Moon Knight: nell’episodio 5 anche I Simpson e Black Panther. Tutte le citazioni!
La quinta puntata di Moon Knight è colma di citazioni ai fumetti di Jeff Lemire, dall'ospedale psichiatrico alle origini ebraiche di Marc Spector.
Su Disney+ è arrivato il quinto episodio di Moon Knight, il penultimo prima del gran finale. La serie Marvel si addentra questa settimana all’interno della psiche di Marc Spector, andando a scandagliare in modo più approfondito la run a fumetti di Jeff Lemire e Greg Smallwood. La puntata dal titolo Asylum risponde alle domande sul passato del protagonista, sulla sua infanzia e la rinascita come pugno della giustizia del dio egizio Khonshu. La carne al fuoco è molta, per quanto la sceneggiatura dia molto più spazio all’introspezione che all’azione vera e propria nei panni dell’eroe. Detto ciò, siamo difronte ad un episodio carico di citazioni e riferimenti che potreste aver perso. Scopriamoli insieme.
L’articolo contiene spoiler sulla trama, si consiglia la lettura a coloro che hanno già visto la quinta puntata.
1. Moon Knight e una ferita comparsa dal nulla
La quinta puntata si Moon Knight si apre con una scena ambigua, che si ricollegherà in seguito con un momento del passato di Marc. Dopo l’incontro con Taweret, la scrittura mette ancora una volta in dubbio la realtà del protagonista. Quest’ultimo si ritrova nuovamente in seduto insieme al Dottor Harrow, e qui possiamo notare un particolare interessante.
Marc presenta una ferita al naso, ma non ci è stata mostrata nessuna colluttazione che la giustifichi. Questo perché siamo all’interno di un piano mentale, dove non tutto trova una risposta logica. Da un punto di visto citazionistico, invece, la scena è un omaggio alla run di Lemire.
2. Gli inferi egizi e altri piani dimensionali
Dopo il colloquio con il Dottor Harrow, Marc ritorna insieme a Steven in presenza della dea egizia del sonno e delle madri. Questi gli fa presente che si trovano all’interno del Duat, l’aldilà egizio. Alla domanda sul perché tale oltretomba sia un ospedale psichiatrico, la dea risponde che per la mente umana è incomprensibile comprenderne la vera natura, e quindi il Duat assume la forma dello spazio mentale di coloro che ci finiscono. Nel caso di Marc l’aldilà assume la forma di un ospedale psichiatrico perché pensa di essere pazzo; cosa che dirà anche a Steven. Attraverso tale escamotage, la serie di Moon Knight si collega direttamente ai fumetti.
3. Una citazione a Black Panther
Tuttavia, il Duat non il solo “aldilà” dell’universo, come ci confermerà Taweret: “Ti sorprenderebbe sapere quanti piani intersezionali e scollegati dalla coscienza esistono. Il piano ancestrale, per esempio. Magnifico”. Il piano ancestrale è già comparso all’interno del Marvel Cinematic Universe, per l’esattezza nel Black Panther di Ryan Coogler e nella serie What if…?. Tale aldilà è la dimensione in cui risiedono gli spiriti dei wakandiani, nel particolare le Pantere Nere che, ingerendo l’erba a forma di cuore, vogliano comunicare con i propri antenati. Differente a sua volta dal “piano astrale”, utilizzato invece dagli stregoni come il Dottor Strange o l’Antico.
4. Il primo numero di Moon Knight
Anche nel quinto episodio la serie nasconde un QR Code in una teca all’interno dell’ospedale psichiatrico. Una volta scannerizzato verrete indirizzati alla pagina Marvel Unlimited, dove è possibile scaricare gratuitamente il primo volume di Moon Knight uscito nel 1980 ad opera di Doug Moench.
5. Il grande trauma di Marc Spector
Finalmente veniamo a conoscenza del passato di Marc e della conseguente nascita di Steven Grant. Scopriamo infatti che durante la sua adolescenza il protagonista aveva un fratello minore, con cui spesso andava a giocare cacciandosi nei guai. Uno di questi ha condotto il fratellino Randall alla morte, causando il primo trauma del personaggio. Successivamente la madre avrà un crollo psicologico e per il quale continuerà ad incolpare Marc per la morte del fratello: egli sarà vittima di violenza fisica e verbale. Pur di sopportare tutto ciò, Marc darà forma ad un’altra personalità, quella di Steven e creata sulle sembianze del suo eroe: la versione tarocca di Indiana Jones che abbiamo visto nel film fittizio Tomb Buster.
