Lena Headey ne Il Trono di Spade: l’evoluzione della leonessa Cersei Lannister
Cersei Lannister è uno dei personaggi più affascinanti e malvagi de Il Trono di Spade interpretato dall'attrice inglese Lena Headey. Ecco la sua evoluzione.
Cersei Lannister: uno dei personaggi più malvagi della saga de Il Trono di Spade e anche uno dei più affascinanti, amato e odiato nello stesso tempo. Interpretato da una superba Lena Headey, bellezza algida, lingua tagliente e una coppa di vino sempre in mano, Cersei è stata l’emblema della forza, del potere senza scrupoli, degli istinti più bassi dell’animo umano. La regina dei Sette Regni. L’abbiamo maledetta quando causò la morte di Robert Baratheon nella prima stagione o quando nella quarta puntata dell’ultima stagione ha eliminato, grazie a Euron Greyjoy, il drago Rhaegal e fatto decapitare la povera Missandei sotto gli occhi sconvolti di Verme Grigio, Daenerys e Tyrion. È stata anche capace di muoverci a compassione quando i suoi amati tre figli, gli unici esseri che l’hanno resa “umana”, sono morti tragicamente. Un’alternanza di sentimenti che ha saputo comunicare Cersei, un personaggio che è rimasto fedele a se stesso fino alla fine.
Cersei e la sete di potere: il gioco de Il Trono di Spade
“Al gioco del trono o si vince o si muore, non c’è una terza possibilità”. E Cersei lo ha dimostrato ampiamente tramutandosi da semplice consorte disprezzata di Robert Baratheon a stratega senza scrupoli, trascinandosi dietro morti e stragi e infine, almeno fino alla penultima puntata dell’ultima stagione, regina dei Sette Regni. Non ci sta a un altro matrimonio combinato dal padre Tywin Lannister con Loras Tyrell nella quarta stagione e dopo la morte di tutti e tre i figli prende il comando, facendosi incoronare sovrana e sedendosi sul mitico trono di spade. Non ci sono sconti per i suoi avversari, né perdono per chi la tradisce e in questo è molto simile alla madre dei draghi Daenerys Targaryen. Il disprezzo verso il fratello Tyrion si tramuta in odio dopo l’omicidio del padre e di quello presunto del primogenito Joffrey, tanto che più di una volta tenterà di eliminarlo colpevole per lei sin dalla nascita per aver causato la morte dell’amata madre. Un personaggio che riesce a cascare sempre in piedi, difficile da piegare, tormentato da tante sofferenze ma con un’innata capacità di sopravvivere agli eventi più tragici. Beve la sua coppa di vino e intanto nella sua mente prepara congiure e vendette. Guai a chi sottovaluta “la leonessa”.
Il Trono di Spade – la rabbia e l’orgoglio di Cersei: “Scelgo la violenza”
Nella quinta stagione vediamo Cersei più vulnerabile che mai portandoci a pensare erroneamente che la sua fine sia vicina. Arrestata dall’Alto Passero – il sommo officiante della religione dominante nei Sette Regni, il Culto dei Sette Dei – per aver causato la morte del marito Robert Baratheon e per l’incesto con il fratello Jaime, Cersei viene rinchiusa nel Tempio di Baleor dove viene picchiata e istigata a confessare i suoi peccati. Ma anche in questa occasione riesce a farla franca e a tornare alla Fortezza Rossa da suo figlio, il re Tommen, pagando però un prezzo molto alto: dovrà espiare i suoi peccati camminando a piedi e completamente nuda fino alla Fortezza.
La famosa “walk of shame” durante la quale viene umiliata, insultata, colpita da sputi e spazzatura e derisa dal popolo di Approdo del re. La sua vendetta sarà furiosa e catartica. Le sue lunghe chiome bionde non ci sono più e la sua rabbia monterà in un finale di stagione – la sesta – esplosivo. “Scelgo la violenza” è la lapidaria frase che anticipa il caos: dall’alto della Fortezza Rossa, sorseggiando il suo amato vino, osserva con sguardo sadico ed eccitato l’esplosione del Tempio di Baleor in cui si trovano l’Alto Passero, la consorte di Tommen Margaery Tyrell e tutto il popolo riunito ad assistere al processo che l’avrebbe condannata. Un episodio spiazzante ed esaltante pur nella sua tragicità che delinea chiaramente la personalità malvagia e folle di Cersei e che subito dopo la porterà a sedere sul trono di spade.
