Living with yourself: spiegazione del finale della serie TV Netflix
Riflessioni sul finale della prima stagione di Living with yourself ci portano su due strade differenti.
La prima stagione di Living with yourself, nuova serie tv Netflix, culmina con un finale esplosivo rivelando che Kate Elliot, interpretata da Aisling Bea, è incinta. La notizia sconvolge noi spettatori poiché non sappiamo – ne tanto meno i protagonisti – se il padre del bambino sua il Miles originale o il suo clone. Living with yourself, creata da Timothy Greenberg (The Daily with John Stewart) è incentrata su Miles Elliot, interpretato da Paul Rudd, un uomo infelice che decide di sottoporsi ad un processo misterioso che lo porta a incontrarsi/scontrarsi con la versione migliore di se stesso. Ovviamente le cose diventano realmente interessanti quando il protagonista si rende conto di esser stato rimpiazzato da un clone. È quando il Miles originale incontra il suo doppio che Living with yourself spicca davvero il volo. Durante il corso della prima stagione, costituita da otto episodi, le due versioni di Miles si contendono l’affetto della moglie Kate: ruotando attorno all’elemento romantico vediamo un divertente Rudd vs. Rudd. L’attore, da questo punto di vista, è capace di reggere sulle proprie gambe – questa volta quattro piuttosto che due – l’intero show Netflix.
Leggi qui la recensione della prima stagione di Living with yourself
Una delle tematiche centrali di Living with yourself è la voglia di Kate e Miles di avere un bambino. Nel corso della stagione vediamo, attraverso vari flashback, come è iniziata la loro vita matrimoniale e quanto il desiderio di genitorialità abbia poi influito sul mutamento del loro rapporto: in una delle scene vediamo che la coppia ha perso il loro primo bambino a causa di un aborto spontaneo. Il finale, visto in questi termini, è decisamente spiazzante. Ma andiamo per gradi. ATTENZIONE: seguono spoiler sul finale della prima stagione della serie tv.
Nell’ultimo episodio di stagione Kate fa la sua scelta preferendo l’originale Miles al posto del suo perfetto clone. Quando sembra che quest’ultimo stia per abbandonare la nave e lasciar vivere la ritrovata coppia di coniugi, Kate rivela ai due di aspettare un bambino, ma di non sapere quale sia il reale padre. A monte di ciò il dibattito risulterebbe inutile in quanto entrambe le versioni di Miles avrebbero lo stesso DNA. Normalmente tutto questo allarmerebbe non poco, se non fosse che il Miles originale, entusiasta della notizia, decide di mettere da parte tutti rancori e dare il benvenuto al suo clone nella ritrovata famiglia allargata. Questo farebbe presupporre, in una eventuale seconda stagione di Living with yourself, che l’improbabile trio sia pronto a crescere il piccolo appena nato.
Voglia di essere genitori e incertezze sul futuro
Trattandosi di una serie tv che ha per tematica principale quella del clone, sembrerebbe altamente improbabile che tale concetto non possa estendersi verso la genitorialità di un bambino – nonostante i potenziali padri siano essenzialmente la stessa persona. Mentre il finale di Living with yourself non offre una risposta certa, è comunque facile provare a darsi una risposta sulla paternità del figlio di Kate. Essendo il clone di Miles la sua versione migliorata e conoscendo le difficoltà precedenti nel concepire, viene naturale pensare che il padre del bambino sia proprio il clone del protagonista, proprio perché versione migliorata della sua matrice. Se fosse davvero così questo offrirebbe un forte potenziale alla seconda stagione che si troverebbe ad affrontare nuove sfumature della tematica in quanto il nascituro sarebbe geneticamente un mezzo clone. Al contrario, nemmeno l’idea che la paternità sia del Miles originale non denigra il giudizio finale su Living with yourself. Pensare infatti che il papà del bambino sia il Miles autentico ci porterebbe a riflettere sulle difficoltà di una relazione matrimoniale, ma anche e soprattutto sull’importanza dell’impegno e dell’affetto tra due persone. Ponendo l’accento sulla relazione travagliata dei due, dare la paternità del figlio in arrivo a Miles ci direbbe che non esiste alcun elemento magico in grado di risolvere i nostri problemi, piuttosto varrebbe la pena provarci il più possibile e combattere per la felicità. Pur non dando a Living with yourself lo stesso potenziale per una seconda stagione rispetto all’eventualità che il padre sia il clone, la serie tv risulterebbe convincente nel dare ai due protagonisti il loro happy ending e alla serie un finale per certi versi perfettamente autoconclusivo.
Alla fine della stagione le due versioni di Miles hanno riconciliato le loro differenze tra di loro e con Kate, ed hanno compreso ed apprezzato i loro difetti: è solo in quel momento che Living with yourself si compie davvero.