Orange Is the New Black: spiegazione del finale della serie
Orange Is the New Black è giunto alla stagione finale dopo sei anni di successi, Ecco cosa succede nell'ultima straziante puntata, tra addi e speranze.
Orange Is the New Black è giunta alla stagione finale, la settima, dopo sei anni di successi, punta di diamante di Netflix che ha appassionato milioni di spettatori in tutto il mondo con le vicende delle detenute del carcere di Litchfield. Il destino di Piper, Alex, Red, Suzanne, Taystee e co. è segnato e l’ultima puntata è un lungo straziante addio tra tragedie irreparabili per alcune e grandi speranze per altre.
Orange Is the New Black – Stagione 7: recensione della serie tv Netflix
L’episodio finale è anticipato come sempre dalla bellissima sigla You’ve Got Time scritta e interpretata da Regina Spektor, questa volta, però, in un’inedita e suggestiva versione con archi e violini: un modo solenne per congedarsi dal pubblico.
Orange Is the New Black – Pennsatucky e Taystee: morte e rinascita
La puntata dal titolo Siamo al capolinea si apre con l’immagine del cadavere di Tiffany “Pennsatucky” Dogget (Taryn Manning) che nell’episodio precedente, delusa ancora una volta dalla vita, ricade nella tentazione di “farsi” sniffando della droga offertale da una delle tossiche componenti della “gang” di Dayanara Diaz (Dascha Polanco): questa volta lo sballo le sarà fatale. La donna, dopo aver scoperto di essere dislessica ed essersi impegnata totalmente nello studio per superare l’esame GED – un certificato che viene dato alla fine di un corso di studi – grazie anche alle lezioni di sostegno di Taystee Jefferson (Danielle Brooks), vede i suoi sforzi vanificati quando non le viene dato maggior tempo per completare il test finale come le spettava di diritto. La colpa è della guardia Joel Luscheck (Matt Petersc) che, sempre sotto effetto di stupefacenti e superficiale nel suo lavoro, si è dimenticato di richiedere la concessione per la detenuta settimane prima.
Per Pennsatucky questo test rappresentava il riscatto dopo una vita a sentirsi dire di essere stupida quando in realtà aveva semplicemente un disturbo dell’apprendimento. Quando finalmente comincia a credere in sé stessa e a vedere in prospettiva un futuro diverso fuori dal carcere, lo sconforto di non poter ottenere il diploma tanto agognato la porta a compiere il gesto estremo. La guardia Lee Dixon (Mike Houston), uno dei pochi agenti davvero umano, sensibile e professionale, la guarda in lacrime: con lei aveva un bel rapporto e la scena è una delle più strazianti di tutta la serie.
Taystee intanto è sconvolta perché è stata lei a trovare il cadavere di Pennsatucky e ancora una volta, come spesso è accaduto nel corso di quest’ultima stagione, il suo intento di suicidarsi perché inaccettabile per lei la prospettiva di trascorrere tutta la vita in prigione da innocente, è stato di nuovo messo da parte. Troppi i morti che ha visto e troppo il coraggio che ci vuole per togliersi la vita. Taystee è uno dei personaggi più caparbi e forti della serie e, grazie anche alla complicità di Joe Caputo (Nick Sandow) e della ex detenuta star Judy King (Blair Brown), elabora un progetto in memoria dell’indimenticabile Poussey Washington (Samira Wiley), morta alla fine della quarta stagione, motivo scatenante della rivolta delle detenute: un programma di microprestiti per aiutare le ex detenute appena uscite di prigione a ricostruirsi una vita a piccoli passi e senza rischiare di ricadere negli stessi errori per mancanza di soldi come era successo in passato per Taystee.
L’amore incondizionato di Taystee per l’amica morta accidentalmente per mano di una guardia giovane e sprovveduta le dà finalmente una ragione per andare avanti nonostante l’ingiustizia subita. Taystee riesce anche a recuperare il rapporto perduto con Suzanne Warren (Uzo Aduba) che diventerà sua assistente nel corso che tiene per spiegare alle detenute come affrontare i problemi che le attenderanno fuori dal carcere. Un programma che non è solo finzione ma realtà: alla fine dell’episodio, infatti, si scopre che la Fondazione Poussey Washington esiste davvero. Le donazioni alla fondazione saranno distribuite a diverse organizzazioni: A New Way Of Life: Reentry Project, Anti Recidivism Coalition, College Community Fellowship, Freedom for Immigrants, Immigrant Defenders Law Center, The National Council for the Incarcerated and Formerly Incarcerated Woman and Girls, unPrison Project, Women’s Prison Association. Per saperne di più e per donare si può visitare il sito: crowdrise.com/PWF. Quando realtà e finzione si fondono per creare qualcosa di importante e lodevole.
