Hill House: la spiegazione della serie tv Neflix
Cosa accade nel finale di Hill House? Qual è il significato della porta rossa? E il segreto custodito dalla casa? Se queste e altre domande vi hanno tormentati allora siete nel posto giusto, ma attenti agli SPOILER!
Adattare per il grande schermo L’incubo di Hill House, famosissimo romanzo di Shirley Jackson pubblicato nel 1959, è stata una tentazione ammaliante prima per Robert Wise, che nel 1963 diresse Gli Invasati (The Haunting), e poi per Jan de Bont, che nel 1999 decise di realizzarne un remake decisamente meno affascinante.
Il trailer di Hill House
La sfida per Mike Flanagan, giunto in coda a decenni costellati di opere-omaggio, emulatrici o semplicemente ispirate al capolavoro letterario di Jackson, è doppia. La serie Hill House si prefigge (quasi automaticamente, dato il suo formato seriale) l’obiettivo di rimpolpare le vicende narrate nel romanzo in modo da ricoprire un’estensione di circa dieci ore, ma conservando intatti luoghi e personaggi, e aggirando il rischio di tradire l’universo in cui conficca le proprie radici.
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Per farla breve, Flanagan ha dovuto rendere “seriale” un’opera cartacea concepita per riempire a malapena 230 pagine e un’opera cinematografica che si estende per la durata di appena 112 minuti. Nella Hill House di Flanagan le carte si rimescolano: i personaggi di Eleanor, Theodora e Luke vengono riuniti sotto lo stesso cognome per generare la storia di una famiglia, quella dei Crain, ancora alle prese con un lutto incancellabile, con i propri sensi di colpa, con i propri rimorsi, le proprie paure e i terribili ricordi legati alla dimora. La morte ritorna, riunisce ancora una volta la frantumata famiglia e la riporta dentro le mura della casa infestata, letteralmente e non, costringendola a fare i conti con il proprio rimosso.
Spettri agghiaccianti si materializzano nelle stanze dei Crain come sagome di cartonato in giochi di prestigio, e forse sono la metafora di un trauma non fronteggiato, dell’elaborazione di un lutto ancora inaccettato o incompreso; forse, più semplicemente, sono la proiezione di un sogno ancora da decodificare, di un’ossessione, di un rimorso.
Hill House si concentra sulla progressiva delineazione psicologica di ognuno dei membri della famiglia, e sguscia da una linea temporale all’altra – grazie allo splendido utilizzo del montaggio di cui Flanagan ha già fatto sfoggio in Oculus e Il gioco di Gerald – per raccontare la vita della famiglia inglobata nel silenzio “che si stendeva uniforme contro il legno e la pietra di Hill House”. Il male è Hill House o, più semplicemente, vi alberga dentro? Cosa accadde a Olivia Crain? Quale segreto custodisce la casa?
Cosa svela il finale di Hill House?
L’episodio Screaming Meemies – Brutti sogni (1×09) si concentra sul personaggio di Olivia. Le condizioni mentali della donna sembrano in netto peggioramento, e così le sue visioni. Durante uno dei suoi episodi di emicrania, nel tentativo di raggiungere la sala di lettura, Olivia si ritrova catapultata nell’obitorio in cui sua figlia Nell, nel presente, giaceva morta su un lettino. Pochi secondi dopo, all’interno della stanza, si materializzano proprio la figura di Nell adulta e ai suoi piedi Luke, entrambi privi di vita. Il cadavere di Nell si alza e cerca disperatamente di comunicare qualcosa alla madre, finché Olivia non si ritrova nuovamente nel passato (il suo presente, nella casa). Successivamente, di notte, Olivia viene destata dalla presenza di Poppy, spettro membro della precedente famiglia di Hill House. In quel che sembra un sogno o una visione delirante, Poppy parla a Olivia della morte di suo figlio e della necessità di fare qualsiasi cosa per salvare i propri figli dalla crudeltà del mondo, per “svegliarli da un terribile incubo e liberarli”. Olivia si sveglia all’improvviso e si ritrova con un cacciavite puntato alla gola di Hugh, realizzando di aver avuto un terrificante episodio di sonnambulismo.