Il Trono di Spade – l’amore di Cersei: Joffrey, Myrcella e Tommen
Era scritto nel destino di Cersei: avrebbe avuto tre figli – non dal re ma dal fratello Jaime – e li avrebbe visti morire. “D’oro saranno le loro corone e d’oro i loro sudari. E quando sarai annegata nelle tue stesse lacrime, il valonqar chiuderà le mani attorno alla tua gola bianca e stringerà finché non sopraggiungerà la morte”. Questa la profezia di Maggy La Rana a una giovane Cersei. I figli sono il punto debole della regina, le uniche persone capaci di ammansirla e di sottometterla. Come fa il malvagio Joffrey che le muore tra le braccia il giorno del suo matrimonio. O il buon Tommen che accetta di farla processare secondo il consiglio dell’Alto Passero ma poi si suicida dopo che la madre ha causato la morte della moglie Margaery. E poi la dolce Myrcella avvelenata da Ellaria Sand per vendicare la morte dell’amato Oberyn causata da Cersei, che muore tra le braccia dello zio/padre Jaime.
Un destino infame per una madre seppur sanguinaria e dittatrice che perde la sua prole, in parte responsabile della loro fine. Ma anche in questo caso i colpevoli pagheranno caro: Ellaria Sand incatenata nelle segrete della Fortezza Rossa e costretta a vedere morire lentamente la figlia Tyene; Olenna Tyrell uccisa da Jaime per aver cospirato per la morte di Joffrey.
Il Trono di Spade – Jaime e Cersei: nati e morti insieme
“Last but non least” il fratello/amante Jamie Lannister. Una relazione incestuosa che inizialmente appare semplicemente perversa e lussuriosa ma che in realtà si rivela profonda e che regala dei momenti di grande commozione. Soprattutto nella penultima puntata dell’ultima stagione: Jamie ha cercato invano di dimenticare Cersei, malvagia, ingiusta, incontrollabile, assetata di potere, la sua unica ragione di vita dopo la morte dei figli. Ma il suo sangue e il suo cuore lo riportano da lei. Dopo aver combattuto per il Nord torna ad Approdo del re alla vigilia della strage attuata da Daenerys per convincere Cersei ad arrendersi e scappare insieme lontano, facendo crescere in pace il figlio che porta in grembo. Ma la profezia aveva parlato chiaro.
Gli ultimi istanti di vita di Cersei sono tra i più toccanti di tutta la serie. Fino all’ultimo crede che la Fortezza Rossa non cadrà sotto l’ira funesta di Daenerys ma si sbaglia e quando si rende conto che la fine è vicina finalmente la vediamo terrorizzata, inerme. Il suo sguardo fiero non c’è più e vaga da sola in lacrime per la fortezza che sta per crollare quando incontra il suo amato Jaime giunto fin lì per difenderla e salvarla. “Voglio che nostro figlio viva. Voglio che nostro figlio viva. Voglio che nostro figlio viva! Non lasciarmi morire Jaime, ti prego, non lasciarmi morire! Non voglio morire! Non così, non così, non così!” Non si può non emozionarsi di fronte a questa scena, dimenticando, anche se solo per poco, tutta la cattiveria della quale è stata capace.
Jaime la stringe a sé prima che il soffitto crolli su di loro. Uniti alla nascita, uniti dall’amore e uniti nella morte. Tutti si aspettavano e auspicavano una fine diversa per Cersei, più “soddisfacente”, per mano di Arya, per esempio, che per otto stagioni ha aspettato paziente di vendicare il padre Ned Stark e tutti i soprusi che la sua famiglia ha dovuto sopportare da parte di Cersei. Ma il suo destino è stato questo: morire non da regina – nessun processo, nessuna esecuzione pubblica – ma morire da “anonima” e, nello stesso tempo, da donna amata tra le braccia del suo Jamie. I loro cadaveri abbracciati sotto le macerie scoperti nell’ultima puntata dal fratello Tyrion pongono così fine alla storia della fiera “leonessa” Cersei accompagnata ancora una volta dalle affascinanti note del tema dei Lannister “The Rains of Castamere”.