6. Moon Knight e il fratello criminale
Anche nei fumetti Marc ha avuto un fratello, solo che questi non è morto. Il personaggio è stato creato da Doug Perlin e Mike Zeck nel 1979, ed apparso per la prima volta nel numero 17 di Hulk. Randall Spector si arruolò insieme al fratello, e con lui divenne successivamente anche un mercenario. Durante una delle tante missioni, Randall uccise un’amante di Marc, Lisa Maloney. Marc lo inseguì e per poco non lo uccise. Ripresosi, Randall, prosegui la propria vita all’insegna della violenza, assumendo anche l’identità di Hatchet-Man e in seguito di ShadowKnight.
7. Il passato della Marvel nel poster di Tomb Buster
Nel quinto episodio di Moon Knight gli sceneggiatori hanno inserito una piccola chicca. Infatti, ingrandendo il poster di Tomb Buster all’interno della stanza del giovane Marc Spector possiamo leggere il nome della casa di produzione del film: Timely Atlas Studios. La Marvel non si è sempre chiamata così, infatti ai suoi albori era nota come Timely Comics, successivamente Atlas Comics e infine Marvel. L’easter egg ha messo insieme i due nomi dando vita alla casa di produzione.
8. Le origini ebraiche di Marc
Durante l’episodio veniamo a conoscenza delle origini ebraiche del protagonista. Una scena ci riporta al funerale della madre, e qui il personaggio indossa la Kippah e inoltre si fa riferimento allo Shiva, ossia i sette giorni di lutto che i parenti stretti devono osservare nei riguardi del defunto. Anche nei fumetti Marc Spector è di origini ebraiche, per quanto le storie ne hanno definito una origin story differente. Il primo a dare un nome ebraico al personaggio fu Doug Moench, per quanto inconsapevolmente. Tuttavia, una vera costruzione di Marc avvenne nel 1984 per mano di Alan Zelenetz.
Nel 2018, invece, Max Bemis reinventa le origini ebraiche del personaggio e del suo disturbo dissociativo. In Moon Knight Vol. 7 #194 si scopre che il trauma di Marc deriva dall’incontro con il rabbino amico del padre, Yitz Perlman. Quest’ultimo si rivelerà essere in realtà uno scienziato nazista e spietato killer raziale.
9. Da Moon Knight ai Simpson
In una scena particolare della quinta puntata Steven si palesa davanti al Dottor Harrow, di cui nota alcune somiglianze. Il look di Ethan Hawke, con tanto di baffetti e occhiali, ricorda infatti un noto personaggio dei cartoni animati, Ned Flanders, cosa che Steven farà noterà al villain.
10. Direttamente dai fumetti, Bushman
La puntata ci porta infine nelle sabbie del deserto, dove la squadra mercenaria di Marc e socio ha compiuto svariati omicidi. Per terra vediamo il corpo del padre di Layla, Abdullah El-Faouly, ucciso dal socio del protagonista e di cui adesso abbiamo un nome: Bushman. Quest’ultimo possiede una controparte cartacea, ed è considerato una delle nemesi di Moon Knight. Il villain è stato creato da Doug Moench e Bill Sienkiewicz nel 1980 e apparso per la prima volta nel primo numero della serie. Qui viene presentato come Raoul Bushman, un mercenario africano che assunse Marc e Jean-Paul DuChamp (nome comparso nel telefonino del protagonista nel primo episodio) per una missione in Sudan. Esattamente come nella serie, il personaggio fattosi avido assassino i presenti e ferì a morte Marc.
11. La nascita del pugno di Khonshu
La scena finale dei ricordi di Marc riprende il momento in cui l’uomo accolse moribondo Khonshu nella propria vita. In quella notte, il protagonista morente, si trascinò all’interno del tempio del dio egizio, che si approfittò di lui salvandolo e rendendolo il suo Moon Knight. La sequenza in questione riprende esattamente le atmosfere create da Greg Smallwood per la run a fumetti di Lemire.
Per la statua di Khonshu, invece, sembrano essersi ispirati alle tavole del 2006 di Charlie Huston e David Finch.