Gli anelli del potere: chi è davvero Galadriel? Le rivelazioni sul suo passato nell’episodio 7
ALLERTA SPOILER! Il settimo episodio della serie Prime Video ci mostra le conseguenze di Udûn, tra importanti rivelazioni e ritorni inaspettati.
Il male risorge nelle terre di Arda. Antichi poteri vengono risvegliati nell’oscurità mentre i popoli della Terra di Mezzo tentano la strada della salvezza. È su questo assunto che Gli anelli del potere costruisce l’intera narrazione del settimo episodio dopo le conseguenze di Udûn. Il misterioso piano di Adar si è mostrato in tutta la sua devastazione dopo la falsa vittoria dei protagonisti. Le terre del sud vengono distrutte dalle fiamme e dalla cenere, mentre la montagna prima silente getta ora nuove ombre. Questa è la nascita di un regno ben noto ai fan di Tolkien, un luogo infernale creato appositamente per l’oscuro signore e le sue truppe. Tuttavia, la sua genesi è ben diversa da come la descrisse lo scrittore inglese, ma ciò non toglie forza al momento.
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Ed è proprio sul canone che gli sceneggiatori de Gli anelli del potere intervengono maggiormente, soprattutto nel settimo episodio. Molte sono state le scelte che hanno fatto storcere il naso ai tolkieniani nel corso della stagione, e anche questa volta ci sarà molto su cui discutere. Parliamo soprattutto di una rivelazione riguardante Galadriel e il suo passato, che andrebbe a stravolgere la lore del Signore degli anelli. Come ormai noto la serie non segue in modo pedissequo la temporalità dei romanzi, ed anche questa settimana va ad introdurre nel finale una famosa creatura.
Detto ciò, il sesto episodio si configura come un momento di assestamento prima del grande finale. Sono soltanto otto gli incontri con la prima stagione de Gli anelli del potere; per alcuni troppo pochi e per altri fin troppi. Ma non perdiamoci in digressioni ed entriamo nel vivo della puntata che, al di là di una calma apparente, rivela non poco sul futuro dei personaggi e della Terra di Mezzo. L’articolo contiene spoiler sulla trama del settimo episodio, quindi ne consigliamo la lettura post visione.
Gli anelli del potere e la rivelazione di Galadriel sul suo passato
Dopo gli avvenimenti del sesto episodio, Gli anelli del Potere mostra le conseguenze del piano di Adar. L’Uruk, uno dei primi elfi corrotti da Morgoth, risveglia grazie all’aiuto di Waldreg quello che è a tutti gli effetti il Monte Fato. Non è quindi Sauron a dare forma alla futura Mordor, bensì il personaggio interpretato da Joseph Mawle. Galadriel si risveglia in mezzo alla devastazione in una scena molto simile ad un momento pressoché identico di Game of Thrones. Facciamo riferimento al momento in cui Arya Stark si ridesta dopo la distruzione portata ad Approdo del Re da Daenerys Targaryen. Le due scene condividono le stesse vibes, dalle ceneri al passaggio del cavallo. Lasciando in disparte questo piccolo seppure evidente dettaglio, proseguiamo vedendo i vari personaggi destreggiarsi tra le macerie, da Isildur alla regina Miriel fino Theo. Ed è proprio quest’ultimo ad incontrare l’elfa Noldor e a fuggire con lei nella foresta.
Nascosti tra gli alberi, i due incontreranno i primi orchi ora liberi di muoversi anche di giorno. Aspettando il momento propizio per proseguire il loro viaggio verso l’accampamento allestito dai Numenoreani, Galadriel rivela qualcosa di davvero interessante al giovane: in passato non ha perso soltanto il fratello, ma anche il marito Celeborn. L’elfa afferma infatti di non averlo più visto dopo la guerra contro Morgoth. Questa rivelazione farà drizzare i capelli ai detrattori della serie perché, come sappiamo, il personaggio dovrebbe essere vivo e vegeto. Per chi non se lo ricordasse, Celeborn è stato impersonato da Marton Csokas nella trilogia di Peter Jackson. Inoltre, come sappiamo dal Silmarillion, l’elfo nacque nel Beleriand – prima che sprofondasse – durante gli anni degli alberi. Conobbe Galdriel durante una visita coi fratelli alla corte di Thingol e in seguito i due si misero insieme fino a tornare a Valinor dopo la sconfitta di Sauron alla fine de Il signore degli anelli.
Inizialmente pensavamo che gli sceneggiatori avrebbero introdotto Celeborn nella seconda stagione, traslando l’incontro con Galadriel nella seconda era. Con la dichiarazione dell’elfa a Theo scopriamo invece che i due si sono sì sposati nella prima era, ma che Celeborn è perito, o almeno è quello che ci vogliono far pensare. Le parole esatte di Galadriel sono state “non l’ho più rivisto da allora” e questo fa presupporre che il personaggio possa comparire in futuro in modi ancora misteriosi, anche perché strettamente legato al futuro di Elrond. Dall’amore tra Galadriel e Celeborn nascerà infatti Celebrían, la futura moglie del mezzelfo e madre di Arwen – e dei gemelli Elladan e Elrohir.
