Il Trono di Spade 8: la spiegazione del finale della serie tv
Il Trono di Spade 8 ha sancito la conclusione della più grande serie tv fantasy mai esistita: cosa sarà successo in questo ultimo episodio?
SPOILER ALERT: l’articolo contiene informazioni sull’episodio 6 de Il Trono di Spade 8.
Con l’ultimo episodio de Il Trono di Spade 8 si è davvero conclusa un’epoca almeno per quanto riguarda gli show televisivi e per tutti coloro che hanno assaporato ogni minuti di questa incredibile epopea fantasy. L’ultimo attesissimo episodio di quella che ad oggi è la serie tv più amata, costosa e vista di sempre, ha riservato grandi sorprese e portato alla conclusione le linee narrative di tantissimi personaggi, determinando un finale di stagione chiuso che ha come sempre fatto discutere, dividendo gli spettatori tra entusiasti, delusi e quelli soddisfatti a metà. Ma cosa accade precisamente ai personaggi durante The Iron Throne?
Ecco la spiegazione dei fatti della sesta puntata da Il trono di spade 8
Tyrion Lannister e il tradimento
Dopo aver devastato la Fortezza Rossa, Daenerys Targaryen è ormai accecata dalla sua missione salvifica, il cui obiettivo è spezzare la ruota di un sistema che per millenni ha portato a guerre di potere, sottomissioni e ingiustizie, anche a costo di sacrificare molte vite come accaduto nella conquista di Approdo del Re. Dany di fronte al suo esercito di Immacolati e Dothraki, con alle spalle uno Jon Snow inerte mentre dichiara di voler sottomettere con la forza tutti i regni, nord compreso. Le sue parole scatenano la reazione di Tyrion che, dopo essersi aggirato tra le macerie di quella che una volta era casa sua ed aver ritrovato i fratelli morti sotto il crollo del palazzo ed disgustato dalla volontà distruttrice della Targaryen, volta le spalle alla sua regina, tradendola. Tyrion sarà fatto prigioniero in attesa di essere giustiziato. Sarà successivamente proprio il Lannister a far riflettere nella sua cella Jon Snow/Aegon Targaryen su quanto accaduto. In questo dialogo l’ex Guardiano della Notte descrive la sua situazione psicologica d’immobilità di fronte alla follia della sua regina e amante. Qui Jon ricorda le parole del Maestro Aemon, che per metterlo in guardia una volta gli disse che “l’amore era la morte del dovere”, riferendosi all’amore che lui stesso prova nei confronti di Dany. Tyrion però ricorda a Jon che certe volte il dovere è necessario anche se rappresenta la morte dell’amore, soprattutto per salvare le vite di innocenti, come le sue sorelle che Dany è pronta ad annientare.
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Il grande colpo di scena: la morte di Dany
A differenza da quello che in molti credevano la 8X6 non ha messo in scena molte morti ma in realtà ha mostrato tanti sopravvissuti. Forse però una morte su tutte avrà lasciato senza fiato moltissimi spettatori, quella di Daenerys Targaryen. Dopo il colloquio con Tyrion, Jon raggiunge Daenerys nella stanza del trono: la regina sta accarezzando il trono di spade tanto desiderato. Ancora non si è seduta sul trono quando alle sue spalle compare il suo amante, nonché nipote come linea di sangue. Jon prova a far ragionare Dany, a convincerla di arrestare la sua sete di conquista. Nulla da fare: la madre dei draghi non desiste e non sa però che Jon è pronto a compiere il suo destino che non lo vedrà sul trono (come tante teorie prevedevano), ma nei panni del giustiziere di una regina folle e sconsiderata nonostante le buone intenzioni. Dany viene pugnalata e poco dopo muore tra le braccia di Jon, che compie il gesto per lui più giusto e importante per la salvezza del mondo.
La fusione del Trono di Spade
Dopo questo evento del tutto anti-climatico, che più che scioccante si ritrova ad essere sgonfio di carica emotiva (in fondo era l’unica possibilità per eliminare dai giochi la madre dei draghi), si compierà il gesto più simbolico di sempre: Drogon, l’ultimo drago rimasto in vita si dispera per la morte della madre ma sceglie di non incenerire l’assassino Jon Snow, probabilmente salvo grazie al suo essere per mezzo sangue Targaryen (anche quando Jon entra nella sala del trono Drogon lo annusa e lo lascia passare, perché il drago si fida di lui essendo “di famiglia”), ma di rivolgere le fiamme disperate contro il trono di spade, fonte di discordia e distruzione. È in questo simbolismo della fusione del trono, della distruzione del vecchio per rifondare un mondo nuovo e giusto, che si esplica tutto il senso di questo finale di stagione.
