Gotham: 5 motivi per guardare la serie sul giovane Batman
L’arrivo su Netflix della quinta e ultima stagione è l’occasione perfetta per recuperare la storia del giovane Bruce: ecco i motivi per cui vale la pena farlo!
Tra tutti i supereroi, Batman è quello che scatena più amore negli appassionati del genere, e non solo: sarà per la sua malinconia di fondo, o per il suo essere, fondamentalmente, un semplice essere umano. Qualunque sia la chiave del suo successo, il Cavaliere Oscuro affascina e intriga, e non importa quante versioni ne vengano proposte sul grande e piccolo schermo: sarà sempre un successo. Gotham, la serie ideata da Bruno Heller (The Mentalist), a chi non la conosce potrebbe sembrare l’ennesima interpretazione della storia di Batman. In realtà non è così, perché il suo creatore ha avuto questa folle idea di sviluppare una serie su Batman, in cui l’eroe mascherato effettivamente non c’è. O meglio, c’è ma è ancora piuttosto lontano dall’essere il Batman che conosciamo.
Gotham, infatti, racconta di un periodo in cui l’uomo pipistrello era un ragazzino orfano di nome Bruce Wayne (David Mazouz), e i personaggi più amati dell’universo firmato Dc Comics non erano altro che criminali giovani e più o meno fuori di testa. E proprio su di loro si concentra l’attenzione della storia, che si muove seguendo le gesta di Jim Gordon – altro mito dei fumetti, qui con il volto di Benjamin McKenzie – alle prese con tutti i più celebri antagonisti di Batman, per ognuno dei quali è intessuta un’appassionante storia originale. Iniziata nel 2014, Gotham è arrivata alla sua stagione conclusiva, che da agosto sarà disponibile su Netflix: proprio per l’occasione vogliamo suggerirvi 5 motivi per cui, secondo noi, è una serie da non perdere.
L’aspetto visivo
Il mondo di Batman è conosciuto per i suoi toni piuttosto cupi, e Gotham ha attinto pienamente a questo tipo di atmosfere per creare un’estetica magnificamente raffinata, dark al punto giusto e con un tocco di tinte da noir metropolitano che rendono tutto ancora più interessante. Volutamente sospeso nel tempo – vestono tutti come personaggi degli anni ’40, ma qua e là si vedono cellulari e videoregistratori – la città viene rappresentata come un costante contrasto tra lusso sfrenato e zone oscure, fatte di vie ombrose, locali malfamati e club dallo stile retrò. La cura dell’aspetto visivo si rispecchia anche nel look dei personaggi, che è curato nei minimi dettagli sia da un punto di vista prettamente stilistico, sia da un punto di vista funzionale. Ogni protagonista infatti, cattivi in particolare, è definito da un tipo di indumento e da un colore, ma anche da acconciature e trucco che ne richiamino subito la caratteristica principale, evitando però un risultato macchiettisco. Un vero piacere per gli occhi.
L’origine dei villain
Quello che rende Gotham diverso dai classici film su Batman è proprio il suo punto di vista: nonostante ci sia la storia del giovane Bruce, quello su cui s’indaga davvero sono le origini dei suoi antagonisti, che spesso sono amati dai fan più dell’eroe stesso (basti pensare al successo della figura di Joker). I veri protagonisti di Gotham sono i cattivi, e tutto gira intorno alla loro psicologia, alle loro esperienze e ambizioni, rispondendo alla domanda che ci siamo posti tutti, almeno una volta: “ma come ha fatto a diventare così?”. Gotham ci racconta proprio questo, facendo particolarmente leva sulla loro umanità, soprattutto sul processo che li spinge a trasformarsi, a causa delle loro menti psicopatiche, da vittime ad aguzzini. Scoprire le avventure, le anime e le motivazioni di queste figure iconiche, che accompagnano generazioni di appassionati da oltre ottant’anni, è davvero intrigante.
Il Pinguino
L’iconico personaggio del Pinguino è uno dei motivi per cui Gotham merita la visione, e gran parte del merito è di Robin Lord Taylor. Con la sua interpretazione intensa – sia a livello fisico, sia a livello emozionale – l’attore riesce a trasmetterci tutta la follia di Oswald Cobblepot, ma anche il suo lato umano costantemente deriso e umiliato per la sua diversità, e la sua profonda intelligenza, che lo porterà dall’essere il tirapiedi della perfida Fish Mooney (Jada Pinkett Smith) a re della criminalità di Gotham. Altezzoso e snob, ironico e isterico, soggetto a scatti d’ira, risate beffarde e lacrime facili, il Pinguino è dominato da passioni violente, ma seguendo la sua storia lo spettatore riesce quasi a capirlo, a provare pena per lui, e persino ad ammirare questo outsider che, unicamente con le sue forze, riscatta completamente la sua vita, anche se lo fa dedicandosi al “lato oscuro”.
Un nuovo modo di raccontare l’universo di Batman
Il lavoro molto interessante che compie Gotham è quello di spogliare sia l’eroe che i suoi antagonisti di quel lato smaccatamente fumettistico che siamo abituati a vedere nella stragrande maggioranza di produzioni a tema supereroi. I protagonisti di Gotham non hanno dei veri e propri costumi, nè superporteri particolari: sono esseri umani come noi, con profili psicologici che li portano ad esprimere in loro sè in modi sicuramente estremi, ma anche molto realistici. Da questo punto di vista, Gotham è più un thriller psicologico che una serie sui supereroi, un registro narrativo che regala nuovi spunti a una storia che abbiamo visto raccontata già mille volte.
Jerome/Jeremiah aka Joker
Tra tutti i cattivi di tutte le storie, Joker è uno di quelli che da sempre ha esercitato il fascino maggiore sul pubblico. Sarà per la sua sociopatia, o perchè in fondo la sua fragilità e la sua rabbia repressa la capiamo anche noi, il nemico per eccellenza di Batman è diventato una vera icona, a cui hanno dato il volto alcuni degli attori più bravi di Hollywood, come Jack Nicholson e il compianto Heath Ledger. Anche in Gotham il Joker non è da meno, grazie al talentuoso Cameron Monaghan che, con il suo ghigno inquietante, è riuscito a conquistare gli spettatori, i quali da subito lo hanno identificato con il futuro nemico dell’uomo pipistrello. Gli autori della serie, in realtà, giocano molto sul mistero, alternando le figure di Jerome e Jeremiah, fratelli che corrisponderebbero perfettamente entrambi al profilo del celebre villain. Sarà proprio la quinta stagione, da quanto è stato anticipato, a svelare il mistero dell’identità del ragazzo , anche se sembra che non sentiremo mai il nome “Joker” nella serie, per questioni di marketing. Ma quello di Batman sì, finalmente ci sarà.