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La donna ha, in seguito, un’altra visione in cui i due gemelli Nell e Luke le rivelano che per colpa della sua mancata protezione, da grandi, si suicideranno, ma viene interrotta dall’arrivo di Steve, che assiste a una crisi di sua madre. La donna rivela a Hugh di sentirsi costantemente impaurita, diversa da come era quando è arrivata per la prima volta nella casa, priva di qualsiasi altro sentimento. Il marito, quindi, le consiglia di staccare e prendersi dei giorni di fuori da Hill House, per riposare. In piena notte, però, Shirley trova sua madre in cucina, intenta a preparare del tè. Olivia sveglia i gemelli Luke e Nell, invitando anche Abigail, l’amica “immaginaria” di Luke, a consumare il tè nella stanza rossa, che ora è magicamente aperta. Il tè è in realtà avvelenato, e Hugh, accortosi dell’anomalia, corre verso la stanza rossa per fermare sua moglie, ma è troppo tardi: Olivia ha avvelenato la piccola Abigail. L’episodio si conclude mostrandoci il reale accaduto suggerito dal primo episodio: Hugh fugge con i suoi figli per portarli in salvo da Olivia, mentre questa tenta invano di inseguirli. Arresasi, Olivia si reca nella stanza rossa e s’imbatte nel fantasma di Abigail. Poco dopo, si getta dalle scale della casa per “svegliarsi dal suo incubo”, e muore.
Hill House: una “pallida imitazione della vita”
L’episodio finale, Silence Lay Steadily – Il silenzio si espande (1×10), si apre con la sequenza che vede Shirley recarsi di fronte alla stanza rossa insieme a Nell, poco dopo il trasloco. Le due sorelle provano ad aprire la stanza, senza risultati. Quel che non sapevamo, e che ora viene esplicitato, è che al di là della stanza si trova Theo, spaventata dai rumori che provengono al di là della porta e dalla maniglia che comincia a muoversi. Hugh e Steve, nel presente, hanno fatto ritorno a Hill House. Dentro la casa si imbattono nello spettro di Abigail e nell’uomo-gigante che Luke vedeva da piccolo. La porta della stanza rossa si apre davanti a Steve, che scorge Luke nella stanza, steso a terra con un ago nel braccio. Steve rimane chiuso nella stanza con Luke e ha una visione in cui viene insultato da sua moglie Leigh per il romanzo che sta scrivendo, una “pallida imitazione della vita”. Luke, al contempo, ha una visione in cui la sua amica Joey gli rivela che non si ripulirà mai del tutto dalla sua tossicodipendenza.
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Nel frattempo, Hugh viene respinto dalla stanza e sviene. Anche Shirley e Theo, nel frattempo, arrivano nella casa: Shirley ha una visione in cui viene svelato che l’uomo che vive nei suoi incubi, quello che le fa cenno con un bicchiere di champagne in mano, è in realtà un uomo del suo passato con cui la donna ha tradito suo marito. Shirley rivive il momento in cui l’ha conosciuto in un locale, anni prima, ma in una versione alternativa in cui è in grado di rifiutare le sue avances. Shirley si risveglia, poco dopo, nella stanza rossa insieme a Steve e Luke. Anche Theo si ritrova assieme ai suoi fratelli chiusa nella stanza rossa, immediatamente dopo essersi svegliata da un incubo in cui la sua amante Trish le narra una storia inquietante su un uomo che alza un muro per nascondersi da tutti e vi rimane intrappolato dentro. Luke si ritrova in una stanza bianca con la madre che lo invita a restare, ma all’improvviso si risveglia.
Hill House: “siamo già stati qui tante volte, e non lo sapevamo”
Quando tutti e quattro i fratelli si ritrovano nella stanza nel presente, si palesa lo spettro di Nell che ripete la stessa frase in continuazione: “siamo già stati qui tante volte, e non lo sapevamo”. Nell spiega che la stanza in cui si trovano è il cuore della casa, e al contempo tutte le stanze in cui hanno giocato i fratelli da piccoli, quando vivevano a Hill House. I fratelli di Nell si scusano con lei per non esserle stati accanto, ma lei confessa di averli sempre amati profondamente, e poi svanisce nel nulla. Hugh, fuori dalla stanza, ha una conversazione con Olivia, che gli chiede cosa avesse fatto tutti questi anni passati senza di lei. La donna soffre perché vorrebbe avere la sua famiglia con lei, ma Hugh spiega che non possono rinunciare alla vita reale per seguire la sua ombra. Hugh, tuttavia, promette alla moglie che avrà qualcosa da lui, a patto che lo lasci entrare nella stanza per aiutare i loro figli.
A questo punto Theo e Shirley escono dalla casa per accompagnare Luke all’ospedale, mentre Steve rimane con suo padre e rivive il momento in cui Hugh trova il cadavere di Olivia, ma anche quello in cui Mrs. Dudley e suo marito ritrovano la piccola Abigail senza vita. I due genitori di Abigail spiegano a Hugh, nel passato, che non v’è necessità di spiegare ai suoi figli cosa è successo a Olivia, e che v’è invece la necessità di tenere chiunque lontano dalla casa maledetta. Nel presente, Hugh entra nella stanza rossa, dove lo attendono Olivia e Nell. L’uomo saluta per sempre Steve, confidandogli che è stato un onore essere suo padre. Steve torna a casa, e tutti i suoi fratelli riparano gli errori commessi: Shirley chiede scusa al marito, Theo rimuove i suoi guanti e decide di trasferirsi con Trish.
