Moon Knight: analisi e spiegazione del terzo espisodio su Disney+
Ecco tutti gli easter eggs e i collegamenti con il Marvel Cinematic Universe che abbiamo scovato nel terzo episodio di Moon Knight.
Siamo giunti al terzo episodio di Moon Knight, la sesta serie televisiva del Marvel Cinematic Universe disponibile su Disney+ dal 30 marzo. La storia di Steven/Marc (Oscar Isaac) prosegue la sua corsa, raggiungendo metà del suo percorso. Questa settimana arriviamo in Egitto, dove il protagonista si trova sulle tracce della tomba di Ammit, la dea egizia che il villain Arthur Arrow sta cercando di riportare sul piano terreno dopo il suo esilio. La strada di Marc ci incrocia con quella di Layla, personaggio rimasto nelle retrovie nelle puntate precedenti e che qui trova maggior minutaggio. La donna, che sappiamo essere la moglie di Marc, ha un oscuro passato legato al padre, di cui però non ci viene data maggiore spiegazione. Il fulcro di Un tipo amichevole è la presentazione del pantheon delle divinità egizie e dei loro emissari (Avatar) e del loro rapporto con Konshu.
Leggi anche: Moon Knight: recensione della serie TV Marvel con Oscar Isaac
Quest’ultimo si dimostra quasi un outsiders, emarginato del gruppo per il suo attaccamento agli esseri umani; che sia violento o meno, giustificato o no. Il dio della Luna è stato esiliato da fratelli e sorelle per le sue idee “estreme”, in contrasto con la volontà remissiva del gruppo. Inoltre, il terzo episodio di Moon Knight è caratterizzato da un maggior presenza dell’action. Il cavaliere bianco lotta contro i propri nemici, dando sfogo alle proprie doti in momenti ben congeniati; per quanto la cgi rimanga comunque a livelli molto bassi. Aspetto che si collega ad un’altra mancanza all’interno della serie Disney, e di cui parleremo tra poco. L’analisi contiene degli spoiler sulla trama, si consiglia quindi la lettura a coloro che hanno visto l’episodio.
1. Moon Knight e le personalità multiple del protagonista
Durante l’episodio di le personalità di Marc e Steven si danno il touch in situazioni diverse in modo da poter risolvere le situazioni in base alle competenze di ognuno. Il problema, però, è che tra una transizione e l’altra avviene qualcosa. I nemici vengono ritrovati a terra uccisi, ma a prendere il possesso del corpo è stato il pacifico e impacciato Steven. Marc gli chiede che cosa abbia fatta, ma la personalità dell’accento inglese afferma di non essere stato lui. Marc lo zittisce e va avanti, ma l’interrogativo rimane: se non sono stati loro due, chi è stato? Ed ecco che entra in gioco quello che pensiamo essere Jake Lockley, terza personalità di Moon Knight.
Nella controparte cartacea la personalità di Marc è ben differente, per quanto cambia in base a chi scrive la storia. Infatti, Marc Spector è la vera identità del personaggio, che ne assume altre in base alla missione da compiere; non è quindi affetto da personalità multipla, ma crea delle finte identità come un agente segreto. Nei fumetti una di questa è queste identità è quella di Jake, un tassista ruvido con le mani in pasta nella malavita. L’uomo conosce bene il mondo sotterraneo, le zone grigie del mondo e a forti legami con la criminalità organizzata. Un travestimento perfetto se si vuole distruggere un’organizzazione dall’interno. Insomma, a quanto pare potremmo vedere a breve Jake Lockley anche all’interno di Moon Knight, come ha più vlte sottolineato l’episodio, soprattutto nelle immagini dei titoli di testa.
2. Midnight Man, il villain interpretato da Gaspard Ulliel
L’attore e modello francese Gaspard Ulliel è scomparso il 19 gennaio 2022 a seguito di un incidente sugli scii. Ulliel aveva però preso parte a Moon Knight, e nel terzo episodio lo vediamo vestire i panni di Anton Mogart. La serie presenta il personaggio come un eccentrico e avvenente collezionista d’arte, la cui tenuta ricorda nella forma e nello stile il Louvre di Parigi. Eppure, nei fumetti questi non è altri che Midnight Man, uno dei primi avversari del protagonista. Creato dagli stessi autori di Moon Knight, Doug Moench e Bill Sienkiewicz, il villain ha fatto la sua comparsa (appunto) nel terzo numero della serie di Moon Knight e pubblicato nel 1981. La controparte cartacea di Anton Morgan era un semplice ladro d’arte abile nel combattimento corpo a corpo e sprovvisto di poteri.