Orange Is the New Black – Piper e Alex: un amore inscalfibile
Per Piper Chapman (Taylor Schilling) e Alex Vause (Laura Prepon), intanto, le cose non vanno per il meglio: dopo che entrambe hanno avuto delle relazioni “extraconiugali” qualcosa sembra essere cambiato nel loro rapporto. A peggiorare le cose il trasferimento in Ohio di Alex voluto dall’agente Artesian McCullough (Emily Tarver) per vendicarsi della sua amante, rea di aver interrotto la loro relazione. Alex decide di lasciare Piper durante uno dei loro colloqui gettando la donna nella disperazione più totale: il grande amore travagliato tra le due protagoniste durato sette stagioni sembra stavolta davvero al capolinea. Questo allontanamento, però, sembra giovare a Chapman che si fa coraggio e sceglie finalmente di riprendere davvero in mano la sua vita: lavora, studia e dopo tanto tempo, come si vede nella scena finale, ritrova di nuovo l’amore di Alex dopo la crisi. “Ho sempre amato pulirmi. Ma ora, quando parlo di pulizia, non mi riferisco più a bagni e docce. Ma al fare piazza pulita. A una vita pulita. A una coscienza pulita. Per ripartire da zero”.
Orange Is the New Black – Nicky, Gloria, Blanca e le altre
Anche per le altre donne di Litchfield i destini si riveleranno molto diversi.
Gloria Mendoza (Selenis Leyva), dopo aver rischiato un aumento di pena a nove giorni dalla scarcerazione per essere stata scoperta in possesso di un cellulare, viene “scagionata” da Luscheck che, per la prima volta nella sua vita, si prende le proprie responsabilità e antepone il bene di un’altra persona al suo. L’agente dichiara a Tamika Ward (Susan Heyward), ex agente, ora promossa a direttrice del carcere, che è lui a procurare i cellulari alle detenute venendo licenziato in tronco ma permettendo a Gloria di riabbracciare la sua famiglia e ricostruire un futuro con gli amati figli e la nipotina. Anche Cindy Hayes (Adrienne C. Moore) ricuce i rapporti con la figlia e la madre che l’ha cresciuta al posto suo, promettendo di essere finalmente presente e responsabile.
Un finale, quindi, all’insegna del concetto di famiglia di sangue ma anche acquisita: Maria Ruiz (Jessica Pimentel) può finalmente rivedere la sua bambina e leggerle le favole anche se dietro un vetro; gli ex direttori di Litchfield Joe Caputo e Natalie Figueroa (Alysia Reiner), ormai una coppia a tutti gli effetti, dopo svariati tentativi di concepire un figlio decidono di adottarne uno, innamorandosi entrambi di una dolce bambina in cerca di una famiglia; Lorna Morello (Yael Stone), completamente ammattita dopo la prematura morte del suo bambino trova conforto tra le braccia di Red Reznikov (Kate Mulgrew) il cui destino è segnato da una demenza irreversibile causata dai traumi subiti in isolamento: un esempio significativo e intollerabile di come la violenza, la disumanità e l’indifferenza possano piegare anche la persona più vitale e caparbia. Red culla Lorna come se fosse una bambina cantandole una straziante ninna nanna russa. Un finale amaro per questi due personaggi: unite nel dolore, lontane anni luce da quello che erano un tempo, energiche, forti, divertenti.
Un destino diverso per la “figlia” prediletta di Red, Nicky Nichols (Natasha Lyonne): per molte stagioni tossica e latin lover impenitente, nell’ultimo episodio, dopo aver “salutato” per sempre le amate Lorna e Red ed essersi rassegnata al terribile pensiero di non “riaverle” più come una volta, prende le redini della sua vita e diventa capocuoca della cucina del centro di detenzione per clandestine, raccogliendo così l’eredità della sua amata “madre” russa e dimostrando di essere cresciuta e aver assimilato i suoi insegnamenti. Così come Flaca Gonzales (Jackie Cruz) che, seguendo le orme di Gloria, si sostituisce a lei, ormai uscita di prigione, per cercare di aiutare le clandestine in difficoltà contattando di nascosto, tramite i cellulari di contrabbando, le loro famiglie e gli avvocati. Aleida e Dayanara Diaz (Elizabeth Rodriguez e Dascha Polanco), figlia e madre dal rapporto difficile, continueranno, invece, la loro guerra per la “leadership” in carcere.
Blanca Flores (Laura Gomez) ritorna in libertà e dopo il rischio di essere espatriata riesce a riavere la green card ma decide inaspettatamente di lasciare gli Stati Uniti per raggiungere in Colombia il suo amato Diablo che è stato espulso: senza di lui il “sogno americano” non è lo stesso. Un destino felice che viene negato ancora una volta a Karla, l’agguerrita clandestina protagonista di una delle storie più strazianti di questa stagione che, dopo essere stata espulsa e aver perso la custodia dei figli, nel tentativo di superare a piedi il confine e raggiungere di nuovo gli Stati Uniti si rompe la caviglia e viene abbandonata dai suoi compagni di viaggio.
I doverosi saluti di tutto il cast accompagnano, poi, i titoli di coda tra lacrime, baci lanciati al pubblico e dediche particolari. “Tutto finisce”, come dice Elizabeth Rodriguez congedandosi dal pubblico.