Good Omens: la spiegazione del finale e anticipazioni sulla stagione 2
Cavalieri dell'Apocalisse, angeli contro demoni, altri invece grandi amici. Tutto questo e altro in Good Omens. Ci sarà una seconda stagione?
Good Omens nasce come romanzo nel 1990, con il titolo italiano Buona Apocalisse a tutti!, scritto da Neil Gaiman insieme a Terry Pratchett, scomparso nel 2015. È lo stesso Gaiman ad aver preso in mano le redini dell’adattamento del libro, come espressamente chiesto da Pratchett dopo i problemi del duo nel riuscire a trovare qualcuno di soddisfacente per rendere il loro lavoro un’opera audiovisiva. È di certo questo il motivo per cui la serie con Michael Sheen e David Tennant trasuda fedeltà da ogni inquadratura, mantenendo intatto lo spirito del libro da cui è tratta, nell’unione tra commedia e imminente fine del mondo.
E, visto che ci ritroviamo a parlare della fine dei giorni, è meglio spiegare ciò che avviene nell’episodio 6 di Good Omens, che segna inevitabilmente l’arrivo dell’Armageddon, o almeno così si pensava. I personaggi della serie, al principio dell’ultimo episodio, convergono insieme sulla base USAF collocata a Tadfield, in Inghilterra, cittadina in cui è nato e cresciuto l’Anticristo Adam Young. È in quel posto che Guerra, Carestia, Inquinamento e Morte hanno hackerato i computer delle comunicazioni e messo in moto una catena di eventi che innescheranno l’attivazione di ogni arma nucleare sul pianeta. In fondo, si tratta pur sempre dei Quattro Cavalieri dell’Apocalisse, i quali si manifestano sotto forma di motociclisti, nel tentativo di presentarli in una forma più moderna. La distruzione nucleare farà quindi da sfondo alla guerra finale tra Paradiso e Inferno, su cui l’Anticristo si eleverà per dominare il mondo e mandare in rovina l’umanità.
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Ma, imprevedibilmente, Adam/Anticristo cerca esattamente di fare l’opposto, ossia scongiurare l’imminente catastrofe, grazie anche all’aiuto dei suoi amici Pepper, Wensleydale e Brian. Sulla base arrivando anche il demone Crowley, il sergente Shadwell dei Cacciatori di streghe, la medium Madame Tracy, che al momento funge da tramite tra l’angelo Azraphel e gli altri personaggi. Ad entrare di soppiatto sono anche Anatema Device, strega e ultima discendente della profetessa Agnes Nutter, autrice dell’unico libro di profezie accurato nella storia dell’umanità da più di trecento anni, e la recluta di Shadwell, il giovane Newt Pulsifer.
Good Omens: che succede nell’ultima puntata?
Newt e Anatema entrano nel centro informatico della base aeronautica e la ragazza chiede alla recluta di fare qualcosa affinché i Quattro Cavalieri vengano fermati. Equivoco che Newt stesso è andato a creare, quando ha mentito dicendo alla strega di essere un ingegnere informatico. Menzogna che viene quindi fuori, rivelando il sogno da piccolo del ragazzo e la sua incompetenza anche solo nello sfiorare un computer. Ma, in un momento di ispirazione, Anatema dice a Newt di far provare comunque a far funzionare i computer. Ciò provoca un danno che vede l’attivarsi un crash dei computer, impedendo ai cavalieri di dare inizio alla guerra nucleare.
Dopo l’impedimento causato da Anatema e Newt, per i Quattro Cavalieri dell’Apocalisse la sconfitta non finisce qui. Avendo capito che, in verità, ciò che avevano davanti non erano altro che incubi, i bambini hanno unito insieme le loro convinzioni su un futuro possibile, così da poter opporsi alle forze che i cavalieri rappresentano. Così il pensiero della pace distrugge la guerra, quello di un mondo pulito l’inquinamento e la convinzione in una buona alimentazione la fame. È la morte che non viene sconfitta, dicendo ad Adam che, a differenza degli altri Cavalieri, è reale, e non può essere distrutta. La vita, dopotutto, non ha significato se non c’è anche la morte a definirla. La Morte abbandona perciò il campo di battaglia, intimando ai restanti di rimanere comunque all’allerta perché altri cavalieri potrebbero arrivare da un momento all’altro, sempre pronti a spaventare l’umanità.
Risolto il problema terreno, tocca ora sistemare la questione Inferno/Paradiso. Dopo che l’arcangelo Gabriele e l’arcidemone Beelzebub non riescono a convincere Adam ad adempiere al suo destino e portare così alla fine della Terra, costoro si comportano come degli adulti davanti ad un bambino disubbidiente: chiamano i genitori.