Con la morte di Gaspard Ulliel i piani dei Marvel Studios saranno cambiati, anche se rimani l’incertezza sulla sua sopravvivenza dopo lo scontro con Marc Spector. Le serie televisive del MCU ci hanno abituati a diversi “troll”, basti pensare al Jack Duquesne (Tony Dalton) in Hawkeye.
3. Il concilio dell’Enneade in Moon Knight
I piani di Konshu per raggiungere la tomba di Ammit sono continuamente minati dal cambio di personalità del personaggio. Il dio allora adotta una soluzione estrema: causa un’eclissi in modo da radunare i suoi fratelli e sorelle. Gli avatar di Isis, Osiride, Horus e Hathor si radunano all’interno della grande piramide di Giza, in uno spazio dimensionale creato appositamente per l’Enneade. Qui gli avatar delle divinità fanno presente come quest’ultime abbiano lasciato la Terra, in quanto l’essere umano li ha “dimenticati”. È giusto pensare che nel Marvel Cinematic Universe le divinità egizie esistano in un altro piano della realtà e abbiano avuto interazioni con il pianeta solo per i loro scopi. Similmente agli Eterni o agli Asgardiani, per quanto le divinità di Moon Knight sembrano avere poteri di molto superiori a quelli visti fino ad ora.
Konshu riesce a piegare il tempo e lo spazio, prima di essere vincolato alla pietra, e di poter causare un’eclissi solare. Sarà curioso sapere qualcosa di più in merito al loro passato e al collegamento con i terrestri. Nel frattempo scopriamo che il loro compito, attualmente, è soltanto quello di osservatori, ecco perché dell’esilio di Konshu, Questi interviene infatti fisicamente negli affari terreni, cercando di portare la propria giustizia nel mondo.
Un meme che prende vita
Quasi tutti noi conosciamo un famoso meme che circola da anni sui social e che vede coinvolto proprio Moon Knight. La frase pronunciata nella vignetta non è mai stata detta dal personaggio, ma modifica a fini comici. Al di là di ciò, il meme ha riscosso un discreto successo e nel terzo episodio della serie assistiamo ad un momento che ricorda propria la vignetta.
Parliamo della scena in cui il protagonista affronta gli uomini di Anton Mogart, e in cui sfoggia le proprie armi e doti da guerriero. Un momento, in particolare, lo ritrae lanciare diversi coltelli a forma di luna verso i propri avversari, vi ricorda qualcosa?
Un collegamento con The Falcon and the Winter Soldier
Durante il discorso tra Layla e Anton i due fanno riferimento al loro ultimo incontro, avvenuto a Madripoor. I due si riferiscono alla città immaginaria del sudest asiatico creata dalla Marvel e che abbiamo visto in The Falcon anche the Winter Soldier. Proprio come nei fumetti si tratta della madre patria dei criminali.
Moon Knight, tutto bello ma dov’è il sangue?
Durante la campagna pubblicitaria di Moon Knight si è sottolineato spesso l’aspetto dark e violento della serie; cosa confermata anche da Kevin Feige. La violenza c’è, per quanto entro i limiti della Disney, ma un aspetto ci fa storcere il naso: l’assenza di sangue. Durante i combattimenti i nemici di Marc non sembrano perdere una goccia, mentre quando sono già a terra sì. In casa Disney/Marvel sembrano avere un grave problema questo aspetto, visto il recente problema con alcune scene modificate di The Falcon anche the Winter Soldier e succesivamente riportate all’originale; ci provano di nascosto a correggere la violenza, ma ai fan più attenti non sfugge niente.
Detto ciò, uno degli aspetti interessanti di Moon Knight è proprio il caratteristico costume bianco che, dopo una notte di scazzottate e duelli con lame affilate, si ritrova coperto di rosso. Quello della serie sembra essere dotato di un Omino Bianco puro che lo pulisce rapidamente, cancellando qualsiasi segno di lotta.