, si assiste alla prima rigenerazione di scambio-sessuale, se così vogliamo chiamarlo, che vede protagonista il Generale rinascere donna. Solo un altro degli elementi che hanno via via portato all’arrivo di Jodie Whittaker. Non possiamo non far caso a tutti quei dialoghi, o monologhi del Dottore, molto vicini ad un atteggiamento più intimamente femminile del personaggio.
L’arrivo ed il debutto di Jodie Whittaker come nuovo Dottore nell’undicesima stagione di Doctor Who
L’annuncio dell’attrice britannica ha portato con se reazioni fortemente contrastanti. Da un lato vi era il timore di veder snaturato un personaggio fortemente caratterizzato come il Dottore, dall’altro una forte eccitazione nel dare un positivo strattone ad una serie tv che, nonostante i suoi lunghi anni, ancora continua a tener incollati allo schermo grandi e piccini; a dar man forte a ciò vi era la voglia di mostrare le potenziali di un Doctor Who completamente diverso, evoluto, al passo con i tempi, ma certamente legato al suo passato. L’arrivo di Jodie Whittaker va di pari passo con un ulteriore drastico cambio nelle redini della serie tv tradotto nell’arrivo di un nuovo showrunner: Chris Chibnall. Chibnall e Whittaker sono alla loro seconda collaborazione: l’attrice, infatti, è stata parte del cast della serie Broadchurch, scritta appunto dal nuovo autore-capo di Doctor Who – i più esperti sapranno anche che in Broadchurch hanno partecipato vari volti noti della serie tv fantascientifica, a partire dal suo protagonista David Tennant, indimenticabile ed amatissimo Decimo Dottore. Dopo mesi di iato e forte attesa l’incarnazione numero tredici ha finalmente debuttato nelle tv britanniche con l’episodio intitolato The Woman Who Fell to Earth. Le prime recensioni internazionali hanno prevalentemente dato credito ai dati di ascolti legittimando l’alto rating di visione. Nonostante una giustificata timida partenza, pare che la Whittaker sia perfettamente in grado di raccogliere l’eredità di tredici interpretazioni precedenti – se ci aggiungiamo anche il War Doctor di John Hurt – pur mettendoci tanta farina del suo sacco. I tempi per un Dottore donna erano maturi e l’undicesima stagione di Doctor Who si propone di capovolgere gli iniziali scettici pregiudizi. D’altra parte la vera essenza del Dottore mal si presta ad una considerazione prettamente maschile, o comunque univoca, del personaggio. Se c’è una cosa che abbiamo imparato in cinquantacinque anni di show è che Doctor Who pur fondato su caratteristiche chiare ed immutabili, possiede un’anima e carattere in costante mutamento ed evoluzione. Ogni incarnazione ha arricchito il personaggio donando nuova linfa e nuova profondità. Così come i suoi predecessori, Jodie Whittaker si prepara a fare lo stesso.