Inferno e paradiso, amicizia e conseguenze
Crowley, il demone di David Tennant, percepisce attraverso il tremare della terra l’arrivo del Diavolo stesso, facendo così fermare il tempo per un momento e per confrontarsi sia con Azraphel che con Adam. I due spiegano al ragazzino che ha il potere di alterare la realtà con il pensiero e che mentre loro saranno con lui a difendere la Terra, tutto ciò che veramente possono fare è concedergli un attimo e lasciarlo pensare. Ciò si dimostra sufficiente, e quando Satana si dichiara il padre di Adam il giovane risponde che nessun genitore non si presenterebbe per undici anni al proprio figlio. La realtà, così, si riscrive, tanto che Adam non è più figlio di Satana e quest’ultimo di dissolve proprio con l’arrivo del signor Young, colui che ha cresciuto sulla terra il ragazzino pur ignorando di quale potere fosse capace. E, ignorando gli avvenimenti appena avvenuti, tutto ciò che il signor Young può chiedere è che cosa ci faccia Adam in una base aeronautica con i suoi amici.
Il giorno dopo la scampata fine del mondo, tutto è tornato apparentemente alla normalità, con la Bentley vintage di Crowley in perfetto stato e la libreria di Azraphel non più bruciata, pur con qualche piccola aggiunta, come il set completo di romanzi di Just Williams, tutte prime edizioni. Questo conferma che nel ripristinare la realtà Adam Young ha avuto un ruolo predominante, visto che la serie di libri per bambini di Just William è la sua preferita.
Le cose si concludono piuttosto felicemente per i mortali coinvolti nei fatti di Tadfield. Il sergente Shadwell accetta la morte del clan dei Cacciatori delle streghe, e lascia sia l’ordine che Londra per potersi trasferire in qualche posto carino insieme a Madame Stacy. Anche Newt e Anatema sembrano sul punto di cominciare una relazione, anche se la loro prima notte insieme viene rovinata dall’arrivo di un avvocato che arriva con un panchetto affidato alla sua azienda più di trecento anni prima. Il pacchetto contiene un nuovo libro di profezie di Agnes Nutter, che però i due giovani bruciano perché possano così costruirsi un futuro insieme, senza previsioni o profezie.
Ci sarà la stagione 2 di Good Omens?
Azraphel e Crowley sono stati presi rispettivamente dalle forze del bene e del male e processati per tradimento. Entrambi sono rapidamente condannati a morte dai loro padroni, che ora dovranno rinviare la battaglia tra Inferno e Paradiso. Crowley viene condannato ad immergersi nell’acqua santa e Azraphel a camminare su un pilastro con le fiamme del fuoco infernale. I loro rispettivi carnefici, però, rimangono sorpresi quando questo non riesce a distruggerli e i due suggeriscono di essere perciò lasciti soli nel futuro, visto che le loro morti apparentemente non fanno parte del Grande Piano.
A dire il vero, non si è trattato puramente di provvidenza divina. I due, infatti, avevano letto su un pezzo di carta delle profezie di Agnes Nutter un suggerimento che ha concesso loro di superare la prova mortale. Sul pezzo c’era scritto di “scegliere saggiamente i tuoi volti.”. Così, i due assunsero l’uno l’aspetto dell’altro, in maniera che Azraphel non venisse bruciato e Crowley non subisse il peggior bagno della sua vita. L’episodio termina con i due al Ritz mentre brindano al mondo, sicuri che tutto, almeno per ora, vada bene.
Una puntata piuttosto auto-conclusiva, che si unisce alle già poche speranze per una seconda stagione di Good Omens. L’adattamento nasce, fin dal principio, come miniserie, partendo dal romanzo e inserendone tutti gli elementi. Anche se gli autori Terry Pratchett e Neil Gaiman avevano discusso in passato sulla possibilità di seguiti alla loro storia, non hanno mai trovato il tempo di lavorare su qualcosa di solido. E, senza Pratchett, sembra improbabile che Gaiman voglia scrivere altro al riguardo. Inoltre, anche se Pratchett avesse avuto un’idea da cui partire, rimarrà sempre un mistero, perché nel suo testamento l’autore ha richiesto che il disco rigido del suo computer fosse investito da un rullo compressore, così che nessuno avrebbe potuto guardare i suoi lavori e decidere di completarli.
Inoltre Neil Gaiman è intenzionato a dedicarsi nuovamente con dedizione alla vita romanzesca, dopo il lungo periodo lavorativo passato in televisione e al cinema. E con un tweet di qualche tempo fa annunciava di voler dedicare più tempo alla famiglia dopo la lavorazione di Good Omens.