Màkari dove è stata girata? Le bellissime location della nuova fiction Rai
Su Rai 1 sta per arrivare Màkari, la nuova fiction con Claudio Gioè dal sapore tutto siciliano. Tratta dai romanzi di Gaetano Savatteri, editi dalla Sellerio, la serie segue le vicende di Saverio Lamanna, interpretato da Claudio Gioè. Un uomo che, dalla cima più alta della sua carriera, si ritrova a perdere tutto. Affranto e umiliato, torna alla sua terra d’origine, la Sicilia, in quel Golfo di Màcari meta di molte vacanze. La sua è una fuga dalla schiacciante metropoli, dalla vergogna e da un mondo che non sente più suo. Qui saprà riscoprire la bellezza delle piccole cose e della tranquillità. Il suo vecchio amico d’infanzia Peppe Piccionello (Domenico Centamore), come la bellissima e carismatica Suleima (Ester Pantano), metteranno in dubbio le sue convinzioni, quei costrutti che ha eretto intorno a sé stesso. Inoltre, riscoperta la passione per la scrittura, si reinventerà sbirro di penna, un investigatore del mistero che, tra indagini e omicidi, scandaglia possibili storie per i suoi romanzi. Diretta da Michele Soavi e sceneggiata da team di Francesco Bruni, la serie porta con sé un’ulteriore personaggio, il paesaggio.
La Sicilia si fa protagonista in Makàri, un’entità antica e suadente, in grado di ammaliare coloro che camminano sul suo grembo. Il suo è uno sguardo d’amore che può tramutarsi facilmente in rabbia accusatoria. Tra macchia mediterranea e seducenti spiagge cristalline, scopriamo insieme le location della nuova storia targata Rai Fiction.
La bellezza suadente del trapanese, tra San Vito lo Capo e il Golfo di Màcari
La riprese di Màkari hanno preso il via a Palermo nell’agosto 2020, per spostarsi successivamente nella provincia di Trapani. Qui, troupe e autori si sono trovati davanti un paesaggio mozzafiato, fatto di spiagge suggestive e flora caratteristica. La storia è ambientata nel piccolo borgo marinaro di Màcari, che dà il nome al golfo e dove abitano 450 persone. Inizialmente frazione di Castelluzzo, lo è diventata di San Vito lo Capo, il capoluogo comunale distante pochi chilometri. Il golfo di Màcari è un’insenatura naturale della costa nord-occidentale della Sicilia. I suoi confini partono dal lato orientale del Monte Cofano fino ad arrivare a Capo San Vito.
Il Mar Tirreno bagna le bianche sponde di una terra antica, fatta di tradizioni, usi e costumi dal sapore internazionale. È la Sicilia del melting pot, dove vari popoli hanno impresso nella storia il proprio marchio, dai vichinghi agli arabi. Amicizia, fraternità e accoglienza sono solo alcuni degli aspetti che contraddistinguono questi luoghi, dove volti bruciati da sole e salsedine racchiudono il sorriso del mare. Tradizioni ancestrali e bellissime mete turistiche fanno da cornice alla storia di Saverio Lamanna. Ed è proprio nella culla accogliente della sua terra, che il neo scrittore-investigatore saprà reinventarsi, facendo un piccolo passo indietro, a quelle origini che si era lasciato alle spalle. Per lui, tutto acquisterà un sapore nuovo, un’esplosione di vecchi ricordi che incontrano il suo nuovo io.
Màkari – Le indagini di Saverio Lamanna nella riserva naturale orientata dello Zingaro
Borghi antichi e acque paradisiache, non sono il solo luogo di Màkari a lasciare il segno. La serie paesaggio si sposta anche rocce e folta vegetazione, nella riserva naturale orientata dello Zingaro. Questa è un’area naturale protetta della provincia trapanese, confinata tra i comuni di Castellammare del Golfo e San Vito lo Capo. Di recente istituzione (1981), la costa dello Zingaro è uno dei pochi luoghi rimasti della costa siciliana a non esser stato contaminato da una strada litoranea. Interessante è il fatto che l’unico mezzo di trasporto consentito nell’aerea sono i muli, utilizzati per il trasporto dei rifiuti e delle merci. Un habitat naturale dove risiedono bel 670 specie differenti di vegetali, alcune dei quali autoctone e rare. Non solo, anche la fauna è molto complessa, infatti nella riserva vivono ben 39 specie diversi di uccelli. La costa dello Zingaro ha inoltre tre diversi percorsi che si possono battere a piedi: Il sentiero costiero, di mezza costa e quello alto. Insomma, un vero e proprio parco giochi per gli amanti del trekking, della natura e della fotografia.
Per gli amanti del gusto e del buon vino, ecco cosa mangiare a San Vito lo Capo
La Sicilia è conosciuta per il suo famosissimo Cous Cous, il piatto tipico della cultura magrebina, quanto delle isole italiane. Anche a San Vito lo Capo si può degustare questa pietanza dai sapori indistinguibili. È infatti dal 1998 che, nell’ultima settimana di settembre, viene allestito il Cous Cous Festival, appuntamento annuale in cui buongustai e cuochi possono assaggiare le varie ricette proposte. Ma il cuscus, come viene chiamato qui, non è l’unica specialità del posto. Peculiari sono i ravioloni di ricotta in brodo di pesce e pecorino, una preparazione unica dei sanvitesi.
L’aperitivo non è da meno. La frazione trapanese propone un vario assortimento di salumi e formaggi, come la salsiccia pasqualora o il belicino, tipico formaggio fatto con il latte di pecora. Per gli appassionati del vino, è di rilievo “Il grillo”, un vino bianco ad alta gradazione. I vitigni di questa bacca bianca sono presenti in tutta la Sicilia occidentale, in particolare a Marsala. Nel trapanese è utilizzato per la produzione di alcuni vini DOC. Ci si aspetta di vedere tutte queste meraviglie servite nella tavola dei protagonisiti di Màkari.