L’incubo della morte in Hill House
Luke e Nell sono i membri della famiglia Crain che maggiormente hanno subito, sin da piccoli, l’influenza della madre Olivia. Pertanto, l’incubo della donna e il suo centralizzante sentimento di paura si trasferiscono sui suoi due figli. Facile comprendere perché Luke e Nell siano i due figli che vengono visitati più spesso dalle strane presenze che invadono Hill House, come se queste, più che spettri, fossero la proiezione più inquietante di quello stesso sentimento che attanaglia la madre. Luke è perseguitato da un uomo gigante con il cappello (lo stesso che lo pedina nel presente), e al contempo comunica con la piccola Abigail, sua amica “immaginaria”. Luke ha anche avuto un contatto con un cadavere che lo ha seguito nel seminterrato, lo stesso che poi viene rinvenuto da Hugh e Steve tra le mura della casa. Nell è assillata dalla “signora dal collo spezzato”, l’ombra di una donna che sembra avere il collo fracassato, ma di cui non si vede il volto. Shirley non ha particolari episodi, ma viene scossa dalla morte di un piccolo gattino che aveva deciso di accudire. Steve è del tutto immune, invece, agli incubi che sembrano vivere i suoi fratelli e la madre.
Una volta cresciuti, dopo la morte di Nell, Steve s’imbatte nel suo spettro per la prima volta. Hugh comunica costantemente con la proiezione di sua moglie (e il tutto, come specificato poi dallo spettro di Olivia, accade nella sua testa). È chiaro che la famiglia Crain porti ancora addosso i residui di un lutto ancora non elaborato, i cui danni si uniscono a un lutto nel presente (quello per la morte di Nell): Shirley, Steve e Theo, i fratelli che da piccoli non avevano avuto alcuna visione, cominciano ad averne non appena la morte di Nell viene comunicata da Hugh: i tre sono oppressi dal rimpianto, dalle paure e soprattutto dal senso di colpa, dovuto al non aver fatto nulla per impedire la morte della sorella. Ttutti sono costretti a portare il peso di un segreto mai compreso, ossia quello legato a cosa sia davvero successo alla madre.
Cos’è la Stanza Rossa di Hill House?
Nel primo episodio, la piccola Shirley tenta di aprire la stanza in compagnia di Nell, ma i loro tentativi sono vani. Quando le due sorelle decidono di rinunciare, scorgiamo un’ombra al di là della porta. Poco dopo, mentre la piccola Theo sta danzando nella sua stanza, viene disturbata da alcuni rumori inquietanti che provengono da fuori la sua stanza, e la maniglia della porta comincia a muoversi. Nel penultimo episodio viene rivelato che a muovere la maniglia della porta erano proprio Nell e Shirley, nel tentativo di aprire la stanza rossa. Nell’ultimo episodio, all’interno della stanza nel presente, Nell rivela a tutti i suoi fratelli che la stanza non è altro che ogni stanza in cui hanno passato il proprio tempo: “era la tua sala da ballo, Theo. La mia stanza dei giochi, la sala da lettura della mamma, una sala giochi per Steve, una casa sull’albero”. Si tratta, infatti, di una stanza “camaleonte”, che si cela dietro un altro aspetto per accogliere tutti nel modo in cui desiderano.
Hill House: il tempo non è una linea dritta
Un’altra cosa che lo spettro di Nell spiega, nello stesso episodio, è che è errato pensare al tempo come a una linea dritta, precisa, o come un affastellamento ordinato di giorni e di momenti. Questo potrebbe far pensare che la stanza rossa sia, letteralmente, una sorta di varco in grado di alterare il reticolo spazio-temporale: ricordiamo, infatti, che quando Nell si impicca nella casa (1×05 – La donna dal collo spezzato) sprofonda fisicamente in una serie di strati temporali fatti di ricordi in cui si sostituisce alla misteriosa “donna dal collo spezzato” che la tormentava, peraltro nelle stesse identiche situazioni in cui questa si era palesata. Questo suggerirebbe che, in realtà, la donna dal collo spezzato è sempre stata Nell stessa, attratta nuovamente dalla casa, una volta cresciuta, come se vi fosse sempre “appartenuta”. Le straordinarie capacità della stanza, quindi, fanno sì che tutti i fratelli si ritrovino raggruppati insieme al suo interno, mediante la metaforica condivisione di tutti i propri incubi: non a caso le visioni dei fratelli sono riconfigurazioni dei sensi di colpa, dei segreti, dei rimorsi e delle paure più grandi della loro vita. La stanza rossa, quando raffigurata come una stanza bianca e brillante, è anche una sorta di rappresentazione di un aldilà ideale, dove la migliore versione di Olivia e Nell attendono i restanti membri della famiglia.