Ombra e fiamme nelle profondità di Khazad-dûm
Sempre Elrond ritorna protagonista insieme a Durin delle vicende tra gli elfi e i nani di Khazad-dûm. I due devono combattere con la resistenza del re nanico, che in alcun modo vuole scavare nella montagna alla ricerca del Mithril per gli elfi. Egli afferma che ogni cosa nel mondo ha una fine, anche gli elfi, ma soprattutto non vuole rischiare la sopravvivenza del suo popolo in favore di un altro. Se conosciamo la storia del legendarium tolkieniano non possiamo che dargli ragione. Tuttavia, il principe Durin IV scopre che il pregiato materiale è sì in grado di salvare gli elfi della morte e così insieme all’amico iniziano a scavare illegalmente trovando una gigantesca vena di Mithril.
Il sesto episodio de Gli anelli del potere si chiude proprio con la foglia, prima avvelenata dal male e ora guarita, cadere nella montagna fino alle sue profondità. Qui compare una bestia annunciata dal trailer e molto attesa dai fan, un Balrog. Se la nostra teoria è corretta dovrebbe trattarsi proprio del Balrog della leggenda apocrifa raccontata da Gil-galad ad Elrond nonché il Flagello di Durin con cui in futuro si scontrerà Gandalf. Ma allora dove risiede il problema? Per il pubblico neofita nessuno, ma per i puristi della lore del Signore degli anelli un salto temporale a ritroso. Infatti, il Balrog non viene risvegliato nella seconda era, bensì nella terza durante il regno di Durin VI, un discendente dei Durin della serie.
Non sappiamo ancora quali siano i piani degli sceneggiatori, ma vista l’introduzione del Balrog alla fine del sesto episodio ci viene da pensare che in futuro lo vedremo dar filo da torcere ai nani delle montagne nebbiose. Da un punto di vista puramente visivo, sarebbe spettacolare vedere una nuova iterazione del mostro sul piccolo schermo, chi non vorrebbe vedere uno scontro con il Balrog. Anche in questo caso soltanto il tempo ci darà spiegazioni.
La nascita del regno del male
Chiudiamo parlando più di una conferma che di una rivelazione, ossia la creazione di Mordor. Il settimo episodio de Gli anelli del potere da un nome alla devastazione creata dal vulcano, e quel nome lo conosciamo benissimo. Era scontato, ma fino a questo momento le devastate terre del sud non erano ancora state chiamate con il loro nuovo nome. In realtà, neanche i personaggi la chiamano in tal modo, neppure lo stesso Adar. Questi, infatti, alla domanda di come verrà intitolato il nuovo regno degli orchi sembra abbozzare un sorriso, mentre la scritta “Terre del sud” svanisce lasciando posto a “Mordor”. Una scelta che, dobbiamo essere sinceri, non ci ha fatto impazzire, in quanto molto più vicina al mondo videoludico che quello televisivo. Avremmo preferito una scena carica di pathos in cui Adar proclamava la nascita delle terre degli orchi.
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Come dicevamo, la genesi nel Legendarium Tolkieniano è ben diversa e Mordor viene creata da Sauron stesso. Troviamo improbabile che l’ex luogotenente di Morgoth si nasconda sotto le vesti di un elfo corrotto, ed è quindi più probabile che gli sceneggiatori abbiano voluto dare a questo luogo una nascita differente. Una scelta che possiamo dire frutto non della malvagità ma dell’amore. Si, avete letto bene, la culla del male nata dall’amore, quello di Adar verso i suoi figli, verso una razza corrotta e deformata che, secondo le sue parole, merita di vivere come tutte le altre.
Una scelta coraggiosa quella della produzione de Gli anelli del potere ma interessante, in quanto apre un discorso mai concluso anche dallo stesso Tolkien, quello sugli orchi. La serie cerca di dare profondità anche alle figure del male, a quelle che prima erano viste come mere bestie e che qui acquistano un valore aggiunto tramite il personaggio di Adar. Joseph Mawle, lo confermiamo ancora una volta, ha svolto un lavoro eccelso sull’Uruk, eclissando Morfydd Clark nel loro confronto nell’episodio precedente. Concludendo, l’episodio getta le basi per il finale di stagione e per ciò che andremo a vedere nella seconda stagione. Molti misteri rimangono insoluti e speriamo che alcuni di questi trovino risposta nel season finale.
Vi ricordiamo che lo show è arrivato su Prime Video il 2 settembre 2022 con la produzione di Amazon Studios, Tolkien Estate, Tolkien Trust, HarperCollins, New Line Cinema.