Il consiglio dei Lord e l’elezione del nuovo Re
Dopo il gran colpo di scena della morte di Daenerys, ci si ritrova ad Approdo del Re, presa in custodia da Verme Grigio e l’esercito di Immacolati e Dothraki, con un consiglio formato dai Lord delle casate dei Sette Regni. Al consiglio sono presenti Arya, Sansa e Bran Stark, Samwell Tarly, Davos Seaworth, Gendry Baratheon, Brienne of Tarth, Edmur Tully, Robin Arryn, Yohn Royce, Yara Greyjoy, il nuovo Principe di Dorne e alcuni signori non identificati. Jon Snow e Tyrion Lannister sono prigionieri dell’ex esercito della Madre dei Draghi. I signori riuniti devono decidere chi governerà su Westeros e per questa decisione giocherà un ruolo fondamentale Tyrion Lannister, che da prigioniero terrà un discorso che metterà d’accordo tutti. Sarà Bran Stark ad essere incoronato re di Westeros, una posizione che non ha ottenuto attraverso il sangue o la conquista come i suoi predecessori, ma attraverso l’elezione. Come sappiamo Bran è la memoria del mondo: colui che conserva le storie del passato sarà il più giusto nel nuovo regno. Soprattutto la sua impossibilità di avere figli accerterà che per un po’ non ci saranno eredi per successione di linee di sangue, ma solo successori eletti dai Signori di Westeros che terranno conto della meritocrazia prima di tutto. Questa non è una vera democrazia, ma è un forte passo nella giusta direzione, lontano da un sistema di governo che doni troppo potere a pochi. La scena del consiglio elettorale è stata, sotto molti aspetti, un modo efficace per arrotondare molti punti della trama denutriti. Infine Re Bran poi elegge Tyrion Lannister come primo cavaliere: nonostante il personaggio rifiuti questa carica, il nuovo Re gli ricorderà che il dovere non è sempre una cosa piacevole e in questo modo potrà porre rimedio ai suoi errori. Al tavolo di Westeros siederanno inoltre Sam Tarly come Gran Maestro, Bronn delle Acque Nere in veste di Maestro del Conio, Brienne di Tarth capo della Guardia Reale, Ser Davos come responsabile della flotta e dell’esercito.
Le sorelle Stark
L’unica che durante il consiglio elettivo che ha incoronato Bran come nuovo Re di Westeros ha fatto obiezione al sistema democratico proposto da Sam e Tyrion è stata Sansa, che ha chiesto di mantenere Nord indipendente. A Grande Inverno la sorella Stark maggiore sarà incoronata come Regina del Nord, nella grande acclamazione. Arya invece, dopo aver salutato i suoi fratelli, la vediamo salpare su una nave con il vessillo Stark, mentre si dirige ad Ovest di Westeros per scoprire le terre mai esplorate. a causa dei giochi di potere ha perso la sua famiglia e il nord non si inchinerà ad un nuovo re.
Jon Snow e il nord oltre la barriera
Jon viene liberato e punito per il tradimento e la morte di Daenerys con il reinserimento ne I Guardiani della notte. Anche lui dopo aver salutato le sue sorelle e il nuovo re, salirà in sella al suo cavallo per essere scortato Castello Nero, dove non potrà avere figli. La stirpe dei folli della casa Targaryen dunque non potrà avere successori. Ad attenderlo in quello che ormai è un luogo desolato e anche senza più senso visto che gli estranei sono stati eliminati e il popolo libero del nord non è più una minaccia c’è Tormund, il suo metalupo Ghost senza un orecchio e un folto gruppo di Bruti. Tutti insieme attraversano la Barriera per andare a Nord, mentre l’ultima scena de Il Trono di Spade mostra insieme si addentrano nel bosco. Jon è a tutti gli effetti il simbolo della rifondazione vera e della civilizzazione del popolo libero.