El Cid: la storia vera dietro la serie TV con Jaime Lorente
Qual è la storia vera dietro El Cid, al serie TV Amazon Prime Video con Jaime Lorente? Chi era Rodrigo Diaz de Vivar e cosa trapela dal racconto sul medioevo spagnolo?
Rodrigo Diaz de Vivar, protagonista della serie El Cid, è una figura storica realmente esistita che ha ispirato uno dei poemi epici spagnoli più famosi El cantar de mio Cid. La sua vita è leggendaria, affascinante e infatti è stata più volte narrata e portata al cinema; questo perché Ruy è la perfetta rappresentazione di un potente eroe senza paura, valoroso, che sa scendere in campo, nonostante i dubbi, le incertezze, e riesce così a diventare ciò che vuole. Quanto però c’è di vero nella serie tv uscita su Amazon Prime Video?
El Cid: chi era il vero Rodrigo Diaz de Vivar interpretato da Jaime Lorente nella serie TV Amazon?
La storia di Ruy riguarda qualcosa di più grande, siamo agli inizi di una guerra fratricida tra Ferdinando I, Ramiro I di Aragona e Garcia. Il giovanissimo Ruy è alla corte di Re Ferdinando I, sovrano di Castiglia e León. Rodrigo, proprio in questo clima, di lotte interne, sangue che scorre, invidie e tradimenti, inizia così la sua scalata di una complessa piramide gerarchica ricoprendo inizialmente il ruolo iniziale di semplice paggio: grazie al suo valore e alle sue doti innate di perfetto uomo d’armi, diventa scudiero personale di Sancho, il figlio primogenito del Re. Pur concedendosi delle licenze, si tratta comunque di un prodotto che deve colpire – non a caso si è scelto Jaime Lorente per incarnare l’eroe, un attore molto amato dal pubblico spagnolo ma anche da quello di tutto il mondo -, i cinque episodi raccontano fatti storici: l’ambientazione è la Reconquista, periodo che prende quasi ottocento anni (dal 711-722 al 1492) durante i quali gli eserciti cristiani hanno sottratto il controllo della penisola iberica agli arabi. Qui si forma El Cid, chiamato così dagli arabi, El Campeador per i cristiani tra le lotte da parte dei regnanti cristiani e quelle per il potere nella famiglia reale. Rodrigo non fa parte di stirpi reali, giura fedeltà a un signore ma rimarrà sempre un suo sottoposto, ed è costretto fino all’ultimo a sottostare alle logiche di corte che non riesce a comprendere fino in fondo; è sempre lontano, estraneo a ogni cosa, una cellula straniera, sia che si tratti delle usanze dei mori, per lui quasi impenetrabili, sia che si tratti delle macchinazioni dei castigliani, divisi tra aspiranti usurpatori e tra i vari figli del Re.
El Cid: la ricostruzione del medioevo spagnolo per raccontare la storia di Ruy
El Cid porta sul piccolo schermo un’interessante ricostruzione del medioevo spagnolo piuttosto realistica tanto nella guerra quanto nella vita di tutta giorni. Mostra non solo la ricchezza della corte, ma anche ciò che c’è fuori dal castello, la miseria dei più poveri, sporchi, affamati, malati. Sarebbe potuta essere una storia di un povero tra i poveri, un ultimo immerso nella melma, invece El Cid ha un percorso di ben altro tipo, i mori lo chiamano così perché nelle stelle vedono per lui un destino di grande condottiero e la sua storia infatti rappresenta la scalata sociale di una sorta di Cenerentola al maschile, uno che dai piani più bassi della società arriva ai vertici della piramide.
Quando Ferdinando I, nell’ultimo episodio, ordina la divisione del regno tra i propri figli dà inizio, inevitabilmente, a un complesso intreccio di alleanze e rivalità che diventerà materia delle prossime stagioni; questo sarà solo il primo capitolo delle lunghe gesta del protagonista.
Elemento importante nella storia è anche l’amore che rende più digeribile una narrazione che sarebbe potuta essere ostica per molti: l’amata di Rodrigo, Jimena, promessa a un altro scudiero di più nobile lignaggio e geloso dei successi di El Cid, sarà fondamentale nella storia del condottiero e anche nella serie. La giovane non è solo oggetto del desiderio di due uomini, è un personaggio a tutto tondo che prende parte agli intrighi di corte, cerca di difendere la madre dal padre e racconta ciò che ha sentito nascosta tra i corridoi del Castello. Le donne fanno parte, come accade anche in un’altra serie che parla di regni, tradimenti, intrighi, corona e sangue, Game of Thrones, della storia in maniera attiva, Sancha e Urraca, moglie e figlia di Ferdinando, partecipano alla “lotta interna” e il loro modo di agire è l’unico per difendere la propria indipendenza, in un momento in cui le donne erano solo oggetti in possesso di un uomo, “cose” passate dalla mani del padre a quelle del marito. Sia Sancha che Urraca, declinazione diversa di un modo moderno di essere donna, sono personaggi sfaccettati, animate da passioni proibite, che fanno guerra al patriarcato ma questo vuol dire compiere gesti a volte anche violenti, sanguinari e traditori.
El Cid: il racconto di un mondo, un eroe, un periodo
El Cid riesce in soli cinque episodi a descrivere un mondo, il proprio eroe, costretto a decidere come essere fedele ai propri ideali, un periodo storico ben preciso. Storia e finzione si mescolano e riescono a colpire lo spettatore tra guerre sul campo e quelle tra le stanzi del Castello.