Hill House è il passato
La dimora pullula di presenze reali, differenti da quelle contro cui i protagonisti combattono nel presente, fuori da Hill House. Come Hugh spiega durante il viaggio in auto con Steve, l’uomo che ripara l’orologio della casa è uno spettro reale, a differenza della visione che Hugh ha spesso di Olivia nel quotidiano. “La differenza sta nel sapere cosa è reale e cosa non lo è“, spiega Hugh in uno degli episodi della serie. La casa non è che la concretizzazione del passato di chiunque vi abbia vissuto, una sorta di limbo dove si può tornare a ciò che non esiste più, spesso una condizione precedente a un trauma. la famiglia Crain, la famiglia Dudley e la famiglia Hill hanno in comune l’aver subito un trauma accaduto all’interno delle mura della casa. Gli ormai anziani Mr. e Mrs. Dudley, nel finale, fanno ritorno alla casa, e mentre Mrs. Dudley sta morendo vediamo anche materializzarsi una Mrs. Dudley giovane con le sue figlie accanto a lei (una delle quali è la defunta Abigail). Nella stanza rossa, riproduzione in miniatura del nucleo famigliare dei Crain, Nell e Olivia attendono davvero la propria famiglia. Poppy, la signora Hazel – ossia l’anziana signora deceduta sul letto – sono tutte presenze che invadono Hill House perché hanno decido di rimanervi in eterno. Nell e Luke sono attratti dalla casa perché, in realtà, vorrebbero indietro quel che i Crain erano prima del suicidio della madre: una famiglia felice.
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Gli episodi finali di Hill House sembrano focalizzarsi sul deviato istinto di maternità che porta Olivia a commettere il proprio suicidio. La donna, infatti, è oppressa dalle paure legate al dover “lasciar andare” i propri figli, un momento della vita che giunge fatalmente assieme al trasferimento nella magione. Le visioni di Olivia sono la materializzazione del futuro che più teme e, più in generale, della morte: la figura di Poppy, attorno a cui circolano strane leggende, le suggerisce velatamente di porre fine alla vita dei suoi figli per salvarli dai rischi che correrebbero in un mondo spietato. L’idea viene rafforzata da un dialogo (reale) con Mrs. Dudley, che invita Olivia a fare tutto il possibile per preservare i suoi figli dalla crudeltà della vita. L’equilibrio mentale di Olivia è ormai più che precario: la donna è vittima di premonizioni e apparizioni lugubri legate alla paura della perdita dei suoi bambini e al loro possibile abbandono, soprattutto per quanto riguarda Luke e Nell (i più piccoli), e comincia a confonderle con la realtà.
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La stanza rossa come il grembo materno
La stanza rossa, dunque, potrebbe anche emblematizzare una sorta di grembo materno in cui Olivia vorrebbe tenere per sempre i propri figli, quindi i pericoli di un istinto materno troppo accentuato e di un nucleo famigliare eccessivamente chiuso ed esclusivo, ma anche di una solitudine che può simboleggiare una strada senza via di uscita. Le parole espresse dallo spettro di Nell, nell’ultimo episodio, sono chiare: “mamma ha detto che una casa ha gli occhi, le ossa, la pelle, la faccia. Questa stanza era la tua sala da ballo, Theo. La mia stanza dei giochi, la sala da lettura, sala giochi di Steve, una casa sull’albero. Ma in realtà era sempre la stanza rossa, e indossava facce diverse per farci stare tranquilli mentre ci digeriva. Io sono solo una piccola creatura digerita da un mostro”. Si tratta di una metafora: la casa, con i suoi occhi, la sua pelle, la sua faccia, è come una madre dolce e accogliente che però, dietro le apparenze perfette, a sua stessa insaputa cela il rischio di un’influenza genitoriale invadente e mortale che, combinata all’isolamento dalmondo reale, può portare alla perdita della ragione. Nell, che da adulta si è poi suicidata, ha sempre sofferto dello stesso tipo di depressione (il mostro che l’ha digerita) che aveva provato la madre. Luke è costantemente attratto da un istinto di morte che lo ha portato alla tossicodipendenza. La pulsione di morte che ha investito gli ultimi giorni della madre non si è più staccata dai due gemelli, che l’hanno subita sin da piccoli. Entrare nella stanza rossa, quindi, significa tornare letteralmente alla madre, al passato, a ciò che non esiste più; significa rifiutare il presente, quindi la realtà. Ecco perché la stanza rappresenta anche un intimo aldilà, ed ecco perché entrarvi significa morire.